PROPOSTA DI RISOLUZIONEsull'ulteriore deterioramento della situazione politica in Georgia
10.2.2025-()
a norma dell'articolo136, paragrafo2, del regolamento
Yannis Maniatis, Nacho Sánchez Amor, Tobias Cremer
a nome del gruppo S&D
Vedasi anche la proposta di risoluzione comuneRC-B10-0106/2025
10‑0112/2025
Risoluzione del Parlamento europeo sull'ulteriore deterioramento della situazione politica in Georgia
()
Il Parlamento europeo,
–viste le sue precedenti risoluzioni sulla Georgia, in particolare quella del 28novembre2024 sull'aggravamento della crisi democratica in Georgia in seguito alle recenti elezioni parlamentari e alla presunta frode elettorale[1],
–viste la dichiarazione sui risultati e le conclusioni preliminari della missione internazionale di osservazione elettorale guidata dall'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani (ODIHR) dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) sulle elezioni parlamentari tenutesi in Georgia il 26ottobre2024 e la dichiarazione rilasciata dal capo della delegazione di osservazione elettorale del Parlamento europeo,
–viste la dichiarazione dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell, del 29ottobre2024, sui recenti sviluppi a seguito delle elezioni parlamentari in Georgia e la dichiarazione congiunta dell'alto rappresentante Borrell e della Commissione, del 27ottobre2024, sulle elezioni parlamentari in Georgia,
–vista la dichiarazione del portavoce per la politica estera e di sicurezza comune del Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE), del 10dicembre2024, sugli sviluppi in Georgia,
–vista la dichiarazione congiunta del presidente della commissione per gli affari esteri, del presidente della delegazione per le relazioni con il Caucaso meridionale, del presidente della delegazione all'Assemblea parlamentare Euronest, della relatrice permanente per la Georgia e del presidente della missione di osservazione elettorale del Parlamento europeo per le elezioni parlamentari del2024 in Georgia del 16gennaio2025, in cui si condannano le violenze contro gli oppositori politici,
–viste la domanda di adesione all'UE presentata dalla Georgia nel marzo2022 e le conclusioni del Consiglio europeo del 15dicembre2023 che concedono alla Georgia lo status di paese candidato,
–vista la comunicazione della Commissione del 30ottobre2024 intitolata "Comunicazione 2024 sulla politica di allargamento dell'UE" (), che include la prima relazione sui progressi compiuti dalla Georgia,
–visto il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici,
–visto l'articolo 136, paragrafo 2, del suo regolamento,
A.considerando che il 26ottobre2024 in Georgia si sono tenute le elezioni parlamentari e che successivamente vi sono state proteste per denunciare gravi irregolarità, quali l'intimidazione degli elettori, l'acquisto di voti e presunte ingerenze straniere, come pure contestazioni dei risultati;
B.considerando che, dalle elezioni parlamentari del 26ottobre2024, il popolo georgiano difende le aspirazioni democratiche ed europee del suo paese e la tutela delle sue libertà fondamentali e dei suoi diritti democratici;
C.considerando che le autorità georgiane hanno tentato di reprimere le proteste legittime facendo intervenire la polizia in modo brutale e violento contro manifestanti pacifici, oppositori politici e rappresentanti dei media e che, secondo quanto riferito, centinaia di persone sarebbero state detenute arbitrariamente o avrebbero subito violenze e maltrattamenti, che in molti casi hanno reso necessaria la somministrazione di cure mediche urgenti; che diversi leader dei partiti politici di opposizione sono stati arrestati, come Nika Melia, o attaccati fisicamente, come Giorgi Gakharia, in quella che sembra essere una strategia deliberata per mettere a tacere personalità di spicco dell'opposizione;
D.considerando che il 28gennaio2025 l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa ha sospeso alcuni dei diritti della delegazione georgiana e ha annunciato che avrebbe riesaminato le credenziali del paese nell'aprile2025 alla luce dei progressi compiuti, tra l'altro, per porre fine alla brutalità della polizia e alle violazioni dei diritti umani con effetto immediato, rilasciare prigionieri politici e organizzare nuove elezioni parlamentari realmente democratiche, gestite da istituzioni statali politicamente indipendenti e tenute sotto una rigorosa vigilanza internazionale;
1.esorta il governo georgiano a porre fine alla repressione nei confronti di manifestanti pacifici, oppositori politici e rappresentanti dei media, a rilasciare immediatamente tutte le persone detenute arbitrariamente, tra cui Mzia Amaghlobeli, che ha intrapreso uno sciopero della fame e affronta gravi problemi di salute, a indagare sulle segnalazioni delle organizzazioni della società civile e del difensore civico della Georgia, che denunciano la commissione di violenze intenzionali ad opera della polizia, e a chiamare gli autori di tali atti e i soggetti a cui fanno capo a rispondere delle loro azioni;
2.sottolinea che il governo georgiano contestato sta attualmente violando le libertà e i diritti umani fondamentali e gli obblighi internazionali basilari del paese, compromettendo in tal modo decenni di riforme democratiche guidate dalla classe politica e dalla società civile del paese;
3.ribadisce la sua condanna del fatto che le elezioni parlamentari del 26ottobre2024 non hanno rispettato le norme elettorali internazionali, né gli impegni assunti dalla Georgia in qualità di membro dell'OSCE per lo svolgimento di elezioni democratiche; prende atto del fatto che le autorità georgiane non hanno affrontato le preoccupazioni circa l'integrità del processo e dei risultati delle elezioni parlamentari del 26ottobre2024, il che ha portato tutti i membri dell'opposizione a rinunciare ai loro seggi o a boicottare la sessione di apertura del nuovo parlamento;
