Risoluzione del Parlamento europeo del 14 settembre 2023 sulla regolamentazione della prostituzione nell'UE: implicazioni transfrontaliere e impatto sull'uguaglianza di genere e sui diritti delle donne ()
Il Parlamento europeo,
–visto l'articolo 8 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea e il suo impegno a promuovere la parità di genere in tutte le azioni dell'Unione,
–vista la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea (“Carta”),
–vista la convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (“convenzione di Istanbul”), in particolare gli articoli 1 e 4,
–visto l'articolo 6 della Convenzione delle Nazioni Unite sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW) del 1979, volto a reprimere tutte le forme di tratta delle donne e lo sfruttamento delle donne in situazione di prostituzione,
–visti gli articoli 4 e 5 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948,
–vista la Convenzione delle Nazioni Unite del 1949 per la repressione della tratta degli esseri umani e dello sfruttamento della prostituzione altrui,
–visto il protocollo di Palermo del 2000 volto a prevenire, reprimere e punire la tratta di persone, in particolare di donne e bambini, addizionale e allegato alla Convenzione delle Nazioni Unite contro la criminalità organizzata transnazionale,
–vista la direttiva 2000/78/CE del Consiglio, del 27 novembre 2000, che stabilisce un quadro generale per la parità di trattamento in materia di occupazione e di condizioni di lavoro(1),
–vista la comunicazione della Commissione del 14 aprile 2021 sulla strategia dell'UE per la lotta alla tratta degli esseri umani 2021-2025 (),
–vista la direttiva 2011/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 5 aprile 2011, concernente la prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime, e che sostituisce la decisione quadro del Consiglio 2002/629/GAI(2) ("direttiva anti-tratta"),
–vista la proposta presentata dalla Commissione di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2011/36/UE concernente la prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime (),
–vista la sua risoluzione del 26 febbraio 2014 su sfruttamento sessuale e prostituzione e sulle loro conseguenze per la parità di genere(3),
–vista la sua risoluzione del 10 febbraio 2021 sull'attuazione della direttiva 2011/36/UE concernente la prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime(4),
–vista la raccomandazione generale n.33 (2015), del 3 agosto 2015, sull'accesso delle donne alla giustizia, formulata dal Comitato delle Nazioni Unite per l'eliminazione della discriminazione contro le donne,
–vista la raccomandazione generale n.37 (2018), del 13 marzo 2018, sulle dimensioni di genere della riduzione del rischio di catastrofi in un clima che cambia, formulata dal Comitato delle Nazioni Unite per l'eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne,
–vista la relazione del relatore speciale sulla violenza contro le donne, le sue cause e le sue conseguenze, del 19 febbraio 2000, sulla tratta delle donne, la migrazione delle donne e la violenza contro le donne,
–visti il lavoro del relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tratta di esseri umani, in particolare di donne e bambini,
–vista l'attività del relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto alla salute,
–vista la strategia globale delle Nazioni Unite in materia di AIDS 2021-2026,
–vista la pubblicazione dell'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani del 20 maggio 2002, concernente i principi raccomandati e gli orientamenti sui diritti umani e sulla tratta di esseri umani;
–vista la relazione dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) del 10 giugno 2021 dal titolo "Discouraging the demand that fosters trafficking for the purpose of sexual exploitation" (Scoraggiare la domanda che favorisce la tratta a scopo di sfruttamento sessuale),
–vista la raccomandazione generale n.38 (2020), del 20 novembre 2020, sulla tratta di donne e ragazze nel contesto della migrazione globale, formulata dal Comitato delle Nazioni Unite per l'eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne,
–vista la seconda relazione generale del Consiglio d'Europa del 12 aprile 2021 sulle attività GREVIO,
–vista la relazione del Consiglio d'Europa di ottobre 2022 dal titolo "The Impact of COVID-19 on Women's Access to Justice" (L'impatto della pandemia di COVID-19 sull'accesso delle donne alla giustizia),
–vista la risoluzione del Consiglio d'Europa dell'8 aprile 2014 dal titolo "Prostituzione, tratta e schiavitù moderna in Europa",
–vista la sentenza della Corte di giustizia dell'Unione europea nella causa C-268/99(5):
–vista la causa comunicata in corso 63664/19, 64450/19, 24387/20 et al. della Corte europea dei diritti dell'uomo del 12 aprile 2021,
–visto l'articolo 54 del suo regolamento,
–vista la relazione della commissione per i diritti delle donne e l'uguaglianza di genere (A9-0240/2023),
