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Un'agenda digitale europea

Le piattaforme di servizi digitali e le tecnologie emergenti come l'intelligenza artificiale influenzano profondamente la nostra società. Queste innovazioni hanno ridefinito il modo in cui comunichiamo, facciamo acquisti e accediamo alle informazioni online, tanto da divenire strumenti essenziali della nostra quotidianità. L'agenda digitale europea per il periodo 2020-2030 affronta questi cambiamenti. Essa dà priorità alla creazione di spazi digitali sicuri, alla garanzia di una concorrenza leale sui mercati digitali e al rafforzamento della sovranità digitale dell'Europa, in linea con la duplice transizione ecologica e digitale.

Base giuridica

Sebbene i trattati non prevedano disposizioni sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC), in virtù del (TFUE) l'UE può agire in ambiti quali: industria, concorrenza, commercio, reti transeuropee, ricerca, energia, creazione del mercato unico, libera circolazione delle merci, circolazione di persone e servizi, istruzione e cultura.

Obiettivi

L'Unione europea mira a dare maggior forza alle imprese e ai cittadini in un futuro digitale incentrato sulla persona, sostenibile e più prospero. A seguito della strategia di Lisbona, l' del 2010 ha sottolineato che le TIC sono fondamentali per gli obiettivi dell'UE. Nel 2015 la mirava a garantire un migliore accesso ai beni e servizi digitali in tutta Europa, promuovere condizioni ottimali per le reti e i servizi digitali, amplificare il potenziale di crescita dell'economia digitale. La strategia per del 2020 ha puntato sulle tecnologie a vantaggio delle persone, promosso un'economia competitiva e sostenuto una società aperta e democratica. La del 2021 ha infine definito gli obiettivi digitali dell'UE per il 2030 in materia di competenze, governo, imprese e infrastrutture.

Risultati

A. La prima agenda digitale europea: 2010-2020

La prima agenda digitale ha conseguito diversi obiettivi chiave:

  • prezzi più bassi per le comunicazioni elettroniche () e fine delle tariffe di roaming dal 14 giugno 2017 ();
  • miglioramento della connettività internet grazie a una banda larga di base completa, sfruttando le tecnologie mobili e satellitari;
  • maggiore tutela dei consumatori nel settore delle telecomunicazioni grazie alle misure generali in materia di rispetto della vita privata () e di protezione dei dati ( e ).

Per incoraggiare lo sviluppo di reti e servizi digitali, il Parlamento ha rafforzato l'Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (BEREC): esso promuove la cooperazione tra le autorità nazionali di regolamentazione e la Commissione, incoraggia le migliori pratiche e si adopera per armonizzare i regolamenti in materia di comunicazione ().

La prima agenda digitale ha posto l'accento sulla crescita digitale promuovendo le competenze digitali, il calcolo ad alte prestazioni, la digitalizzazione dell'industria, lo sviluppo dell'IA e la modernizzazione dei servizi pubblici. Inoltre, l'UE ha stabilito norme sui blocchi geografici () e sulla portabilità dei servizi digitali (), che consentono ai consumatori di accedere ai contenuti online in tutta l'Unione.

Oltre al nuovo quadro normativo sulla protezione dei dati, l'UE ha approvato alcune misure legislative per agevolare lo sviluppo di un'economia agile basata sui dati, quali:

  • il regolamento sulla libera circolazione dei dati non personali (), che consente alle imprese e alle amministrazioni pubbliche di archiviare e trattare i dati non personali ovunque scelgano di farlo;
  • il regolamento sulla cibersicurezza (), che rafforza l'Agenzia dell'Unione europea per la cibersicurezza e istituisce un quadro per la certificazione della cibersicurezza di prodotti e servizi;
  • la direttiva sull'apertura dei dati (), che stabilisce norme comuni per un mercato europeo dei dati in possesso dei governi.

