PROPOSTA DI RISOLUZIONEsulla situazione in Nicaragua
12.6.2023-()
presentata a norma dell'articolo 132, paragrafo 2, del regolamento
Anna Fotyga, Angel Dzhambazki, Assita Kanko, Jadwiga Wiśniewska, Charlie Weimers, Adam Bielan, Witold Jan Waszczykowski, Joachim Stanisław Brudziński, Waldemar Tomaszewski, Carlo Fidanza, Hermann Tertsch, Bogdan Rzońca, Elżbieta Rafalska, Ryszard Czarnecki, Denis Nesci, Elżbieta Kruk
a nome del gruppo ECR
Vedasi anche la proposta di risoluzione comuneRC-B9-0272/2023
9‑0283/2023
Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Nicaragua
()
Il Parlamento europeo,
–viste le sue precedenti risoluzioni sul Nicaragua, in particolare le sue risoluzioni dell'8 luglio 2021[1] e del 16 dicembre 2021[2] sulla situazione in Nicaragua,
–vista la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 10 dicembre 1948,
–vista la dichiarazione congiunta di 59 paesi sul Nicaragua, adottata il 22giugno2021 in occasione della 47a sessione del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite,
–visto il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici del 1966,
–vista la dichiarazione sul diritto e la responsabilità degli individui, dei gruppi e degli organi della società di promuovere e proteggere le libertà fondamentali e i diritti umani universalmente riconosciuti, adottata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 9 dicembre 1998,
–visto l'articolo 132, paragrafo2, del suo regolamento,
A.considerando che Daniel Ortega è al potere da 16 anni consecutivi e ha minato la democrazia in molti modi diversi; che il 7 novembre 2021 ha orchestrato un processo elettorale manipolato, non democratico e illegittimo in Nicaragua; che nessun osservatore internazionale ha potuto monitorare le elezioni e che la libertà di stampa è stata limitata;
B.considerando che negli ultimi anni il regime nicaraguense ha varato leggi sempre più restrittive, che hanno istituzionalizzato la repressione e strumentalizzato le istituzioni statali contro la società civile;
C.considerando che Daniel Ortega continua ad accentrare il potere politico intorno a sé e alla sua famiglia; che ha nominato sua moglie, Rosario Murillo, vicepresidente e ha affidato ai suoi figli cariche di alto livello;
D.considerando che la Commissione interamericana dei diritti dell'uomo (IACHR) dell'Organizzazione degli Stati americani (OSA) ha denunciato tutte le riforme costituzionali che hanno completamente plasmato la struttura istituzionale dello Stato nicaraguense per garantire la concentrazione totale del potere nelle mani di Ortega;
E.considerando che la mancata separazione dei poteri e il controllo totale delle istituzioni statali da parte del governo nicaraguense hanno portato alla sottomissione della magistratura e dell'Ufficio del procuratore generale alla volontà del regime, cancellando lo Stato di diritto e l'indipendenza della magistratura;
F.considerando che Ortega ha goduto di un ampio sostegno da parte di altri regimi non democratici come il Venezuela, ma anche della Russia; che il crollo dell'economia venezuelana nel 2018 ha comportato una riduzione o una sospensione del sostegno alla dittatura nicaraguense;
G.considerando che politici dell'opposizione, attivisti, difensori dei diritti umani e giornalisti sono stati sistematicamente arrestati e/o detenuti; che l'arresto di membri dell'opposizione ha fatto sì che l'Assemblea Nazionale sia composta principalmente da deputati fedeli a Ortega;
H.considerando che dal 2018 molti prigionieri politici sono tenuti in isolamento e in condizioni disumane; che tali arresti e detenzioni costituiscono una grave violazione delle norme internazionali in materia di diritti umani; che i relativi processi hanno violato il codice penale nicaraguense ignorando la clausola di "presunzione di innocenza";