A.considerando che le Nazioni Unite e l'UE hanno concordato una definizione di prostituzione e di persone/donne in situazione di prostituzione; che la prostituzione è l'acquisto di un atto sessuale, che può essere definito come la sollecitazione, l'accettazione o l'ottenimento di un atto sessuale da parte di una persona in situazione di prostituzione in cambio di remunerazione, della promessa di remunerazione, della fornitura di un vantaggio in natura o della promessa di un tale vantaggio; che la presente relazione riconosce che alcune persone in situazione di prostituzione definiscono se stesse "lavoratori/lavoratrici del sesso" e che tale termine è utilizzato da alcune organizzazioni internazionali; che questa è la definizione che danno di sé alcune delle persone che praticano la prostituzione, considerandola un'occupazione professionale, ma che si tratta soltanto di una minoranza delle persone in situazione di prostituzione, sebbene siano ben organizzate e visibili al pubblico(6), (7); che la presente relazione sottolinea l'importanza del diritto di ogni persona all'autoidentificazione a tale riguardo; che, tuttavia, essa utilizza intenzionalmente ed esclusivamente termini neutri, vale a dire persone e in particolare donne in situazione di prostituzione, in quanto non si vuole idealizzare la realtà della prostituzione o mascherare la violenza, l'abuso e lo sfruttamento che la grande maggioranza delle persone, in particolare donne e ragazze, subiscono in una situazione di prostituzione; che intendiamo portare rispetto alla grande maggioranza delle persone in situazione di prostituzione che non considerano questa un lavoro normale o un'opportunità di carriera, che lascerebbero l'industria del sesso se potessero e che considerano la prostituzione una forma di violenza; che, utilizzando il termine prostituzione e donne/persone in situazione di prostituzione, la presente relazione non cerca di discriminare, stigmatizzare o sminuire nessuno; che tale formulazione non dovrebbe connotare criminalità o buon costume;
B.considerando che garantire i diritti di tutti gli individui è essenziale per rispettare l'integrità fisica e l'autonomia personale, per salvaguardare la vita privata e per assicurare i diritti umani e la dignità delle donne nella società in generale; che la garanzia dell'uguaglianza e del rispetto dei diritti delle persone, compreso quello di prendere decisioni sul proprio corpo, di accedere all'assistenza sanitaria e di vivere senza discriminazioni, coercizioni e violenze, compresa la violenza sessuale, deve essere al centro delle politiche degli Stati membri e dell'UE;
C.considerando che il sesso deve basarsi sul consenso, il quale può essere dato solo liberamente e volontariamente e non può essere sostituito dallo scambio di denaro; che la prostituzione riduce gli atti intimi a un valore monetario assegnato; che lo sfruttamento sessuale attraverso la prostituzione altrui è una grave violazione dei diritti e della dignità delle donne e implica che una persona e il suo consenso all'attività sessuale possano essere acquistati per una determinata somma;
D.considerando che la salute sessuale e riproduttiva è favorita da approcci sani alla sessualità, basati sul rispetto reciproco;
E.considerando che la prostituzione esiste nell'ambito di un sistema in cui vari attori interagiscono, con sfruttatori e altri soggetti che cercano di massimizzare i loro profitti derivanti dalla prostituzione e compratori di prestazioni sessuali che costituiscono la domanda;
F.considerando che, nel suo preambolo, la Convenzione delle Nazioni Unite per la repressione della tratta di esseri umani e dello sfruttamento della prostituzione altrui afferma che la prostituzione e il male che l'accompagna, vale a dire la tratta degli esseri umani ai fini della prostituzione, sono incompatibili con la dignità e il valore della persona umana;
G.considerando che la prostituzione di strada rappresenta un ambiente privo di condizioni umane per le donne;
H.considerando che vari studi(8), (9) mostrano che le donne in situazione di prostituzione affrontano violazioni dei diritti umani, violenze e sfruttamento più gravi rispetto alla media delle donne, compresi elevati livelli di violenza basata sul genere, psicologica, fisica e sessuale; che le donne in situazione di prostituzione riportano traumi paragonabili a quelli delle vittime di tortura e che un elevato numero di donne in situazione di prostituzione riferiscono di essere vittime di stupro sin dal loro ingresso nella prostituzione(10), (11), (12); che in alcuni casi esse subiscono anche abusi istituzionali e un ulteriore sfruttamento; che tra gli autori dei reati possono esserci non solo acquirenti violenti e terzi sfruttatori, come i cosiddetti protettori, ma anche, talvolta, le autorità preposte all'applicazione della legge(13), (14); che tali reati nei confronti di queste vittime sono poco denunciati e poco indagati e restano impuniti;
I.considerando che l'industria della pornografia e lo sfruttamento commerciale online attraverso la rappresentazione esplicita di pratiche sessuali non simulate banalizzano e perpetuano la violenza sessuale nei confronti delle donne e delle ragazze, la mercificazione del corpo delle donne e gli stereotipi di genere dannosi che hanno un impatto anche sulla prostituzione;
J.considerando che, poiché le persone e in particolare le donne in situazione di prostituzione sono tradizionalmente emarginate e di fatto criminalizzate, è importante seguire un approccio basato sui diritti umani(15), tenendo conto del fatto che, poiché le persone in situazione di prostituzione si trovano in una situazione vulnerabile, spesso non sono consapevoli dei loro diritti, dal momento che il loro accesso alla giustizia è abitualmente compromesso da stereotipi discriminatori e stigmatizzazione; che la presunzione di criminalità per le persone in situazione di prostituzione e il trattamento discriminatorio fanno sì che le persone in situazione di prostituzione siano spesso reticenti a denunciare alle autorità casi di abuso e violenza o a chiedere accesso alla giustizia per timore di essere ignorate, di non ricevere sostegno o di essere multate, detenute o deportate(16) o di divenire invece esse stesse il centro di un'indagine penale(17); che è pertanto urgentemente necessaria una formazione periodica per le autorità di contrasto in tutti gli Stati membri per garantire un trattamento equo e rispettoso delle persone, in particolare delle donne e delle persone LGBTIQ+, in situazione di prostituzione;
