Risoluzione del Parlamento europeo del 17 dicembre 2024 sulla relazione annuale concernente le attività del Mediatore europeo nel 2023 ()
Il Parlamento europeo,
–vista la relazione annuale concernente le attività del Mediatore europeo nel 2023,
–visto l'articolo 10, paragrafo 3, del trattato sull'Unione europea,
–visti l'articolo 15, l'articolo 24, paragrafo 3, l'articolo 228 e l'articolo 298, paragrafo 1, del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE),
–visto il regolamento (UE, Euratom) 2021/1163 del Parlamento europeo, del 24 giugno 2021, che fissa lo statuto e le condizioni generali per l'esercizio delle funzioni del Mediatore (statuto del Mediatore europeo) e che abroga la decisione 94/262/CECA, CE, Euratom(1),
–visti gli articoli 11, 41, 42 e 43 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea ("Carta"),
–vista la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (CRPD),
–visto il codice europeo di buona condotta amministrativa, approvato dal Parlamento il 6 settembre 2001,
–visto l'accordo quadro di cooperazione concluso tra il Parlamento e il Mediatore europeo il 15 marzo 2006, entrato in vigore il 1° aprile 2006,
–viste le sue precedenti risoluzioni sulle attività del Mediatore europeo,
–visti l'articolo 55 e l'articolo 148, paragrafo 2, del suo regolamento,
–vista la relazione della commissione per le petizioni (A10-0016/2024),
A.considerando che la relazione annuale concernente le attività del Mediatore europeo nel 2023 è stata ufficialmente presentata alla Presidente del Parlamento europeo il 18 aprile 2024 e che la Mediatrice, Emily O'Reilly, ha presentato la relazione alla commissione per le petizioni il 4 settembre 2024 a Bruxelles;
B.considerando che gli articoli20, 24 e228 TFUE abilitano il Mediatore europeo a ricevere denunce riguardanti casi di cattiva amministrazione nell'azione delle istituzioni, degli organi o degli organismi dell'Unione, fatta eccezione per la Corte di giustizia dell'Unione europea nell'esercizio delle sue funzioni giurisdizionali;
C.considerando che l'articolo 15 TFUE stabilisce che "al fine di promuovere il buon governo e garantire la partecipazione della società civile, le istituzioni, gli organi e gli organismi dell'Unione operano nel modo più trasparente possibile" e che "qualsiasi cittadino dell'Unione e qualsiasi persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede sociale in uno Stato membro ha il diritto di accedere ai documenti delle istituzioni, organi e organismi dell'Unione";
D.considerando che, in virtù dell'articolo41, della Carta, "ogni persona ha diritto a che le questioni che la riguardano siano trattate in modo imparziale ed equo ed entro un termine ragionevole dalle istituzioni, organi e organismi dell'Unione";
E.considerando che l'articolo 43 della Carta stabilisce che "ogni cittadino dell'Unione nonché ogni persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede sociale in uno Stato membro ha il diritto di sottoporre al mediatore europeo casi di cattiva amministrazione nell'azione delle istituzioni, organi o organismi dell'Unione, salvo la Corte di giustizia dell'Unione europea nell'esercizio delle sue funzioni giurisdizionali";
F. considerando che l'articolo 298, paragrafo 1, TFUE, dichiara che "nell'assolvere i loro compiti le istituzioni, organi e organismi dell'Unione si basano su un'amministrazione europea aperta, efficace ed indipendente";
G.considerando che il Mediatore europeo può proporre raccomandazioni, misure correttive e miglioramenti volti a risolvere vari aspetti della cattiva amministrazione;
H.considerando che nel 2023 la Mediatrice ha avviato 398 indagini, di cui 393 basate su denunce e 5 avviate di propria iniziativa, e ha archiviato 372 indagini (369 basate su denunce e 3 avviate di propria iniziativa),
I.considerando che nel 2023 la maggioranza delle indagini ha riguardato la Commissione (250 indagini, pari al 62,81%), seguita dall'Ufficio europeo di selezione del personale (EPSO) (47indagini, pari all'11,81%), dal Parlamento europeo (16indagini, pari al 4,02%) e dall'Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) (11indagini, pari al 2,76%); che le restanti indagini erano ripartite come segue: Consiglio dell'Unione europea (7 indagini, pari all'1,76%), Ufficio europeo per la lotta antifrode (7 indagini, pari all'1,76%), Servizio europeo per l'azione esterna (6 indagini, pari all'1,51%), Garante europeo della protezione dei dati (6 indagini, pari all'1,51%), Ufficio dell'Unione europea per la proprietà intellettuale (5 indagini, pari all'1,26%), altre agenzie dell'UE (33 indagini, pari all'8,27%) e altre istituzioni o organi dell'UE (12 indagini, pari al 3,01%);
