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Le piccole e medie imprese (PMI) costituiscono il 99% delle imprese dell'UE. Sono stati adottati diversi programmi d'azione al fine di aumentare la competitività delle PMI attraverso la ricerca e l'innovazione e migliorare l'accesso ai finanziamenti. Le strategie volte a garantire migliori condizioni per le PMI hanno tenuto conto anche della neutralità in termini di emissioni di carbonio e della transizione digitale. Inoltre, i recenti sviluppi geopolitici hanno stimolato nuove riflessioni sulla ripresa economica, sulla ricostruzione e sullo sviluppo della resilienza delle PMI.

Base giuridica

Le PMI operano soprattutto a livello nazionale; sono infatti relativamente poche quelle impegnate in attività transfrontaliere all'interno dell'UE. Tuttavia, le PMI sono interessate dalla legislazione dell'UE in vari campi, come quello fiscale (articolida 110 a 113 del (TFUE)), della concorrenza (articoli da101 a109 TFUE) e del diritto societario (diritto di stabilimento – articoli da49 a54 TFUE). La definizione di PMI della Commissione è contenuta nella .

Obiettivi

La politica dell'UE per le PMI mira ad assicurare che le politiche e le azioni dell'Unione siano adatte alle piccole imprese e contribuiscano ad aumentare l'attrattività dell'Europa come luogo in cui avviare un'azienda e svolgere un'attività commerciale. Le PMI impiegano circa 100 milioni di persone, rappresentando una fonte essenziale di imprenditorialità e innovazione, elementi fondamentali per la competitività delle società dell'UE.

Risultati

A. Small Business Act (SBA)

Nel giugno 2008 la Commissione ha presentato un'iniziativa completa sulle PMI sotto forma di una . L'obiettivo era quello di creare un nuovo quadro programmatico per integrare gli strumenti esistenti sulla base della e della . Anziché proporre una soluzione comunitaria a pieno titolo, la Commissione ha adottato un approccio di partenariato politico con gli Stati membri.

1. Legiferare con intelligenza

La semplificazione della burocrazia è una delle principali priorità perseguite dalla Commissione attraverso lo SBA. La modifica della (che obbliga le pubbliche amministrazioni a garantire alle PMI i pagamenti entro 30 giorni) e la (che equipara le fatture elettroniche a quelle cartacee) sono state di particolare aiuto per le piccole imprese. Inoltre, la modernizzazione della politica dell'UE in materia di appalti pubblici comporta una riduzione degli oneri amministrativi che gravano sulle PMI in sede di accesso agli appalti pubblici nonché un miglioramento delle possibilità di presentare offerte congiunte. Lo stesso approccio viene utilizzato per semplificare gli obblighi di rendicontazione finanziaria e ridurre gli oneri amministrativi per le PMI mediante la modernizzazione degli appalti pubblici nell'UE e della direttiva contabile (ora ).

Nella sua , dell'aprile 2021, la Commissione ha introdotto l'approccio "one in, one out" per l'elaborazione delle politiche a livello dell'UE, attirando maggiormente l'attenzione dei responsabili politici sulle implicazioni e sui costi dell'applicazione della legislazione, in particolare per le PMI. L'obiettivo di tale approccio era compensare i nuovi oneri amministrativi derivanti dalle proposte legislative della Commissione riducendo gli oneri preesistenti in misura equivalente.

2. Accesso ai finanziamenti

Spesso i mercati finanziari non sono riusciti a fornire alle PMI i finanziamenti di cui avevano bisogno. Si sono registrati progressi in termini di disponibilità di finanziamenti e crediti per le PMI attraverso l'erogazione di prestiti, garanzie e capitale di rischio. Le istituzioni finanziarie europee, la Banca europea per gli investimenti e il Fondo europeo per gli investimenti, hanno incrementato le attività relative alle PMI.

Nel novembre 2011 la Commissione ha proposto un . Il piano includeva, tra l'altro, iniziative strategiche volte ad agevolare l'accesso delle PMI ai mercati dei capitali di rischio.

3. PMI nel mercato unico

Lo SBA e le comunicazioni della Commissione dal titolo e sottolineavano la necessità di migliorare costantemente le condizioni quadro per le imprese nel mercato unico. Esistono (o sono in fase di programmazione) varie iniziative e misure atte a facilitare la costituzione e il funzionamento delle PMI nel mercato interno. In molti ambiti sono state introdotte deroghe per le PMI, quali le norme sulla concorrenza, la fiscalità e il diritto societario.