K.considerando che l'accesso ai servizi sanitari, compresa la salute sessuale e riproduttiva, è essenziale affinché le persone in situazione di prostituzione si mantengano in salute; che in alcuni Stati membri, come la Polonia, l'accesso a tali prestazioni sanitarie è stato drasticamente ridotto, provocando stress e ansia nonché effetti negativi sulla salute di chi ne ha bisogno; che, secondo alcuni studi(18), nel prossimo decennio le infezioni da HIV potrebbero essere ridotte del 33-46% se le persone in situazione di prostituzione non fossero passibili di denuncia penale; che la criminalizzazione delle persone, in particolare delle donne, in situazione di prostituzione comporta un minore utilizzo di preservativi, il che conduce a un aumento dei casi di infezioni e malattie sessualmente trasmissibili; che nell'Unione manca un accesso equo ai medicinali per la prevenzione dell'HIV, come i farmaci PREP e/o PEP; che le donne e le persone LGBTIQ+ in situazione di prostituzione che sono state esposte a interventi repressivi da parte delle forze dell'ordine hanno il triplo delle probabilità di subire violenze sessuali o fisiche e il doppio delle probabilità di contrarre l'HIV(19);
L.considerando che la prostituzione si sta spostando sempre più nello spazio virtuale, a dispetto della legislazione in vigore; che ciò riguarda non solo il reclutamento e il processo di iniziazione, ma anche il modo in cui ha luogo l'atto sessuale in sé; che per le donne in situazione di prostituzione la prostituzione nello spazio virtuale ha gli stessi effetti dannosi che nella vita reale, anche se, in alcuni casi, la distanza fisica può contribuire a ridurre l'esposizione ad alcune forme di violenza; che le nuove tecnologie e i nuovi strumenti digitali hanno reso più facile per le seconde e terze parti che concorrono allo sfruttamento, come acquirenti, trafficanti e cosiddetti protettori, assicurarsi l'anonimato, rendendo più difficile l'applicazione della legge; che le misure normative devono concentrarsi in particolare sulla pubblicità online e sulla facilitazione dei contatti per garantire che le azioni per prevenire lo sfruttamento della prostituzione altrui siano efficaci, come sottolineato anche nella proposta della Commissione di revisione della direttiva anti-tratta, che fa esplicito riferimento alla necessità di contrastare meglio la tratta di esseri umani agevolata dalle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, compresi internet e i social media;
M.considerando che numerosi fattori inducono le persone a entrare e a rimanere nella prostituzione, in particolare la povertà derivante dalle ingiustizie sociali e dall'esclusione, le disuguaglianze, le limitate opportunità occupazionali o imprenditoriali, la tossicodipendenza, la violenza strutturale e la discriminazione intersezionale, la mancanza di opportunità di migrazione sicura e legale e di politiche globali di integrazione, le carenze delle politiche scolastiche, sociali e del lavoro, altre condizioni sociali ed economiche e le limitate possibilità di sussistenza, tutti fattori che contribuiscono ad aggravare la situazione delle donne e a ridurne lo status sociale, con conseguente mancanza di alternative all'ingresso nella prostituzione;
N.considerando che sono le donne e i minori in situazioni di povertà e colpiti da discriminazione strutturale e intersezionale che sono più vulnerabili allo sfruttamento sessuale attraverso la prostituzione e la schiavitù, nonché all'adescamento, alla tattica del "loverboy" e all'intrappolamento a fini di sfruttamento da parte di reti criminali; che, tra l'altro, la tossicodipendenza è utilizzata come mezzo per attirare e intrappolare le vittime nella prostituzione; che l'attuazione di tutte le politiche e leggi in vigore non ha ancora affrontato in misura sufficiente tali cause profonde né la stigmatizzazione e la discriminazione cui sono soggette le persone, in particolare le donne, in situazione di prostituzione;
O.considerando che i gruppi protetti, come i minori, i giovani, le persone con disabilità fisiche e mentali e le persone appartenenti a minoranze, sono soggetti a sfruttamento cumulativo sotto forma di abusi sessuali, molestie sessuali e stupro;
P.considerando che la precarietà è una caratteristica costante nel mercato del lavoro dell'Unione europea, che favorisce l'accumulazione di profitti da parte dei grandi gruppi economici e colpisce soprattutto le donne, che subiscono discriminazioni salariali, hanno maggiori probabilità di lavorare a tempo parziale e quindi di percepire salari più bassi, hanno meno accesso alla protezione sociale e hanno minori opportunità di indipendenza economica;
Q.considerando che i pregiudizi e gli stereotipi impediscono alle donne di perseguire e realizzare le proprie ambizioni, frenandole e costringendole a una vita segnata dalla povertà senza che ne abbiano colpa alcuna;
