Risoluzione del Parlamento europeo del 15 giugno 2023 sulla situazione umanitaria in Sudan, in particolare la morte di bambini isolati a causa dei combattimenti ()
Il Parlamento europeo,
–viste le sue precedenti risoluzioni sul Sudan,
–vista la convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza e i relativi protocolli opzionali,
–vista la Carta africana sui diritti e il benessere del bambino,
–vista la convenzione di Ginevra,
–visti l'articolo 144, paragrafo 5, e l'articolo 132, paragrafo 4, del suo regolamento,
A.considerando che l'esercito sudanese e le Forze di supporto rapido continuano a perpetrare una violenta lotta di potere, violando il diritto internazionale umanitario;
B.considerando che le violenze che ne sono conseguite hanno ucciso migliaia di civili innocenti, causato oltre 1,2 milioni di sfollati e costretto quasi 500000 persone a fuggire nei paesi vicini, minacciando la stabilità della regione;
C.considerando che è stato consentito solo un accesso umanitario limitato ad alcune parti di Khartoum; che gli scontri sono proseguiti in altre parti del paese, in particolare nel Darfur;
D.considerando che gli operatori umanitari non sono in grado di fornire approvvigionamenti ai civili colpiti dal conflitto; che le strutture mediche sono state attaccate e molte di esse rimangono chiuse;
E.considerando che in Sudan più di 13,6 milioni di minori necessitano di assistenza umanitaria; che, prima dell'attuale crisi, circa 3 milioni di minori soffrivano di malnutrizione; che 70 minori sono morti di malnutrizione, disidratazione e infezioni nell'orfanotrofio di Mygoma a Khartoum;
1.condanna fermamente le continue violenze tra le fazioni armate rivali in Sudan; deplora il loro mancato rispetto dei cessate il fuoco umanitari concordati, gli attacchi contro gli operatori umanitari e le infrastrutture, gli attacchi deliberati contro civili e il reclutamento e il coinvolgimento di minori nel conflitto; condanna il ricorso alla violenza sessuale e chiede che sia fornito il necessario sostegno ai sopravvissuti e che i responsabili siano assicurati alla giustizia;
2.invita tutte le parti a cessare immediatamente ogni azione militare, a consentire un accesso umanitario senza restrizioni e a riprendere i colloqui su un accordo di pace negoziato; sostiene pienamente tutti gli sforzi regionali e internazionali per una soluzione pacifica; accoglie con favore tutti gli sforzi di mediazione regionali e internazionali a Gedda e Addis Abeba e da parte dell'Autorità intergovernativa per lo sviluppo;
3.invita l'UE e i suoi Stati membri a garantire che un accordo di cessate il fuoco permanente sia seguito da un processo di riforma democratica per istituire il governo civile promesso da lungo tempo, che tutti gli attori, comprese le forze militare, si sono impegnati a garantire; li invita a prendere urgentemente in considerazione sanzioni mirate nei confronti dei responsabili di violazioni dei diritti umani attraverso il regime globale di sanzioni dell'UE in materia di diritti umani;
4.ricorda a tutte le fazioni i loro obblighi ai sensi del diritto internazionale; chiede, a tale proposito, la creazione urgente di corridoi umanitari e il pieno ripristino dei servizi pubblici di base;
5.invita l'UE e i suoi Stati membri a essere pronti a fornire sostegno immediato e assistenza umanitaria alle persone colpite dal conflitto, compresi gli sfollati interni e coloro che cercano rifugio in altri paesi, anche fornendo documenti di viaggio di emergenza;
6.esprime profonda gratitudine al personale umanitario per il suo importante lavoro e condanna qualsiasi attacco nei suoi confronti;
7.incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al governo del Sudan, alle Forze di supporto rapido sudanesi, all'Unione africana, al Segretario generale delle Nazioni Unite e al Parlamento panafricano.