4. Politica della concorrenza

La politica dell'UE in materia di aiuti di Stato riserva da lungo tempo un trattamento di favore alle PMI, riconoscendo le particolari difficoltà che queste devono affrontare. Nel 2014 la Commissione ha adottato un regolamento generale di esenzione per categoria sugli aiuti di Stato riveduto (). Uno degli elementi della modernizzazione degli aiuti di Stato era la maggiore flessibilità accordata agli Stati membri nella concessione di aiuti di Stato alle PMI senza previa notifica e approvazione da parte della Commissione, a determinate condizioni. Sulla base di questo regolamento, le PMI hanno potuto beneficiare di un sostegno pubblico fino a 7,5milioni di EUR.

B. Reti UE per le PMI

Tra gli esempi di reti rivolte alle PMI si trovano in primo luogo servizi generali di sostegno per le PMI nell'UE, quali "Enterprise Europe Network", "SOLVIT", "La tua Europa – Imprese", "PMI e l'ambiente" e "A proposito di sostanze chimiche: helpdesk nazionali per REACH", e in secondo luogo il sostegno all'innovazione e alla ricerca, che comprende "Helpdesk europeo per la PI", "SME Techweb", "China IP SME Helpdesk", la "Rete europea dei centri d'impresa e innovazione", la "Rete europea per l'innovazione sul luogo di lavoro" e "Gate2Growth".

C. PMI e ricerca

La ricerca e l'innovazione rimangono fondamentali per il successo e la crescita sostenibili delle PMI nell'UE. Il programma Orizzonte2020 per il periodo 2014-2020 mirava a creare un sostegno migliore e più completo per le attività di ricerca e d'innovazione delle PMI. Nell'ambito di tale approccio, le PMI sono state incoraggiate a partecipare attraverso un nuovo "strumento specifico per le PMI", volto a colmare le lacune dei finanziamenti nella fase iniziale della ricerca e dell'innovazione ad alto rischio da parte delle PMI.

Inoltre, migliorare la competitività delle PMI era uno degli 11 obiettivi tematici per la politica di coesione nel periodo 2014-2020. Sono inoltre stati effettuati ulteriori investimenti nelle PMI nell'ambito di altri obiettivi tematici, in particolare quelli della ricerca e dell'innovazione, dell'economia a basse emissioni di carbonio e delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione.

, il programma dell'UE di finanziamento per la ricerca e l'innovazione fino al 2027, include un nuovo elemento rispetto al suo predecessore: il Consiglio europeo per l'innovazione, dotato di un bilancio di 10,1 miliardi di EUR, che mira a sostenere le innovazioni rivoluzionarie lungo l'intero ciclo di vita delle start-up e delle PMI, dalla fase di ricerca iniziale passando per il finanziamento e lo sviluppo.

D. Programma per la competitività delle imprese e le PMI (COSME)

Nel dicembre 2013 è stato adottato il che istituisce un programma per la competitività delle imprese e delle piccole e medie imprese (COSME) per il periodo 2014-2020. Il COSME, con una dotazione di bilancio pari a 2,3 miliardi di EUR per il periodo 2014-2020, perseguiva i seguenti obiettivi generali:

  • migliorare l'accesso delle PMI ai finanziamenti sotto forma di capitale proprio e di debito: uno strumento di capitale proprio per gli investimenti in fase di sviluppo e un meccanismo di garanzia per i prestiti che offrivano alle PMI accordi di condivisione dei rischi diretti o di altro tipo, con intermediari finanziari, allo scopo di coprire i prestiti; un importo di 1,3miliardi di EUR del bilancio del programma COSME era assegnato agli strumenti finanziari;
  • migliorare l'accesso al mercato sia nell'Unione che su scala mondiale: sono stati forniti servizi di sostegno alle imprese orientati alla crescita attraverso la rete Enterprise Europe per agevolare l'espansione commerciale;
  • promuovere lo spirito imprenditoriale, anche attraverso lo sviluppo di competenze e attitudini imprenditoriali, in particolare tra gli imprenditori alla prima esperienza, i giovani e le donne.

E. Iniziative più recenti

Le comunicazioni della Commissione del marzo 2020, "" e "", includevano proposte volte ad aiutare le PMI a operare, a crescere e ad espandersi. In risposta all'impatto della pandemia di COVID-19 sulle catene di approvvigionamento industriali e le PMI, nell'aprile 2020 il Parlamento ha approvato la sull'azione coordinata dell'UE per lottare contro la pandemia di COVID-19 e le sue conseguenze. Nel novembre 2020 i deputati al Parlamento europeo hanno approvato la nella quale invitavano la Commissione a presentare una strategia industriale riveduta.