R.considerando che queste cause devono essere affrontate con urgenza e in modo approfondito per contrastare le circostanze e gli impedimenti che creano una mancanza di alternative alla prostituzione; che tali misure devono seguire un approccio olistico, mirando a realizzare una società equa dal punto di vista del genere, concentrandosi sulle politiche educative, sociali, del lavoro e della migrazione, al fine di ridurre le vulnerabilità e quindi la suscettibilità allo sfruttamento o a scelte prese sulla base della mancanza di alternative; che l'UE deve sostenere anche i paesi limitrofi e non appartenenti all'Unione affinché questi possano aumentare i finanziamenti destinati al sostegno sociale e all'accesso ai servizi per le potenziali vittime di tratta e di sfruttamento sessuale, anche attraverso un sostegno educativo, psicologico e sociale fornito da specialisti, nonché introdurre servizi specializzati dedicati alla piena inclusione sociale ed economica delle donne e delle ragazze in situazioni di vulnerabilità per proteggerle dal rischio di sfruttamento sessuale;
S.considerando che il fenomeno dello "sugar daddy" è allarmante e particolarmente diffuso in luoghi come le università, ma anche attraverso le reti sociali e online; che si tratta di messaggi pubblicitari che incoraggiano la prostituzione di studenti, in particolare delle giovani donne, e lo sfruttamento sessuale di minori da parte di uomini più ricchi e influenti; che si sono resi necessari interventi da parte delle autorità per contenere la diffusione di tale pratica; che gli adolescenti dovrebbero ricevere informazioni ed educazione approfondite sui metodi utilizzati dai criminali per avviare le interazioni, in modo che siano meglio preparati, più attenti e più vigili riguardo a questa tattica nonché alle tattiche del "loverboy", nonché riguardo all'avvio di contatti online e al successivo intrappolamento;
T.considerando che le autorità giudiziarie olandesi stimano che fino al 70% delle circa 30000 persone in situazione di prostituzione nei Paesi Bassi sarebbero state costrette a prostituirsi con la violenza o con l'inganno da parte di un "loverboy";
U.che la maggior parte delle donne vorrebbe abbandonare la prostituzione(20); che la mancanza di programmi di uscita di qualità, facilmente accessibili e sufficientemente finanziati nel quadro di un approccio olistico impedisce di abbandonare la prostituzione a chi desidera di farlo(21); che è opportuno adoperarsi per promuovere l'adozione e l'attuazione di programmi di uscita consistenti in un'assistenza e un sostegno globali per aiutare le persone in situazione di prostituzione a superare le difficoltà e per facilitare l'accesso a un'occupazione sicura e stabile;
V.considerando che lasciare la prostituzione è spesso un processo difficile e lungo che richiede un vasto sostegno socioeconomico, comprensivo di dotazioni di bilancio sufficienti e consulenze individuali che tengano conto dei vari fattori di attrazione e spinta, al fine di offrire programmi di sostegno orientati ai bisogni e far sì che tali programmi diano risultati per le persone che vogliono uscire dalla prostituzione; che le relazioni sociali all'interno di una comunità e tra individui sono importanti per promuovere percorsi di uscita; che gli Stati membri dovrebbero promuovere programmi di prevenzione, percorsi di uscita dalla prostituzione e programmi a tal fine, programmi di inclusione e programmi educativi ampi e approfonditi sulla tratta di esseri umani, lo sfruttamento sessuale, la prostituzione e il consenso, sia nelle scuole che nella società in generale, soprattutto nel paese o nei paesi di origine della persona in situazione di prostituzione; che tali programmi dovrebbero prevedere alloggi sicuri e garantire assistenza, un seguito medico adeguato, aiuto psicologico (terapia per il trauma), opportunità di istruzione/formazione, sostegno per l'integrazione nell'economia in generale e aiuto specialistico per le donne con dipendenze e per le donne con figli; che l'UE ha istituito diversi programmi di finanziamento a sostegno di questo importante lavoro e che gli Stati membri dovrebbero avvalersi di tali programmi, che sono a loro disposizione;
W.considerando che Ursula Von Der Leyen ha affermato in passato che la prostituzione non è una professione come qualsiasi altra e che l'obiettivo dovrebbe essere sempre quello di uscirne;
X.considerando che esiste un forte legame tra la prostituzione e la tratta di esseri umani a fini di sfruttamento sessuale; che la tratta di esseri umani è definita come il reclutamento, il trasporto, il trasferimento, l'alloggio o l'accoglienza di persone attraverso minacce, l'uso della forza, la frode, l'inganno, il rapimento, l'abuso di potere o della posizione di vulnerabilità o altre forme di coercizione, a fini di sfruttamento per scopo di lucro; che la tratta di esseri umani è un problema in molti settori e ambiti(22), ma che, come sottolineato nella relazione della Commissione sui progressi compiuti nella lotta alla tratta di esseri umani(23), la tratta di esseri umani a fini di sfruttamento sessuale rimane di gran lunga la forma più diffusa di tratta di esseri umani nell'UE, dato che il 51% delle vittime nell'UE è oggetto di tratta a fini di sfruttamento sessuale(24); che, secondo l'OSCE, la tratta a fini di sfruttamento sessuale genera da sola quasi 100 miliardi di USD all'anno(25), consistenti principalmente in denaro pagato da uomini per sesso con donne vittime della tratta; che l'articolo 2 della direttiva anti-tratta afferma che il consenso della vittima della tratta di esseri umani allo sfruttamento, programmato o effettivo, è irrilevante se ottenuto con l'offerta o l'accettazione di somme di denaro o di vantaggi; che le vittime della tratta di esseri umani possono essere di tutti i sessi, generi, età e contesti, ma che la tratta di esseri umani a fini di sfruttamento sessuale colpisce in modo sproporzionato le donne, le ragazze e i gruppi emarginati negli Stati membri dell'UE e nel mondo; che i trafficanti ricorrono spesso alla violenza, alle agenzie di lavoro fraudolente e alle false promesse di istruzione o di opportunità di lavoro per ingannare e costringere le loro vittime e trarre vantaggio da una rete criminale molto sviluppata e ben finanziata;
