Rafforzamento del sistema di tutela delle denominazioni DOP e IGP nella UE dopo il caso Prosecco/Prosek
10.11.2021
Interpellanza principale con richiesta di risposta scritta G-001003/2021
alla Commissione
Articolo 139 del regolamento
Mara Bizzotto
a nome del gruppoID
Il 22 settembre 2021 la Commissione europea ha pubblicato nella Gazzetta ufficiale[1] la domanda di protezione della menzione tradizionale "Prosek" presentata dalla Croazia per quattro vini a denominazione d'origine protetta (DOP), ai sensi dell'articolo 113 del regolamento (UE) n. 1308/2013 recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli.
La richiesta di riconoscimento della denominazione "Prosek", non contemplata nel trattato di adesione all'UE della Croazia, confligge chiaramente con la DOP italiana "Prosecco", riconosciuta e protetta dal diritto dell'UE, che tutela oltre 8 000 produttori italiani.
Il 15 luglio 2013, in risposta all'interrogazione E-006284/2013[2], l'allora Commissario Ciolos dichiarò che: "l'utilizzo in commercio del termine «Prosek» può creare problemi giuridici [...], poiché la denominazione croata potrebbe entrare in conflitto con la protezione della Dop italiana Prosecco. Le autorità croate sono a conoscenza di tale problema giuridico."
La Commissione UE, con la pubblicazione in Gazzetta della richiesta di denominazione "Prosek", ha creato un pericoloso precedente che mette seriamente a repentaglio l'intero sistema delle DOP e delle IGP nell'UE.
L'eventuale riconoscimento del vino croato rappresenterebbe una violazione del sistema delle denominazioni d'origine e delle indicazioni geografiche protette dell'UE che, ex articolo 103, paragrafo 2, lettera b), del regolamento (UE) n. 1308/2013, "[...] sono protette contro qualsiasi usurpazione, imitazione o evocazione, anche [...] se il nome protetto è una traduzione [...]".
La sentenza della Corte di Giustizia dell'UE nella causa C-783/19[3] in merito alla denominazione "champanillo" (piccolo champagne) ha sancito che l'evocazione può risultare da una "«vicinanza concettuale» tra la denominazione protetta e il segno di cui trattasi [...] il criterio determinante è quello di accertare se il consumatore, in presenza di una denominazione controversa, sia indotto ad avere direttamente in mente, come immagine di riferimento, la merce protetta dalla DOP".
È quindi fondamentale rafforzare il sistema delle Indicazioni Geografiche che garantiscono l'autenticità, la qualità e la tutela di oltre 3 400 denominazioni di prodotti agricoli e alimentari, della pesca e acquacoltura, vini, bevande spiritose e prodotti vitivinicoli dell'UE.
Nella consultazione pubblica conclusasi il 9 aprile 2021, la Commissione europea ha invitato i portatori d'interessi a presentare le proprie proposte per migliorare il regime delle Indicazioni Geografiche; ad essa seguirà un'azione legislativa della Commissione europea per la futura riforma del sistema delle Indicazioni Geografiche dell'UE nel contesto della strategia "Farm to Fork" (dal produttore al consumatore).
Ciò premesso, può la Commissione rispondere ai seguenti quesiti:
- 1.Nella riforma del sistema delle Indicazioni Geografiche dell'UE, come intende rafforzare le norme che disciplinano le denominazioni, le omonimie e le evocazioni, per assicurare la massima tutela a tutte le DOP e le IGP di fronte a qualsiasi tentativo di frode?
- 2.Come intende garantire la capacità dell'UE di difendere, sia nel mercato interno sia in quello extraeuropeo, le denominazioni DOP/IGP/IG/STG dai molteplici tentativi di utilizzo fraudolento o strumentale da parte di Paesi, organizzazioni o società private?