I.considerando che il 9 febbraio 2023 sono stati esiliati negli Stati Uniti 222 esponenti dell'opposizione, tra cui sette ex candidati alla presidenza, avvocati, attivisti per i diritti umani e giornalisti; che di recente il regime nicaraguense ha confiscato i beni di questi 222 esponenti dell'opposizione, che sono stati privati della cittadinanza;
J.considerando che le continue repressioni hanno spinto migliaia di nicaraguensi a fuggire dal paese;
K.considerando che, secondo le stime dell'IACHR, a partire dalla repressione delle proteste del 2018 per mano del regime, 355 persone sono state uccise e migliaia ferite, e oltre 3000 gruppi civili e organizzazioni non governative sono stati chiusi;
L.considerando che gli attacchi contro la Chiesa cattolica sono proseguiti negli ultimi anni, in particolare dopo che la Chiesa ha tentato di fungere da mediatore tra il governo e l'opposizione politica a seguito delle proteste del 2018; che, secondo la relazione "Nicaragua: A Persecuted Church?" (Nicaragua: una Chiesa perseguitata?), negli ultimi cinque anni la Chiesa in Nicaragua ha subito oltre 500 attacchi, di cui 90 perpetrati nel solo 2023;
M.considerando che quest'anno l'eminente vescovo cattolico Rolando Álvarez è stato condannato a una pena detentiva di 26 anni dopo essersi rifiutato di salire a bordo dell'aereo che ha portato 222 dissidenti e sacerdoti in esilio negli Stati Uniti; che ad aprile il Vaticano ha chiuso la sua ambasciata in Nicaragua dopo che il regime del paese ha proposto di sospendere le relazioni diplomatiche;
N.considerando che, nell'ambito di questa campagna di persecuzione, la Croce Rossa nicaraguense è stata chiusa e accusata di aver compiuto "attacchi contro la pace e la stabilità"; che in precedenza Ortega aveva disposto unilateralmente la chiusura dell'ufficio dell'OSA a Managua, inviando forze di polizia armate di mitragliatrici;
O.considerando che, secondo il gruppo di esperti delle Nazioni Unite sui diritti umani in Nicaragua, il regime di Ortega-Murillo ha giustiziato almeno 40 persone e ha ordinato agli ospedali di non curare i manifestanti rimasti feriti durante le proteste antigovernative del 2018; che il regime commette, in modo diffuso e sistematico e per motivi politici, violazioni e abusi che costituiscono crimini contro l'umanità e tra cui rientrano l'omicidio, la detenzione, la tortura (compresa la violenza sessuale), la deportazione e la persecuzione per motivi politici;
P.considerando che l'allineamento e il sostegno del Nicaragua alla Russia a livello internazionale, ad esempio in seno all'Assemblea generale delle Nazioni Unite, hanno coinciso con il ripristino delle relazioni diplomatiche tra Managua e Pechino dopo una pausa ventennale;
Q.considerando che il Nicaragua e Cuba sono gli unici paesi dell'America latina a non aver ancora ratificato lo Statuto di Roma, il che dimostra chiaramente la loro mancanza di impegno a favore della pace e della sicurezza;
R.considerando che la dittatura nicaraguense è stata costantemente sostenuta da altre dittature come Cuba e il Venezuela e da altri membri del Foro de São Paulo e del Grupo de Puebla; che il Foro de São Paulo e il Grupo de Puebla sono due organizzazioni multilaterali che contano numerosi membri legati alle attività della Russia in America latina;
1.deplora e condanna fermamente il continuo deterioramento della situazione in Nicaragua e l'escalation della repressione contro, tra l'altro, esponenti dell'opposizione politica, la Chiesa cattolica romana, la società civile, i difensori dei diritti umani e i giornalisti;
2.condanna con la massima fermezza la repressione e gli arresti di membri della Chiesa cattolica romana in Nicaragua, in particolare l'arresto del vescovo Rolando Álvarez; esorta il regime nicaraguense a porre immediatamente fine alla repressione e a ripristinare il pieno rispetto di tutti i diritti umani, compresa la libertà di espressione, di religione e di credo;
3.chiede il rilascio immediato e incondizionato di tutte le persone detenute arbitrariamente, compresi il vescovo Álvarez e le persone arrestate insieme a lui, nonché l'annullamento di tutti i procedimenti giudiziari a loro carico, incluse le sentenze;