Y.considerando che le vittime della tratta di esseri umani a fini di sfruttamento sessuale all'interno dell'UE provengono in gran parte da altri Stati membri dell'UE, sebbene molte provengano anche dal sud-est asiatico e dall'America latina; che esistono forti legami tra prostituzione e pornografia, nonché con attività della criminalità organizzata come la tratta di minori, lo sfruttamento sessuale di minori e l'abuso sessuale di minori(26), (27); che è necessario un approccio olistico per proteggere le donne e le ragazze dalla tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale e per porre fine all'impunità degli autori dei reati;
Z.considerando che una relazione dell'ufficio federale di polizia giudiziaria tedesco evidenzia che più della metà dei casi di tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale in Germania è perseguita in seguito a denuncia di terzi; che la relazione conclude che le vittime di sfruttamento raramente si identificano come tali e spesso evitano di denunciare a causa della mancanza di fiducia nei confronti delle autorità e della polizia;
AA.considerando che la zona di Cipro di occupazione turca è usata dai trafficanti di esseri umani per sfruttare donne vulnerabili con la promessa di visti studenteschi e la registrazione come studenti, per poi costringerle a prostituirsi all'arrivo e farle vivere in condizioni disumane; che la zona di Cipro di occupazione turca è un'area di impunità per i trafficanti di esseri umani che operano nella prostituzione;
AB.considerando che eventi come i conflitti internazionali e le difficoltà economiche hanno come impatto un grave rafforzamento della tratta di esseri umani(28); che donne e minori non accompagnati o che viaggiano con estranei sono particolarmente vulnerabili alla tratta a fini di sfruttamento sessuale e agli abusi sessuali;
AC.considerando che la prostituzione, il suo sfruttamento(29) e la tratta a scopo di sfruttamento sessuale(30) continuano ad aumentare in alcune regioni d'Europa; che, secondo una relazione dell'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine(31), i dati sono diminuiti a livello mondiale a causa dell'impatto delle restrizioni e dei lockdown legati alla pandemia di COVID-19; che la tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale è stata la forma più comune di tratta nell'UE nel 2021(32) e costituisce una grave forma di violenza che colpisce prevalentemente donne e ragazze; che la prostituzione, il suo sfruttamento e la tratta a fini di sfruttamento sessuale sono fenomeni specifici di genere, hanno una dimensione globale e colpiscono i membri più emarginati delle nostre società; che la stragrande maggioranza delle persone in situazione di prostituzione è costituita da donne e ragazze e che gli acquirenti di prestazioni sessuali sono prevalentemente uomini(33); che in questo contesto la prostituzione non solo è dannosa per le donne che ne sono coinvolte, ma inoltre aumenta ulteriormente le disuguaglianze tra donne e uomini; che la prostituzione, il suo sfruttamento e la tratta a fini di sfruttamento sessuale sono pertanto sia una causa che una conseguenza delle disuguaglianze di genere e costituiscono un crescente problema globale con una dimensione transfrontaliera che impone alle autorità degli Stati membri di collaborare per affrontarla; che la definizione delle politiche deve garantire la protezione dei membri più vulnerabili della nostra società; che tutti gli Stati membri hanno l'obbligo giuridico di scoraggiare e porre fine alla tratta di esseri umani e alla criminalità organizzata;
AD.considerando che l'intento principale di tutte le misure legislative in materia di prostituzione negli Stati membri è quello di proteggere le donne e le ragazze dallo sfruttamento; che negli Stati membri dell'UE vigono svariati sistemi giuridici e approcci politici, con diversi modelli e sottomodelli; che esiste un'asimmetria tra le legislazioni nazionali in materia di prostituzione all'interno dell'UE; che misure normative diverse o assenti in materia di prostituzione hanno effetti diversi, che incidono sulla comprensione della società rispetto all'uguaglianza di genere e ai diritti e alla dignità delle donne e trasmettono messaggi e norme, anche sulla violenza contro le donne; che l'attuazione delle politiche e delle leggi vigenti non affronta sufficientemente le cause profonde o la stigmatizzazione, la discriminazione o la violenza di cui sono vittime le persone in situazione di prostituzione; che è necessario valutare realisticamente l'impatto di tutti i modelli per verificare quali misure e strategie basate sui diritti fondamentali tutelino i diritti delle donne e promuovano al meglio la parità di genere; che, pertanto, occorre respingere la premessa di un approccio ideologico eccessivamente semplificato e binario che polarizza il dibattito in due campi, poiché ciò rischia di trascurare i vantaggi e gli svantaggi di talune misure e strategie;
AE.considerando che la prostituzione ha implicazioni transfrontaliere e incide sui diritti delle donne e sull'uguaglianza di genere; che, a causa della mancanza di cooperazione da parte degli Stati membri, le azioni volte a prevenire la violenza e lo sfruttamento delle persone in situazione di prostituzione sono finora fallite; che i sistemi nelle regioni frontaliere dovrebbero essere meglio coordinati al fine di evitare punti critici; che la disparità nella legislazione sulla prostituzione nell'UE avvantaggia i trafficanti e le reti della criminalità organizzata;