4.sottolinea che non riconoscerà il nuovo parlamento quale parlamento democraticamente eletto che riflette adeguatamente la pluralità del panorama politico e rappresenta la volontà del popolo georgiano nel suo complesso; ribadisce la sua richiesta di organizzare nuove elezioni parlamentari entro un anno e di far sì che il processo sia portato avanti da un'amministrazione elettorale indipendente e imparziale, in un contesto elettorale migliore e sotto un'osservazione internazionale diligente;
5.invita l'UE, gli Stati membri e i loro parlamenti nazionali ad astenersi dal tenere riunioni con membri del parlamento georgiano illegittimo, nonché con funzionari governativi e diplomatici, fino allo svolgimento di nuove elezioni parlamentari;
6.sostiene l'invito dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa affinché la Georgia avvii immediatamente un processo inclusivo che coinvolga tutti gli attori politici e sociali, compresi il partito al potere, l'opposizione e la società civile, al fine di affrontare con urgenza le carenze e le mancanze rilevate durante le recenti elezioni parlamentari e di creare un contesto elettorale propizio allo svolgimento di nuove elezioni realmente democratiche, che dovrebbero essere annunciate nei prossimi mesi;
7.ricorda alle autorità della Georgia i loro obblighi nei confronti del popolo georgiano a norma della costituzione del paese e del diritto nazionale e internazionale e conformemente ai suoi impegni e obblighi in quanto membro di organizzazioni, convenzioni e trattati europei e internazionali;
8.ricorda alle autorità georgiane che il rispetto dei principi della democrazia, dello Stato di diritto, delle libertà e dei diritti umani fondamentali costituisce la base di qualsiasi cooperazione con l'UE, sia nel settore del dialogo politico che in quello della cooperazione economica e degli scambi commerciali; è del parere che le misure adottate finora dall'UE in risposta al flagrante regresso democratico e al ritiro dagli impegni precedentemente assunti non riflettano ancora pienamente la gravità della situazione in Georgia e i recenti sviluppi;
9.accoglie con favore la decisione del Consiglio "Affari esteri" del 27gennaio2025 di sospendere alcune parti dell'accordo di facilitazione del rilascio dei visti tra UE e Georgia, in particolare reintroducendo l'obbligo del visto e sospendendo la facilitazione del rilascio dei visti per i diplomatici e i funzionari governativi georgiani, a causa del regresso democratico della Georgia e della repressione nei confronti di manifestanti pacifici, oppositori politici e rappresentanti dei media indipendenti;
10.ricorda alle autorità georgiane che gli stessi principi fondamentali su cui è stato concluso l'accordo di facilitazione del rilascio dei visti tra UE e Georgia, di cui all'articolo 2 dell'accordo, vale a dire il rispetto dei principi democratici, dello Stato di diritto e delle libertà fondamentali, costituiscono anche un elemento essenziale dell'accordo di associazione UE-Georgia e della sua zona di libero scambio globale e approfondita, entrato in vigore il 1ºluglio2016; ricorda alle autorità georgiane che il mancato adempimento degli obblighi può comportare la sospensione di diritti, come previsto all'articolo 422 dell'accordo; invita la Commissione a iniziare a individuare i settori economici di rilievo per gli interessi oligarchici che sostengono e appoggiano l'attuale regime autoritario in vista di un'eventuale futura decisione in merito a misure restrittive o sanzioni economiche; invita la Commissione a iniziare a individuare le politiche di connettività che sostengono e appoggiano l'attuale regime autoritario e a valutare la sospensione di tali politiche fino a quando non saranno organizzate nuove elezioni parlamentari;
11.esorta le autorità georgiane a smettere di sfruttare la comunicazione della Commissione sul processo di allargamento per fornire ai cittadini georgiani informazioni errate circa la posizione dell'UE sul regresso democratico in Georgia; invita la Commissione a ridurre al minimo le comunicazioni sulla Georgia e il processo di allargamento fino a quando non saranno organizzate nuove elezioni parlamentari;
12.invita l'UE e i suoi Stati membri a rafforzare le sanzioni mirate nei confronti di tutti gli individui responsabili dell'arretramento democratico e delle violazioni delle leggi e delle norme elettorali e dei diritti umani in Georgia, tra cui in particolare Bidzina Ivanishvili, e a estendere tali sanzioni ai giudici che adottano sentenze di matrice politica, nonché ai facilitatori finanziari e ai proprietari di mezzi di informazione allineati al regime, tra cui Imedi TV, Post TV e Rustavi 2TV, tenuto conto del loro ruolo nella diffusione della disinformazione e nel tentativo di manipolare il dibattito pubblico per sostenere il regime autoritario del partito attualmente al governo;
13.invita la Commissione a fornire ulteriori e maggiori finanziamenti ai media indipendenti e alle organizzazioni della società civile in Georgia, alla luce della sospensione dell'assistenza dell'Agenzia degli Stati Uniti per lo sviluppo internazionale alla società civile georgiana;
14.ribadisce la propria solidarietà al popolo georgiano che combatte per i suoi diritti democratici e per il futuro europeo del suo paese ed esorta pertanto il governo georgiano a invertire l'attuale rotta politica e a tornare ad attuare la volontà del popolo georgiano di portare avanti le riforme democratiche che riaprirebbero la prospettiva di una futura adesione all'UE;
15.incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla vicepresidente della Commissione/alta rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Consiglio d'Europa, all'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, nonché alle autorità georgiane.
- [1] Testi approvati, P10_TA(2024)0054.