B. La seconda agenda digitale europea: 2020-2030

La seconda agenda digitale affronta i cambiamenti introdotti dalle tecnologie digitali e il ruolo essenziale svolto da servizi e mercati digitali, sottolineando gli obiettivi tecnologici e geopolitici dell'UE. Nelle sue comunicazioni e , la Commissione ha illustrato in dettaglio le azioni per la sicurezza dei servizi e mercati digitali. Ha dato priorità ai seguenti ambiti: informatica quantistica, , IA, semiconduttori (), sovranità digitale, , 5G/6G, spazi europei dei dati e norme tecnologiche globali.

Nel marzo 2021l'UE ha introdotto la bussola per il digitale che delinea quattro obiettivi per il 2030:

  • competenze: almeno l'80% degli adulti dovrebbe avere le competenze digitali di base e l'UE dovrebbe avere 20 milioni di specialisti nel settore delle TIC, con un incremento del numero di donne;
  • imprese: il 75 % delle imprese dovrebbe utilizzare servizi di cloud computing, megadati e IA; oltre il 90 % delle piccole e medie imprese dell'UE dovrebbe raggiungere almeno il livello base di intensità digitale; il numero di imprese "unicorno" dell'UE (start-up ad alto valore) dovrebbe raddoppiare;
  • infrastrutture: tutte le famiglie europee dovrebbero essere coperte da una rete gigabit e tutte le zone abitate dal 5G; la produzione di semiconduttori sostenibili e all'avanguardia in Europa dovrebbe rappresentare il 20 % della produzione mondiale; nell'UE dovrebbero essere installati 10000 nodi periferici climaticamente neutri e altamente sicuri; infine, l'Europa dovrebbe avere il suo primo computer quantistico;
  • servizi pubblici: tutti i principali servizi pubblici dovrebbero essere disponibili online; tutti i cittadini dovrebbero avere accesso alle proprie cartelle cliniche elettroniche; e l'80% dei cittadini dovrebbe utilizzare una forma di identità elettronica.

Il , introdotto dal , è un'iniziativa dell'UE che stanzia 7,5 miliardi di EUR (2021-2027) per progetti di tecnologia digitale in settori quali supercalcolo, IA, cibersicurezza, competenze digitali avanzate e integrazione delle tecnologie digitali, con il sostegno dei poli per l'innovazione digitale.

1. Dati

La condivisione dei dati è fondamentale nella visione digitale dell'Europa. Nel promuovere l'innovazione basata sui dati, l'UE cerca di mantenere un equilibrio tra innovazione e vita privata, etica e sicurezza, valutando al tempo stesso l'uso e la condivisione di dati non personali per le nuove tecnologie e i nuovi paradigmi commerciali.

La ha introdotto il concetto di spazi comuni europei di dati, assicurando la disponibilità di una maggiore quantità di dati per l’uso nell’economia e nella società, ma consentendo alle imprese e alle persone che li generano di mantenerne il controllo. Il quadro normativo europeo sui dati è composto dal e dalla , dal regolamento sulla governance dei dati () relativo alla fiducia e alla disponibilità dei dati, e dal regolamento sui dati () relativo all'accesso equo ai dati e ai diritti degli utenti, garantendo al contempo la protezione dei dati personali.

2. Intelligenza artificiale

Il del febbraio 2020ha messo in evidenza il ruolo cruciale dell'IA nella società contemporanea e i benefici sociali ed economici previsti in tutti i settori. Il Parlamento ha approvato il regolamento sull'intelligenza artificiale nel marzo 2024: esso salvaguarda l'intelligenza artificiale per finalità generali, limita l'uso dei sistemi di identificazione biometrica da parte delle autorità preposte all'applicazione della legge, vieta il punteggio sociale e l'uso dell'IA per manipolare o sfruttare le vulnerabilità degli utenti, garantisce il diritto dei consumatori a presentare reclami e ricevere spiegazioni congrue.

Nel settembre 2022 la Commissione ha presentato una , che garantirebbe pari tutela alle persone lese dall'IA. Per gestire i prodotti digitali come l'IA, è stata inoltre presentata una .