AF.considerando che il modello nordico/di uguaglianza, che comporta la depenalizzazione della persona in situazione di prostituzione mentre criminalizza l'acquirente, non è una soluzione onnicomprensiva per ridurre la domanda, la tratta di esseri umani, la violenza o lo sfruttamento; che i dati provenienti dalla Svezia e da altri paesi mostrano tuttavia che la prostituzione in strada si è dimezzata quando è stato attuato il modello nordico/di uguaglianza(34); che in Svezia dal 1995 al 2008 la domanda di prostituzione si è ridotta dal 13,6% al 7,9% per effetto dell'attuazione del modello nordico/di uguaglianza(35); che i dati(36) provenienti dalla Francia dimostrano inoltre che il modello nordico/di uguaglianza porta a risultati positivi, dal momento che oltre 800 persone in situazione di prostituzione nel paese dal 2016 beneficiano di un programma di uscita, con l'ottenimento di un lavoro stabile entro la fine del programma di uscita per l'87,5% delle persone assistite da organizzazioni francesi di base; che dal 2016 il numero di indagini penali riguardanti lo sfruttamento della prostituzione e la tratta di esseri umani è aumentato del 54%; che quasi 2,35 milioni di EUR confiscati agli sfruttatori sono stati reinvestiti nella protezione e nella riabilitazione delle vittime della prostituzione e della tratta a fini sessuali; che, tuttavia, l'insufficienza delle dotazioni di bilancio per i programmi di uscita sono un problema persistente e quindi occorre aumentare i finanziamenti che consentono una vita senza prostituzione;
AG.considerando che, secondo Europol(37), vi sono Stati membri in cui la prostituzione è legale, il che rende molto più facile per i trafficanti utilizzare il contesto giuridico per sfruttare le loro vittime; che i trafficanti di esseri umani ricorrono spesso a imprese legali per coprire le loro attività di sfruttamento; che la prostituzione legalizzata funge pertanto da incentivo alla tratta di esseri umani a fini di sfruttamento sessuale(38); che le relazioni di Europol stabiliscono che, laddove la prostituzione è legale, la tratta di esseri umani e la violenza perpetrata contro le sue vittime e altre persone in situazione di prostituzione aumentano di dieci volte, in quanto gli autori dei reati possono nascondersi dietro strutture giuridiche; che la criminalità organizzata e la corruzione, la tratta di esseri umani, la criminalità molto violenta e la corruzione crescono quando tutti gli aspetti della prostituzione sono legalizzati; che la domanda di "servizi sessuali" è ampia e diffusa e che gli acquirenti non possono e/o non cercano di vedere la coercizione che spinge le persone e entrare nella prostituzione; che tale domanda non può essere soddisfatta senza donne e ragazze vittime della tratta o quelle che abbandonerebbero la prostituzione se potessero; che è pertanto impossibile tenere dissociati il dibattito sulla prostituzione e i possibili modi per regolamentarla negli Stati membri, il dibattito riguardante la lotta contro la tratta di esseri umani a fini di sfruttamento sessuale e il dibattito relativo ai fattori sociali che portano le persone in situazioni di vulnerabilità a una mancanza di alternative per guadagnarsi da vivere, il che conduce in ultima analisi alla prostituzione;
AH.considerando che alla fine del 2021 in Germania erano 23700 le persone ufficialmente registrate come persone in situazione di prostituzione, mentre si stima che il numero reale sia tra le 90000 e le 400000 persone;
AI.considerando che il parere dell'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani dell'OSCE, intitolato "Opinion on Acts of Germany on Prostitution and Trafficking in Human Beings" (Parere sulle leggi tedesche in materia di prostituzione e traffico di esseri umani), mostra che l'attuale legislazione del paese non sembra includere sufficienti tutele per le persone in situazioni di vulnerabilità in situazione di prostituzione o per quelle che non rientrano nel sistema di registrazione, compromettendo così potenzialmente gli sforzi per prevenire il traffico; che una delle richieste essenziali che emerge da tale parere legale è l'introduzione di strumenti e misure finalizzati alla riduzione della domanda;
AJ.considerando che la regolamentazione della prostituzione a livello di Stato membro deve anche mirare a porre fine alla tratta di esseri umani e alla criminalità organizzata, con particolare attenzione alla protezione delle persone, soprattutto donne, in situazioni di vulnerabilità; che la prostituzione ha un impatto enorme non solo sulle donne e sui loro diritti, ma anche sull'intera società e sulla parità di genere e richiede pertanto misure specifiche per combatterne le cause; che è necessario affrontare e capire in modo comune la forza, la coercizione, lo sfruttamento della vulnerabilità, l'abuso di potere e le disuguaglianze nelle leggi e nelle regolamentazioni sulla prostituzione vigenti nei vari Stati membri dell'UE; che tale lotta può essere efficace nel proteggere le donne e le ragazze dallo sfruttamento solo quando viene adottato un approccio che protegge le vittime e affronta la domanda di prostituzione e quando vengono applicate misure come quelle che criminalizzano le persone che sfruttano; che una ricerca dell'OSCE(39) ha evidenziato che l'impiego di misure di prevenzione volte a ridurre la domanda resta basso in generale, ma è altamente concentrato in paesi dove l'acquisto di prestazioni sessuali è illegale o il ricorso a servizi prestati da vittime della tratta di esseri umani è criminalizzato; che l'Irlanda e la Nuova Zelanda hanno popolazioni simili ma che il numero di persone in situazione di prostituzione in Irlanda risulta dalle 5 alle 8 volte inferiore a seguito dell'introduzione del modello nordico/di uguaglianza(40), (41);