J.considerando che nel 2023 la maggior parte delle indagini della Mediatrice ha riguardato la Commissione, le cui attività amministrative ricevono una notevole attenzione da parte dell'opinione pubblica, dato che si tratta dell'esecutivo dell'UE;
K.considerando che nelle indagini archiviate dalla Mediatrice nel 2023 non sono stati riscontrati casi di cattiva amministrazione in 99 casi (26,6%), che l'istituzione è giunta a una soluzione, anche solo in parte, o ha trovato una soluzione in 206 casi (55,4%), che non erano giustificate ulteriori indagini in 46 casi (12,4%) e che è stata riscontrata una cattiva amministrazione in 27 casi (7,3%);
L.considerando che i tre temi principali nelle indagini archiviate dalla Mediatrice nel 2023 erano la trasparenza e la responsabilità (ad esempio accesso alle informazioni e ai documenti) (34,2%), la cultura del servizio (21,5%) e le assunzioni (15,3%); che altri casi riguardavano la buona gestione delle questioni relative al personale, l'utilizzo appropriato della discrezionalità (anche nelle procedure di infrazione), la corretta gestione delle procedure di infrazione, il rispetto dei diritti fondamentali, il rispetto dei diritti procedurali, le sovvenzioni, gli appalti, i contratti, l'etica, la partecipazione del pubblico al processo decisionale dell'UE e la sana gestione finanziaria;
M.considerando che nel 2023 la Mediatrice ha condotto anche indagini e iniziative strategiche più ampie su questioni sistemiche nelle istituzioni dell'UE, riguardanti l'accesso ai documenti, i diritti fondamentali, le questioni etiche, la responsabilità nel processo decisionale e l'assunzione di funzionari dell'UE;
N.considerando che i cittadini dell'UE hanno ampi diritti di accesso ai documenti in possesso dell'amministrazione dell'UE; che la Mediatrice ha aperto un'indagine di propria iniziativa chiedendo alla Commissione di affrontare quanto prima i ritardi sistematici nel trattamento delle richieste di accesso ai documenti, al fine di garantire il rispetto delle scadenze stabilite dalla normativa dell'UE sull'accesso del pubblico ai documenti (regolamento (CE) n. 1049/2001(2)); che tale indagine ha rivelato che, quando le persone chiedono il riesame di una decisione di accesso, nota come richiesta di conferma, la Commissione non rispetta i termini stabiliti dalla legge nell'85% dei casi e la maggioranza delle risposte giungono dopo 60 giorni; che tali ritardi hanno spesso reso le informazioni ottenute ormai inutili per i richiedenti, impedendo loro di avere voce in capitolo nei momenti pertinenti del processo decisionale;
O.considerando che nel 2023 la Mediatrice ha pubblicato una relazione speciale a seguito della sua indagine strategica relativa alle tempistiche della Commissione europea per il trattamento delle richieste di accesso del pubblico ai documenti; che l'Ufficio del Mediatore ha presentato tale relazione al Parlamento europeo chiedendo a tale istituzione il suo sostegno nel convincere la Commissione a dar seguito alle sue raccomandazioni, ritenendo che i cittadini abbiano il diritto di aspettarsi pratiche migliori da un'amministrazione dell'UE aperta, moderna e orientata al servizio;
P.considerando che la relazione speciale è stata discussa in seno alla commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo e ha condotto a una risoluzione del Parlamento europeo dal titolo "Il tempo impiegato dalla Commissione europea per trattare le richieste di accesso del pubblico ai documenti"(3), approvata il 14 marzo 2024, in cui il Parlamento ha espresso molta preoccupazione per gli estremi ritardi della Commissione nella concessione dell'accesso del pubblico ai documenti richiesti e ha chiesto alla Commissione di correggere questi ritardi sistematici e significativi; che il Parlamento ha sottolineato che valuterà la possibilità di utilizzare tutti gli strumenti parlamentari disponibili per affrontare la questione; che la risoluzione fa altresì riferimento ai negoziati sull'acquisto di vaccini contro la COVID-19 e ha chiesto un'adeguata divulgazione da parte della Commissione, una trasparenza maggiormente proattiva, risorse umane più specializzate per la gestione delle domande di conferma e un atteggiamento più aperto e costruttivo nei confronti dei richiedenti;