3. Il regolamento sui servizi digitali e quello sui mercati digitali

Un elemento essenziale della strategia digitale è la creazione di un mercato unico digitale più sicuro e aperto, che ponga l'accento sui diritti degli utenti e su una concorrenza leale tra le imprese. Ciò è reso possibile da due pilastri legislativi: il regolamento sui servizi digitali () e il regolamento sui mercati digitali (), che rinnovano la legislazione dell'UE sui servizi digitali. Adottati dai colegislatori nel 2022 ed entrati in vigore nel maggio 2023, garantiscono un quadro normativo unificato per tutta l'Unione. Il DSA stabilisce le responsabilità per i servizi intermediari, in particolare le piattaforme online. Dati i rischi che le grandi piattaforme presentano per la diffusione di contenuti illegali e dannosi, esse sono disciplinate da specifiche linee guida. Il DMA stabilisce le norme per le imprese che abbiano lo status di gatekeeper, rivolgendosi a quelle più esposte alle pratiche sleali; ciò include servizi quali intermediazione online, social network e cloud computing. Sulla base del DSA, la Commissione ha proposto un regolamento volto a razionalizzare la raccolta e la condivisione dei dati per la locazione di alloggi a breve termine. La procedura legislativa si è conclusa con la firma del regolamento finale l'11 aprile 2024.

4. E-government, identità elettronica ed euro digitale

L'agenda digitale pone l'accento sull'e-government e sulla cooperazione transfrontaliera nel settore pubblico. Nel marzo 2024, dopo la della Commissione del novembre 2022, il Consiglio ha adottato il (regolamento (UE) 2024/903) per migliorare i servizi pubblici nell'UE: esso istituisce il comitato per un'Europa interoperabile con rappresentanti degli Stati membri, della Commissione e di altri organismi dell'UE.

Creare fiducia online è fondamentale per la crescita sociale ed economica. Il regolamento per l'identificazione elettronica () fornisce un quadro normativo che garantisce interazioni digitali sicure tra cittadini, imprese ed enti pubblici. Per conseguire tali obiettivi, nel febbraio 2024 il Parlamento ha approvato un per l'identità digitale europea grazie a cui, entro il 2030, l'80% dei cittadini dell'UE potrà accedere in modo sicuro ai servizi pubblici essenziali con un'identità digitale. Il 28 giugno 2023 la Commissione ha presentato un per istituire una forma digitale di moneta di banca centrale a integrazione della sua forma fisica e ha stabilito le norme e le condizioni per il suo utilizzo.

5. Cibersicurezza

Il 10 novembre 2022, in risposta all'aggressione russa in Ucraina, la Commissione e l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza hanno introdotto una e un : entrambi mirano ad aumentare gli investimenti nella ciberdifesa, rafforzare la cooperazione tra il settore informatico civile e militare, garantire una gestione efficiente delle crisi informatiche e rafforzare la posizione dell'UE nelle tecnologie informatiche critiche. Essi consolidano la base industriale e tecnologica di difesa europea, che mira a creare un'industria della difesa integrata paneuropea. Nel dicembre 2022 la direttiva NIS 2 () ha sostituito la direttiva precedente e ne ha ampliato la portata coprendo un maggior numero di settori e soggetti. Inoltre, a seguito di una della Commissione, nel dicembre 2023 è stato raggiunto un accordo informale per un regolamento sulla ciberresilienza volto a rafforzare la sicurezza di vari prodotti tecnologici. Nell'aprile 2024 il Parlamento ha approvato il regolamento sulla cibersolidarietà, che stabilisce misure intese a rafforzare la solidarietà e le capacità dell'Unione di rilevamento delle minacce e degli incidenti di cibersicurezza, e di preparazione e risposta agli stessi. Il Parlamento e il Consiglio hanno inoltre raggiunto un accordo sulla .

6. Media e democrazia

Nel dicembre 2020 la Commissione ha presentato in una un piano d'azione per sostenere la ripresa e la trasformazione del settore europeo dei media. In essa si sottolinea la necessità di un maggiore sostegno nazionale attraverso i piani di ripresa post-COVID-19 già approvati, l'enorme influenza sui media delle piattaforme online globali, e in particolare la loro posizione dominante sui mercati dei dati e della pubblicità. Il integra il suddetto piano per i media e mira a rafforzare l'adeguamento digitale del settore, la liberà e il pluralismo dei media e il contrasto alla disinformazione. Esso affronta inoltre la riduzione della libertà dei media alla luce delle crescenti minacce nei confronti dei giornalisti.