AK.considerando che gli Stati membri dovrebbero garantire che procurarsi, ingaggiare o attirare un'altra persona a fini di prostituzione nonché ottenere qualsiasi profitto dalla prostituzione di un'altra persona siano punibili come reati; che gli Stati membri dovrebbero garantire che, quando un illecito è commesso con l'intenzione di trarre profitto o guadagno o quando un illecito apporta di fatto un profitto o un guadagno derivante dalla prostituzione di un'altra persona (ossia trarre profitto dalla tratta di esseri umani), tale profitto sia considerato una circostanza aggravante;
Confronto tra Stati membri
1.rileva che gli approcci per affrontare la prostituzione variano all'interno dell'UE e riguardano tre componenti chiave di questo sistema attraverso l'uso del diritto amministrativo o penale: le persone in situazione di prostituzione, l'acquisto di prestazioni sessuali (cioè la domanda) e il coinvolgimento di terzi sfruttatori, come i cosiddetti protettori(42); sottolinea che la presenza di leggi diverse ha effetti diversi sulle donne in situazione di prostituzione, sui loro diritti, sulla loro capacità di accedere all'assistenza sanitaria, ai servizi sociali e al sistema giudiziario, sui diritti delle donne in generale, sull'uguaglianza di genere, sulla domanda, sulla tratta, sugli atteggiamenti della società e sugli Stati membri confinanti; sottolinea l'obbligo di tutti gli Stati membri di promuovere una società inclusiva e di proteggere le persone e in particolare le donne in situazioni di vulnerabilità;
2.sottolinea che quanto maggiore è l'asimmetria tra le legislazioni nazionali in materia di prostituzione all'interno dell'UE, dato che i mercati della prostituzione e i suoi attori operano a livello transfrontaliero, tanto maggiore è il numero di vittime della tratta a fini di sfruttamento sessuale; sottolinea inoltre che la differenza tra le normative degli Stati membri in materia di prostituzione crea un terreno operativo fertile per i gruppi della criminalità organizzata e per chi opera individualmente(43); rileva che alcuni Stati membri potrebbero attrarre maggiori flussi di tratta di esseri umani a fini di sfruttamento sessuale rispetto ad altri; invita gli Stati membri a introdurre misure efficaci per ridurre la domanda di prostituzione e quindi la tratta di esseri umani, lo sfruttamento sessuale e l'attività di gruppi criminali organizzati;
3.deplora la mancanza di dati affidabili e accurati, comparabili tra i paesi, in relazione alla prostituzione, allo sfruttamento sessuale, alla violenza nella prostituzione e all'impatto dei programmi di uscita; sottolinea l'urgente necessità di migliorare ulteriormente e coordinare meglio la cooperazione transfrontaliera nella raccolta e nello scambio di dati affidabili, accurati e anonimizzati, disaggregati per genere, origine razziale o etnica, età, classe socioeconomica e nazionalità, ma non limitati a tali aspetti, che siano comparabili tra gli Stati membri; invita pertanto gli Stati membri a collaborare ancora più strettamente con l'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali, l'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere ed Europol, al fine di intensificare la collaborazione e lo scambio di informazioni e dati e di esaminare le loro esperienze sulla base di tali dati;
4.osserva che diversi paesi europei si adoperano per proteggere le persone in situazione di prostituzione e i loro diritti creando quadri giuridici diversi in relazione ai diversi aspetti della prostituzione, includono le persone in situazione di prostituzione tradizionalmente discriminate ed emarginate nell'elaborazione delle politiche e forniscono sovvenzioni per sostenere le loro organizzazioni di base nel rispondere meglio alle esigenze delle persone più emarginate; osserva che in paesi come l'Austria(44), la Germania e i Paesi Bassi, le autorità hanno ritenuto più vantaggioso per i diritti delle persone in situazione di prostituzione creare un quadro giuridico che legalizzasse tutti gli aspetti della prostituzione, mentre altri paesi come la Svezia, la Francia, la Spagna e l'Irlanda hanno deciso di tutelare i diritti delle donne in situazione di prostituzione optando per la decriminalizzazione delle persone in situazione di prostituzione e rendendo invece perseguibili i clienti, applicando l'approccio del "modello nordico/di uguaglianza";
Realtà nella prostituzione
5.osserva che le donne in situazione di prostituzione hanno in media maggiori probabilità di subire violenze; fa riferimento a uno studio del 2013 del ministero federale tedesco per la famiglia, gli anziani, le donne e i giovani(45), secondo il quale il 41% delle donne in situazione di prostituzione intervistate ha subito violenze fisiche o sessuali (o entrambe) nell'ambito della prostituzione;
6.sottolinea i risultati di diversi studi per quanto riguarda le esperienze di donne in situazione di prostituzione che hanno subito abusi durante l'infanzia e l'adolescenza(46); rileva(47), (48), (49) che tali esperienze possono portare le donne e le ragazze a normalizzare la prostituzione; sottolinea, a tale proposito, l'urgente necessità di combattere con forza gli abusi sui minori e sottolinea la responsabilità delle famiglie in tutta la loro diversità e di tutti coloro che hanno un dovere di assistenza nei confronti di minori, come, tra gli altri, gli insegnanti e i formatori;