Q.considerando che la Mediatrice ha sottolineato la necessità di un adeguato monitoraggio e dell'attuazione delle nuove norme etiche del Parlamento;
R. considerando che la Mediatrice ha riconosciuto progressi significativi nel rafforzamento delle norme etiche in seno al Parlamento a seguito del Qatargate, ma ha espresso preoccupazione per la loro attuazione e rispetto delle stesse; che la Mediatrice ha avviato un'indagine separata sulle spese di viaggio pagate da terzi alla Commissione a partire dal 2021;
S.considerando che la trasparenza è una parte essenziale di una società democratica e uno strumento importante nella lotta alla corruzione; che i cittadini dell'UE hanno diritto al massimo livello di trasparenza e che il massimo livello di accessibilità ai documenti pubblici è essenziale per garantire la responsabilità;
T.considerando che nel 2023 l'ufficio del Mediatore ha ulteriormente sensibilizzato l'opinione pubblica in merito al ruolo del Mediatore nel mantenere elevati standard di lavoro nell'amministrazione dell'UE e nel tutelare i diritti dei cittadini e le libertà fondamentali;
1.approva la relazione annuale per il 2023 presentata dal Mediatore europeo e ne elogia l'eccellente presentazione dei fatti e dei dati più importanti concernenti l'attività della Mediatrice nel 2023;
2.si congratula con Emily O'Reilly per il suo notevole lavoro e i suoi instancabili sforzi per sostenere la democrazia, migliorando la responsabilità e la trasparenza delle istituzioni, degli organi e degli organismi dell'UE, e per garantire che l'amministrazione dell'UE risponda alle preoccupazioni dei cittadini;
3.esprime apprezzamento per la cooperazione costruttiva tra il Mediatore europeo e il Parlamento europeo, segnatamente con la commissione per le petizioni, e le altre istituzioni dell'UE;
4.accoglie con favore la pubblicazione da parte della Mediatrice di una guida all'accesso ai documenti dell'UE, che mira a sensibilizzare i cittadini sul loro diritto di accesso ai documenti e a consentire loro di controllare il processo decisionale dell'UE; ritiene essenziale continuare a fornire ai cittadini informazioni adeguate sul ruolo e la portata delle attività del Mediatore e sulla sua influenza sullo sviluppo delle istituzioni dell'UE;
5.apprezza le raccomandazioni che scaturiscono dalla relazione di iniziativa della Mediatrice sul tempo impiegato dalla Commissione per trattare le richieste di accesso del pubblico ai documenti; invita la Commissione a migliorare il modo in cui tratta tali richieste per affrontare con urgenza i propri ritardi sistemici e a rispettare le scadenze stabilite dal regolamento (CE) n. 1049/2001 sull'accesso del pubblico ai documenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione; condivide il parere della Mediatrice secondo cui i documenti e le informazioni richiesti sono spesso sensibili al fattore tempo e possono perdere rilevanza per i richiedenti in caso di ritardi; ritiene che la Commissione debba pubblicare proattivamente documenti e statistiche sul modo in cui gestisce le richieste di accesso ai documenti, in quanto tali informazioni sono fondamentali per migliorare la trasparenza al riguardo e rafforzare l'obbligo di rendiconto della Commissione nei confronti dei cittadini; sottolinea che la trasparenza del processo decisionale è stata al centro di numerose indagini della Mediatrice, in particolare per quanto riguarda le attività di lobbying;