7. Istruzione e competenze

Al di là della regolamentazione, l'UE dà rilievo all'istruzione digitale. Il 2021-2027 aiuta gli Stati membri ad adeguare i propri sistemi di istruzione all'era digitale: punta infatti a creare un solido ecosistema di istruzione digitale e a migliorare le competenze per la trasformazione digitale.

8. Condizioni del lavoro mediante piattaforme digitali

Il 9 dicembre 2021 la Commissione ha presentato una proposta di . Le nuove norme mirano a regolamentare le modalità per determinare correttamente la situazione occupazionale dei lavoratori delle piattaforme digitali e il modo in cui queste dovrebbero utilizzare algoritmi e IA per monitorare e valutare i lavoratori in questo settore.

9. Infrastrutture digitali

Il 21 febbraio 2024 la Commissione ha presentato , con l'obiettivo di avviare discussioni su proposte concrete per promuovere l'innovazione, la sicurezza e la resilienza delle infrastrutture digitali.

Ruolo del Parlamento europeo

Nella sua , il Parlamento ha esortato la Commissione a riesaminare l'ambito di applicazione della direttiva sulla sicurezza delle reti e dell'informazione, nonché ad affrontare le minacce della digitalizzazione, chiedendo l'allineamento a una politica rafforzata dell'UE in materia di cibersicurezza e un ruolo più importante per l'Agenzia dell'UE per la cibersicurezza.

Il 20 ottobre 2020 il Parlamento ha approvato tre risoluzioni sull'IA riguardanti l', la e la , chiedendo un quadro giuridico europeo per l'IA basato sull'etica. Per far progredire il mercato unico digitale, il Parlamento ha approvato una risoluzione sul DSA: essa propone che il pacchetto legislativo rafforzi il mercato interno, garantisca la protezione dei consumatori, assicuri pari condizioni per l'illegalità offline e online, mantenga la trasparenza, rispetti i diritti e includa i soggetti di paesi terzi che interessano i consumatori dell'UE. Chiede inoltre maggiore equità, trasparenza e responsabilità per quanto riguarda la moderazione dei contenuti dei servizi digitali. La risoluzione si basa su ricerche, un seminario e una serie di studi commissionati dalla commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori. L'allineamento delle proposte per il DSA e il DMA alla risoluzione del Parlamento dimostra che quest'ultimo può influenzare l'agenda legislativa, nonostante non disponga di un formale diritto di iniziativa legislativa.

Il 20 maggio 2021, nella sua , il Parlamento ha chiesto di eliminare gli ostacoli al funzionamento del mercato unico digitale e migliorare l'uso dell'IA per i consumatori europei.

Il 12 dicembre 2023 il Parlamento ha chiesto di vietare le tecniche che creano dipendenza nella progettazione dei servizi online, ad esempio il continuo scrolling e la riproduzione automatica dei video. Alcuni deputati vogliono inoltre introdurre il "diritto digitale a non essere disturbati" e un elenco di buone pratiche di progettazione.

Il 13 dicembre 2023 i deputati hanno sottolineato la necessità di rivedere le regole dell'UE in materia di blocchi geografici per eliminare le limitazioni rimanenti e realizzare appieno il potenziale del mercato unico.

Il 13 marzo 2024, nell'ambito del piano d'azione europeo per la democrazia, il Parlamento ha approvato una risoluzione relativa al regolamento sulla libertà dei media e il pluralismo, che tutela maggiormente l'indipendenza dei media, e ha adottato un regolamento sulla , che disciplina la pubblicità politica.

Per maggiori informazioni sull'argomento, si rimanda al sito della commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori e della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia.

Alyssia Petit / Zuzanna Wala / Matteo Ciucci / Barbara Martinello