Come sottolineato nella strategia per le PMI, le piccole imprese incontrano tuttavia più difficoltà a ottenere finanziamenti. Nel dicembre 2022 la Commissione ha pubblicato una , nell'ambito del pacchetto della normativa sulle quotazioni. Nel febbraio 2024 il Consiglio e il Parlamento hanno raggiunto un .

Tenendo conto del forte effetto nocivo dell'inflazione e dell'incertezza causata dal netto aumento dei costi dell'energia e delle materie prime, nel settembre 2023 la Commissione ha adottato una . Tale pacchetto comprende una e una . Inoltre specifica una serie di misure volte a migliorare l'accesso ai finanziamenti e ai lavoratori qualificati e a sostenere le PMI durante tutto il loro ciclo di vita aziendale.

Ruolo del Parlamento europeo

Nel 1983 il Parlamento ha istituito un "Anno delle piccole e medie imprese e dell'artigianato" e ha avviato una serie di iniziative tese a incoraggiarne lo sviluppo. Da allora il Parlamento ha sistematicamente dimostrato il proprio impegno a incentivare lo sviluppo delle PMI in Europa. Per esempio:

  • nel giugno 2010 il Parlamento ha approvato una , con la quale ha chiesto lo sviluppo di strumenti di finanziamento per le PMI quali microcrediti, capitale di rischio per coloro che intendono investire in imprese innovative e "business angels" per la sponsorizzazione di progetti commerciali di giovani ricercatori. Ha chiesto inoltre che gli Stati membri e la Commissione creino incentivi fiscali, finanziari, commerciali e amministrativi per gli investimenti;
  • nel maggio 2011 il Parlamento ha approvato una , nella quale ha sottolineato la propria preoccupazione per la mancanza di un'applicazione corretta e coerente del test PMI in tutte le nuove proposte legislative, specie a livello nazionale. Ha messo altresì in guardia gli Stati membri dal "gold-plating", ossia la prassi di regolamentare oltre i requisiti imposti dalla legislazione dell'UE in sede di trasposizione delle direttive nel diritto nazionale;
  • nell'ottobre 2012 il Parlamento ha approvato una risoluzione dal titolo , incentrata su una serie di questioni, tra cui la riduzione degli oneri amministrativi, il sostegno alla competitività e alla creazione di posti di lavoro, la creazione di nuove imprese e l'accesso alle informazioni e ai finanziamenti;
  • nel gennaio 2014 il Parlamento ha approvato una , in cui sottolinea l'importanza delle PMI per l'economia dell'Unione e chiede programmi specifici di sostegno e accompagnamento per le PMI;
  • nel settembre 2016 il Parlamento ha approvato una ;
  • nel luglio 2017 il Parlamento ha approvato una ;
  • nel febbraio 2019 il Parlamento ha approvato una ;
  • nell'aprile 2020 il Parlamento ha approvato una ;
  • nel novembre 2020 il Parlamento ha approvato una , in cui ha chiesto una strategia industriale che coinvolga tutti gli ecosistemi industriali, comprese le PMI;
  • nella sua , il Parlamento ha invitato la Commissione a rendere pubblico il suo calcolatore "one in, one out" e ha evidenziato che, nell'adozione dell'approccio "one in, one out", dovrebbero essere tenuti in considerazione tutti i costi di conformità, sia quelli amministrativi che quelli di adeguamento, e ha sottolineato la necessità di garantire che gli Stati membri e le autorità locali e regionali adottino tale approccio;
  • nella sua risoluzione del luglio 2023 sullo stato dell'Unione delle PMI, il Parlamento ha invitato la Commissione a effettuare una valutazione globale dell'effetto cumulativo della legislazione dell'UE sulle PMI nell'Unione e a proporre semplificazioni ove necessario. Ha inoltre chiesto l'adozione urgente di una direttiva riveduta sui ritardi di pagamento e la valutazione di un'eventuale revisione delle norme in materia di aiuti di Stato al fine di esaminare in che modo siano salvaguardati gli interessi delle PMI. Ha altresì invitato la Commissione a intensificare gli sforzi a favore dell'Unione dei mercati dei capitali e a sbloccare i finanziamenti per la crescita dell'Europa.

Per maggiori informazioni sull'argomento, si rimanda al sito web della commissione per i problemi economici e monetari e della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia.

Corinne Cordina