6. sottolinea che l'accesso del pubblico ai documenti è un diritto fondamentale dei cittadini dell'UE e un pilastro della democrazia europea; ricorda che gli sviluppi tecnologici e sociali dall'adozione del regolamento (CE) n.1049/2001 richiedono il suo allineamento al nuovo contesto digitale; riconosce, a questo proposito, la necessità di rivedere tale regolamento ed esorta il Consiglio a impegnarsi in negoziati costruttivi con il Parlamento e la Commissione in merito a tale revisione al fine di trasformare queste tre istituzioni chiave dell'UE in modelli di trasparenza e responsabilità pubblica per l'intera Unione; è fermamente convinto che qualsiasi negoziato sulla revisione del regolamento (CE) n.1049/2001 debba basarsi sulla posizione già adottata dal Parlamento e che il suo ambito di applicazione dovrebbe essere esteso a tutte le istituzioni, a tutti gli organi e a tutti gli organismi dell'UE, rafforzando in tal modo la rendicontabilità del processo decisionale; ricorda, in tale contesto, la posizione del Parlamento secondo cui il termine "documento" dovrebbe significare qualsiasi contenuto di dati, a prescindere dal suo supporto (testo su supporto cartaceo o conservato in formato elettronico, registrazione sonora, visiva o audiovisiva), concernente una materia di competenza di un'istituzione, di un organo o di un organismo dell'Unione(4); sottolinea che è essenziale che le istituzioni siano trasparenti nelle loro relazioni con i cittadini, come riconosciuto anche dalla Mediatrice nella sua indagine sulla trasparenza dei triloghi(5), nella quale prende atto delle particolari sfide e sensibilità all'interno del sistema di negoziati interistituzionali dell'UE, ma invita le istituzioni a compiere sforzi per superare tali sfide per permettere ai cittadini di esercitare effettivamente i loro diritti democratici;
7.approva le conclusioni della relazione speciale della Mediatrice(6) al Parlamento europeo sulle tempistiche della Commissione europea per il trattamento delle richieste di accesso del pubblico ai documenti ed è preoccupato per la valutazione della Mediatrice secondo cui questi ritardi sistemici e significativi nel trattamento da parte della Commissione delle richieste di accesso del pubblico ai documenti equivalgono a cattiva amministrazione; sottolinea quanto sia importante che la Commissione dedichi maggiori risorse alla gestione delle domande di conferma ai sensi del regolamento (CE) n. 1049/2001 nonché alla necessità di una trasparenza più proattiva e di un approccio più costruttivo nei confronti dei richiedenti; invita la Commissione a correggere questa situazione in via prioritaria riformando la gestione dell'accesso del pubblico ai documenti; ricorda alla Commissione il diritto del Parlamento di adire la Corte di giustizia dell'Unione europea e si aspetta un impegno chiaro e inequivocabile da parte del nuovo collegio dei commissari per porre rimedio a questa situazione;
8.prende atto dell'indagine della Mediatrice sulla misura in cui il Parlamento europeo, il Consiglio dell'Unione europea e la Commissione europea applicano il diritto dell'UE e le decisioni della CGUE con riferimento alle richieste di accesso del pubblico ai documenti legislativi e osserva che in tale indagine la Mediatrice ha sottolineato la necessità di garantire il tempestivo accesso del pubblico ai documenti legislativi e di facilitare la partecipazione dei cittadini dell'UE al processo legislativo dell'UE; riconosce l'importanza che tutte le istituzioni trattino tempestivamente le richieste di accesso ai documenti al fine di promuovere un senso di fiducia nel processo legislativo dell'UE, che si basa sui principi fondamentali della trasparenza e dell'accesso del pubblico alle informazioni, come confermato dalla giurisprudenza della CGUE; ricorda che, secondo la giurisprudenza della CGUE, le istituzioni dell'UE possono rifiutare di divulgare documenti legislativi solo in circostanze eccezionali e che la loro motivazione deve basarsi su fatti specifici e tangibili;
9. prende atto dell'intenzione della Mediatrice di condurre un'indagine più ampia su come la Commissione interpreta la portata delle informazioni ambientali e delle informazioni relative alle emissioni nell'ambiente; è particolarmente preoccupato per il fatto che la Mediatrice abbia riscontrato cattiva amministrazione nel rifiuto della Commissione di fornire l'accesso ai documenti relativi alle emissioni di gas a effetto serra dell'industria della ceramica, dichiarate nell'ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell'UE; si rammarica del fatto che la Commissione abbia respinto la soluzione proposta dalla Mediatrice e non sia riuscita a garantire la necessaria trasparenza né a dare