4.condanna la detenzione abusiva, la mancanza di garanzie processuali e le condanne illegali di prigionieri politici che hanno avuto luogo in Nicaragua; sottolinea che il sistema giudiziario non è indipendente dal potere esecutivo; esprime preoccupazione per la manipolazione del diritto penale e per l'uso del sistema giudiziario come strumento per criminalizzare l'esercizio dei diritti civili e politici;
5.deplora l'allineamento del Nicaragua alla Russia, che si manifesta nei voti del paese in seno alle Nazioni Unite nonché nella cooperazione politica e militare, come il trasferimento di attrezzature militari e di infrastrutture di monitoraggio satellitare russe, l'accordo per l'addestramento di forze russe in Nicaragua e l'accesso di truppe, aerei militari e navi militari russi al Nicaragua; è preoccupato per una possibile estensione della sorveglianza russa nella regione;
6.prende atto con rammarico dell'interruzione delle relazioni ufficiali con Taiwan a seguito della sostituzione degli investimenti taiwanesi in Nicaragua con fondi provenienti dall'iniziativa cinese "One Belt, One Road" e dalla nuova iniziativa per lo sviluppo globale, che potrebbero estendere l'influenza della Cina in America centrale attraverso il controllo di progetti come il canale nicaraguense;
7.esorta la comunità internazionale a esigere che il regime nicaraguense garantisca che le condizioni di detenzione rispettino i suoi obblighi internazionali in materia di diritti umani e le regole minime standard delle Nazioni Unite per il trattamento dei detenuti (regole Nelson Mandela);
8.esprime il proprio sostegno ai cittadini nicaraguensi che protestano contro il regime di Ortega-Murillo; evidenzia che il popolo nicaraguense merita di godere delle libertà e dei diritti il cui rispetto è garantito in una democrazia; chiede che il regime ripristini il legittimo status giuridico dei partiti di opposizione che sono stati arbitrariamente messi al bando;
9.sottolinea il ruolo chiave svolto dalla società civile, dai difensori dei diritti umani, dai giornalisti e dai membri della Chiesa cattolica romana in Nicaragua;
10.sottolinea che gli organismi internazionali per i diritti umani, compresi l'Alto Commissariato per i diritti umani e l'IACHR, devono portar tornare in Nicaragua;
11.ribadisce la sua richiesta che i giudici e i pubblici ministeri nicaraguensi siano rapidamente inseriti nell'elenco delle persone sanzionate dall'UE e che l'elenco delle persone ed entità sanzionate sia ampliato per includervi Daniel Ortega e la sua cerchia ristretta;
12.invita gli Stati membri e il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, conformemente agli articoli 13 e 14 dello Statuto di Roma, ad avviare un'indagine formale, attraverso la Corte penale internazionale, nei confronti dello Stato nicaraguense e di Daniel Ortega per i crimini contro l'umanità di cui si sono resi responsabili a norma dell'articolo7 dello Statuto di Roma, ovvero: omicidio, deportazione o trasferimento forzato di persone, detenzione o altra forma di privazione della libertà fisica in violazione delle norme fondamentali del diritto internazionale, tortura, stupro o qualsiasi altra forma di violenza sessuale di analoga gravità, persecuzione politica, sparizioni forzate e altri atti disumani; sottolinea che tali atti si iscrivono nel quadro di una politica di Stato portata avanti dal regime di Daniel Ortega e si sono intensificati a partire dall'aprile 2018;
13.invita l'UE e i suoi Stati membri a monitorare attentamente la situazione sul campo attraverso i loro rappresentanti locali e le ambasciate in Nicaragua;
14.incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Segretario generale dell'Organizzazione degli Stati americani, all'Assemblea parlamentare euro-latinoamericana, al Parlamento centroamericano, al gruppo di Lima nonché al governo e al parlamento della Repubblica di Nicaragua.