piena attuazione al regolamento (CE) n.1367/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 6settembre 2006, sull'applicazione alle istituzioni e agli organi comunitari delle disposizioni della convenzione di Aarhus sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale(7) e alla convenzione di Aarhus; invita la Commissione a garantire l'accesso del pubblico alle informazioni ambientali, in linea con il diritto dell'UE e la relativa giurisprudenza della CGUE, e a promuovere la partecipazione del pubblico ai processi decisionali relativi all'ambiente; esprime preoccupazione in merito al fatto che il rifiuto della Commissione di fornire l'accesso a tutti i documenti richiesti inerenti alle emissioni di gas a effetto serra, dichiarate nell'ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell'UE, si estenda ad altri impianti industriali oltre a quelli dell'industria della ceramica e invita la Mediatrice a continuare a sensibilizzare sulle conclusioni delle indagini al fine di aumentare la trasparenza; ricorda che un numero considerevole di petizioni al Parlamento europeo riguarda la mancanza di accesso o l'accesso limitato alle informazioni ambientali;
10.invita il Consiglio a consentire il pieno accesso del pubblico al parere giuridico sulla direttiva (UE)2022/2041 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19ottobre2022(8), relativa a salari minimi adeguati nell'Unione europea, come raccomandato dalla Mediatrice, che ha riscontrato prove di cattiva amministrazione a tale riguardo;
11. sostiene gli sforzi compiuti dalla Mediatrice per contribuire ulteriormente a chiarire cosa costituisce un documento dell'UE e sottolinea che le istituzioni dell'UE dovrebbero adattare le loro pratiche amministrative sulla base delle raccomandazioni della Mediatrice in modo da tenere conto dell'evoluzione dei mezzi di comunicazione; sottolinea che il diritto dei cittadini all'accesso del pubblico alle informazioni si applica ai documenti scritti fisici ed elettronici nonché alle registrazioni audio e audiovisive inerenti alle politiche, alle attività e alle decisioni delle istituzioni dell'UE e ricorda che i messaggi di testo e la messaggistica istantanea concernenti il lavoro sono considerati "documenti" a norma del regolamento (CE) n. 1049/2001; deplora i casi in cui la Commissione non ha concesso l'accesso del pubblico ai documenti sotto forma di e-mail o messaggi di testo, come quelli riguardanti i progetti di strategie dell'UE in materia di suolo, foreste e adattamento ai cambiamenti climatici o gli scambi tra la Presidente della Commissione e l'amministratore delegato di un'azienda farmaceutica in relazione all'acquisto di vaccini anti COVID-19;
12.apprezza l'impegno della Mediatrice nel sostenere i diritti fondamentali nelle azioni connesse alla migrazione; osserva che la Mediatrice ha chiesto ulteriori chiarimenti alla Commissione su come intende garantire il rispetto dei diritti umani nel contesto del protocollo d'intesa UE-Tunisia, al fine di garantire che l'UE tenga fede ai suoi obblighi in materia di diritti umani; sottolinea che tutte le istituzioni, gli organi e gli organismi dell'UE hanno l'obbligo di rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali, come sancito dai trattati e dalla Carta;
13.prende atto della decisione della Commissione di collaborare con le autorità nazionali e locali per elaborare una valutazione d'impatto sui diritti fondamentali delle strutture di gestione dell'immigrazione finanziate dall'UE, a seguito di una pertinente indagine di propria iniziativa della Mediatrice;
14. accoglie con favore le indagini della Mediatrice a seguito dello scandalo "Qatargate" che ha coinvolto il Parlamento; sostiene fermamente le conclusioni della Mediatrice secondo cui le norme etiche e anticorruzione dell'UE devono essere rispettate e rafforzate dalle istituzioni europee e che l'attuazione delle riforme del Parlamento in questo settore deve essere adeguatamente monitorata e applicata a tutti i livelli; sottolinea la necessità che il Parlamento e la Commissione prestino sempre molta attenzione alle attività di lobbismo diretto e indiretto al fine di individuare lacune e punti deboli capaci di compromettere la trasparenza e la responsabilità nonché di aumentare il rischio di potenziali conflitti di interesse; accoglie con favore i progressi significativi compiuti in merito all'attuale codice di condotta dei deputati al Parlamento europeo in materia di integrità e trasparenza e incoraggia la Mediatrice a continuare, se del caso, a monitorare il relativo processo di attuazione; sottolinea che le norme etiche devono essere osservate rigorosamente al fine di rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni europee;
15.sottolinea il ruolo essenziale della trasparenza, della buona amministrazione e del sistema di bilanciamento dei poteri istituzionali nell'attività delle istituzioni dell'UE;
16.prende atto delle indagini della Mediatrice sui rischi di conflitto di interessi in seno alla Commissione, in particolare nell'ambito del Fondo europeo per la difesa (FED), compreso il fatto che la Commissione non è tenuta a rendere pubblici i nomi degli esperti che consulta sui progetti relativi al FED; sottolinea, a tale riguardo, il suggerimento della Mediatrice secondo cui sarebbe opportuno che la Commissione pubblicasse in modo proattivo le dichiarazioni di interessi presentate dai membri del comitato per il controllo normativo e modificasse, se dal caso, le norme pertinenti che disciplinano il comitato;
17.prende atto dell'invito della Mediatrice alla Banca europea per gli investimenti (BEI) a migliorare le sue norme sui conflitti di interesse e a rafforzare il ruolo di controllo del suo Comitato di etica e di conformità, a seguito del trasferimento del suo vicepresidente a CEO di una banca nazionale di promozione; incoraggia la Mediatrice, a questo proposito, a continuare a concentrarsi sulla questione dei periodi di incompatibilità e delle porte girevoli da parte dei membri del personale di alto livello di tutte le istituzioni, agenzie e organi dell'UE, al fine di garantire i più elevati standard etici di trasparenza e responsabilità pubblica;
18.accoglie con favore le modifiche apportate dalla Commissione alle sue linee guida interne sugli appalti pubblici, valutate positivamente dall'indagine della Mediatrice, che rafforzano la gestione dei potenziali conflitti di interesse professionali nei bandi di gara;
19.incoraggia la Commissione a intensificare gli sforzi per aumentare la trasparenza in relazione al dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF) e invita la Commissione a migliorare la gestione delle richieste di accesso pubblico ai documenti relativi all'RRF e a continuare a pubblicare le valutazioni preliminari delle richieste di pagamento degli Stati membri;
20.accoglie con favore la decisione della Mediatrice di avviare un'indagine di propria iniziativa sui ritardi della Commissione in materia di gestione del rischio delle sostanze chimiche pericolose, con l'obiettivo di esaminare i ritardi nell'introduzione di restrizioni per mitigare i rischi di specifiche sostanze chimiche e nell'inserimento di sostanze chimiche nell'elenco delle sostanze il cui uso è soggetto ad autorizzazione preventiva;
21.ritiene preoccupante che la Mediatrice abbia individuato diversi problemi di trasparenza nelle interazioni della Commissione con l'industria del tabacco; nota, tuttavia, che la Commissione si è impegnata a valutare ulteriormente l'esposizione dei suoi servizi alle attività di lobbismo da parte dell'industria del tabacco; ricorda alla Commissione che l'UE e tutti i suoi Stati membri sono firmatari della convenzione quadro dell'Organizzazione mondiale della sanità per la lotta al tabagismo e che pertanto sono obbligati, nel definire e attuare le loro politiche di salute pubblica in materia di lotta al tabagismo, ad agire per proteggere tali politiche dagli interessi commerciali e da altri interessi occulti dell'industria del tabacco;
22.ricorda l'obbligo imperativo delle istituzioni dell'UE di avvalersi dei servizi di funzionari indipendenti e altamente qualificati assunti seguendo modalità trasparenti e rispettando il dovuto equilibrio geografico tra nazionalità e lingua; sottolinea che la Mediatrice ha condotto un'indagine sul modo in cui l'Ufficio europeo di selezione del personale (EPSO) ha svolto i test di "preselezione" nell'ambito di una procedura di assunzione di nuovo personale nella funzione pubblica dell'UE e ha individuato problemi relativi all'organizzazione dei test che vengono svolti esclusivamente a distanza; invita l'EPSO a migliorare le proprie procedure di assunzione, garantendo che i requisiti tecnici non penalizzino alcuni candidati, e a fornire informazioni chiare ai candidati; è del parere che i candidati debbano avere la possibilità, se lo desiderano, di partecipare a questi test recandosi fisicamente in un centro d'esame, come era prassi comune prima della pandemia di COVID-19;
23.accoglie con favore il fatto che, nel 2023, l'ufficio del Mediatore europeo abbia continuato a pubblicizzare il suo ruolo e a promuovere il suo lavoro al pubblico più ampio possibile e abbia partecipato all'Evento europeo per i giovani (EYE2023); sottolinea l'importanza della discussione organizzata dalla Mediatrice con la partecipazione della Commissione e del Parlamento sul rispetto del quadro di integrità dell'amministrazione dell'UE;
24.si compiace delle indagini della Mediatrice a seguito di denunce da parte di persone con disabilità e incoraggia il suo lavoro in qualità di partecipante attivo nel quadro dell'UE per la CRPD delle Nazioni Unite; sottolinea l'importanza dell'impegno della Mediatrice a monitorare l'attuazione della CRPD delle Nazioni Unite da parte dell'amministrazione dell'UE e invita tutte le istituzioni dell'UE a prestare la massima attenzione alle raccomandazioni della Mediatrice nelle indagini relative ai diritti delle persone con disabilità; apprezza il continuo lavoro della Mediatrice nel2023 in qualità di membro del quadro dell'UE per la CRPD delle Nazioni Unite;
25.evidenzia che l'"atto europeo sull'accessibilità"(9) è stato adottato il 17aprile2019 e che il termine per il suo recepimento da parte degli Stati membri era fissato al 28giugno2022; sottolinea che l'obiettivo principale dell'atto europeo sull'accessibilità era migliorare la situazione di almeno 87milioni di persone con disabilità, facilitando loro l'accesso, tra l'altro, ai trasporti pubblici, ai servizi bancari, ai computer, ai televisori, ai libri elettronici e ai negozi online; esprime profondo rammarico per il fatto che nessuno Stato membro sia ancora riuscito a garantire in modo coerente il pieno recepimento di tale direttiva e che tutti i paesi dell'UE continuino ad accumulare ritardi, come confermato dalle procedure di infrazione in corso avviate dalla Commissione nei loro confronti; invita la Mediatrice a sollevare questa gravissima violazione del diritto dell'UE, che compromette severamente i diritti delle persone con disabilità, nell'ambito delle attività complessive svolte in seno al quadro dell'UE per la CRPD delle Nazioni Unite, al fine di contribuire a porvi rimedio in via prioritaria;
26.accoglie con favore l'indagine della Mediatrice sul modo in cui la Commissione applica la norma dello statuto dei funzionari dell'UE relativa alla concessione di una duplice indennità quale contributo all'assistenza ai minori con disabilità; accoglie con favore l'iniziativa della Commissione, a questo proposito, di procedere per l'intera amministrazione dell'UE alla revisione delle norme applicabili, al fine di garantire una valutazione sostanziale individuale di tutte le domande per questo tipo di indennità;
27.pone l'accento sull'importanza della Rete europea dei difensori civici (ENO) e delle riunioni annuali tenute con i difensori civici regionali e nazionali attraverso l'ENO per aumentare ulteriormente la consapevolezza su ciò che l'ufficio del Mediatore può fare per i cittadini europei; incoraggia la Mediatrice a proseguire gli scambi di esperienze e migliori pratiche con i difensori civici nazionali attraverso l'ENO; prende atto del fatto che la conferenza annuale ENO 2023 si è concentrata sulla protezione dei diritti umani e sull'analisi dei vantaggi e dei potenziali svantaggi dell'uso dell'IA nella pubblica amministrazione;incoraggia le organizzazioni della società civile a usare meglio i servizi del Mediatore europeo per esercitare il controllo sulle istituzioni dell'UE, garantire la trasparenza e gestire i casi di inosservanza del diritto dell'Unione; accoglie con favore l'adesione all'ENO da parte dell'Istituzione dei difensori civici per i diritti umani della Bosnia-Erzegovina; invita la Mediatrice a intensificare la cooperazione con i difensori civici nazionali dei paesi candidati all'adesione all'UE al fine di rafforzare la capacità delle autorità pubbliche di tali paesi di allinearsi alle norme dell'UE in materia di buona amministrazione, integrità e responsabilità;
28.invita a proseguire la stretta collaborazione tra il Mediatore e la commissione per le petizioni del Parlamento europeo, che hanno la missione comune di avvicinare le istituzioni europee ai cittadini; esprime grande apprezzamento per l'attenzione e il seguito che la Mediatrice riserva a tutte le denunce, compreso il deferimento a un'altra autorità pertinente o alla commissione per le petizioni del Parlamentodelle denunceriguardanti l'attuazione dellalegislazione dell'UEche esulano dal suo mandato; incoraggia l'ufficio del Mediatore a continuare ad adoperarsi a tal fine, dal momento che la cooperazione con la commissione per le petizioni, l'informazione tempestiva e l'accesso ai documenti in tutte le 24lingue ufficiali dell'UE possono aumentare l'effettiva partecipazione dei cittadini e della società civile al processo decisionale;
29.apprezza il fatto che il tasso di accettazione delle istituzioni dell'UE per il2023, ossia la percentuale di risposte positive rispetto al numero totale di proposte presentate dalla Mediatrice allo scopo di correggere o migliorare le loro pratiche amministrative, si sia attestato all'81%, il che rappresenta un miglioramento rispetto all'anno precedente; ritiene fermamente, tuttavia, che le istituzioni, gli organi e gli organismi dell'Unione debbano rispettare pienamente e sistematicamente la totalità delle soluzioni, delle raccomandazioni e dei suggerimenti della Mediatrice;
30.elogia la Mediatrice per il rapporto di lavoro sempre costruttivo intrattenuto con la Commissione, che è l'istituzione dell'UE interessata dalla maggior parte delle indagini dell'ufficio del Mediatore; osserva che questo rapporto aiuta la Commissione a rendere più efficienti e trasparenti le sue procedure amministrative;
31.apprezza e accoglie con favore gli sforzi della Mediatrice e del suo ufficio per migliorare costantemente le procedure interne, al fine di garantire ai denuncianti un'esperienza ottimale e far sì che le denunce siano trattate nel modo più efficiente possibile; incoraggia gli sforzi della Mediatrice intesi a aumentare ulteriormente la visibilità delle sue attività e accoglie con favore i miglioramenti apportati al sistema di denuncia online del Mediatore, che lo hanno reso più facile da usare; accoglie con favore il sito web multilingue del Mediatore, che rispecchia l'impegno del Mediatore a offrire assistenza nelle 24 lingue ufficiali dell'UE;sottolinea l'importanza di garantire che le persone con disabilità abbiano pienamente accesso all'intera gamma di risorse che l'UE mette a disposizione dei suoi cittadini, in particolare attraverso servizi sistematici di traduzione e interpretazione disponibili in tutte le lingue ufficiali, compresa la lingua dei segni;
32.incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione e la relazione della commissione per le petizioni al Consiglio, alla Commissione, alla Mediatrice europea, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri nonché ai loro difensori civici o organismi competenti analoghi.
Regolamento (CE) n.1049/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30maggio2001, relativo all'accesso del pubblico ai documenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione, GUL145 del 31.5.2001, pag.43, ELI:http://data.europa.eu/eli/reg/2001/1049/oj.
Risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 15 dicembre 2011 sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo all'accesso del pubblico ai documenti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione (rifusione), articolo 3: /doceo/document/TA-7-2011-0580_IT.pdf.
Relazione speciale della Mediatrice europea nell'ambito della sua indagine strategica relativa alle tempistiche della Commissione europea per il trattamento delle richieste di accesso del pubblico ai documenti (OI/2/2022/OAM).
Direttiva (UE) 2019/882 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 aprile 2019, sui requisiti di accessibilità dei prodotti e dei servizi, GU L 151 del 7.6.2019, pag. 70, ELI:http://data.europa.eu/eli/dir/2019/882/oj.