7.sottolinea che il Parlamento europeo ha riconosciuto, nella sua risoluzione del 26 febbraio 2014 su sfruttamento sessuale e prostituzione e sulle loro conseguenze per la parità di genere, che la prostituzione e lo sfruttamento sessuale costituiscono violazioni della dignità umana, violano i principi dei diritti umani come la parità di genere e sono pertanto contrarie ai principi della Carta; segnala di aver definito la prostituzione una grave forma di violenza e sfruttamento nella sua risoluzione del 5 luglio 2022 sulla povertà femminile in Europa(50);
Impatto sulle donne in situazione di prostituzione
8.rileva che la prostituzione non è l'atto individuale di una persona che cede il proprio corpo per denaro, ma un sistema organizzato per l'ottenimento di profitti, intrinsecamente violento, discriminatorio e profondamente inumano, che funziona come un'attività commerciale creando un mercato, in cui i cosiddetti protettori pianificano e agiscono in modo tale da assicurarsi e ampliare i propri mercati, promossi grazie al ruolo chiave svolto dagli acquirenti di prestazioni sessuali;
9.condanna la realtà della coercizione, della manipolazione, della violenza e dello sfruttamento nella prostituzione e sottolinea che la mancanza di competenze linguistiche, le vulnerabilità e le condizioni precarie di donne e minori vengono sfruttate per farli entrare e rimanere nella prostituzione; riconosce che la prostituzione è collegata alla violenza strutturale a cui le donne sono esposte in modo sproporzionato, che spesso crea condizioni di vita precarie che spingono le donne e le ragazze a prostituirsi; sottolinea altresì che dalla prostituzione è difficile uscire; chiede l'introduzione di politiche efficienti che eliminino la povertà e migliorino la protezione sociale, affrontino l'abbandono scolastico, promuovano l'istruzione, compresa l'educazione sessuale e relazionale, nonché le pari opportunità e l'equo trattamento, come pure la definizione di politiche inclusive che sostengano l'emancipazione e l'indipendenza economica delle donne, insieme a misure che condannino coloro che le sfruttano;
10.rileva che il deterioramento della situazione sociale ed economica a seguito della pandemia di COVID-19 ha aumentato tutte le forme di abuso e violenza contro le donne, compreso lo sfruttamento sessuale, in violazione dei loro diritti umani; avverte che ciò sarà ulteriormente aggravato dall'attuale crisi energetica e del costo della vita, che per molte donne in situazioni vulnerabili comporta povertà ed esclusione sociale; sottolinea, come esempio estremo, l'elevato rischio che le donne e le ragazze ucraine siano vittime di tratta a fini di sfruttamento sessuale a causa della loro situazione vulnerabile, dopo che sono fuggite dalla guerra di aggressione russa contro l'Ucraina e si sono trasferite in altri paesi(51); sottolinea che ciò vale in generale per le donne e le ragazze che fuggono da regioni colpite da crisi e conflitti o vivono in tali regioni(52);
11.sottolinea che un elemento intrinseco del controllo sulle proprie azioni è la capacità di prestare e negare il consenso; osserva che il consenso può essere dato liberamente solo quando non vi è squilibrio di potere tra le persone coinvolte e non si fa ricorso a minacce, violenza, inganno o coercizione; segnala inoltre che il consenso ottenuto attraverso l'erogazione o l'ottenimento di pagamenti o vantaggi è privo di fondamento; osserva, allo stesso tempo, che può essere estremamente difficile per le persone rendersi conto di essere vittime, soprattutto quando non sono consapevoli dei propri diritti, e ricorda le dinamiche di una relazione abusiva; sottolinea inoltre che occorre sempre ascoltare le voci delle donne in situazione di prostituzione e ricorda la necessità di programmi educativi e di sensibilizzazione informativi e rispettosi al fine di sensibilizzare le donne in merito ai loro diritti e doveri e dare loro la facoltà e la possibilità di prendere decisioni informate e libere in merito alla loro vita privata e sessuale;
12.condanna il fatto che le persone in situazione di prostituzione, in particolare le donne in condizioni di povertà, nonché le persone migranti, oggetto di discriminazione razziale e LGBTIQ +, non dispongano di certezza giuridica in quanto di fatto e sproporzionatamente criminalizzate, sottoposte a elevati livelli di sorveglianza e oggetto di sanzioni pecuniarie e incursioni domiciliari; osserva che ciò significa che affrontano la costante minaccia di persecuzioni giudiziarie e di polizia, sono soggette a ulteriore emarginazione e stigmatizzazione che si ripercuotono negativamente sulla loro salute fisica e mentale, incontrano di conseguenza difficoltà nel chiedere aiuto e spesso non hanno accesso ai diritti fondamentali; condanna inoltre il fatto che la presunzione di criminalità e il trattamento discriminatorio spesso impediscono loro di rivolgersi alla giustizia quando subiscono violenza fisica o sessuale oppure estorsioni, per il timore di diventare esse stesse oggetto di indagini penali(53) o di subire un'esposizione pubblica incontrollata o pressioni sociali che possono ripercuotersi sulla loro vita privata e sulla loro famiglia; chiede un pieno accesso a servizi sanitari e sociali non discriminatori, universali e di elevata qualità nonché al sistema giudiziario, per tutti, comprese le persone, e in particolare le donne, in situazione di prostituzione; deplora il fatto che, allo stesso tempo, i terzi sfruttatori tra cui i proprietari di bordelli e i trafficanti di esseri umani nonché gli acquirenti rimangano spesso impuniti; invita le autorità competenti degli Stati membri a intensificare gli sforzi per porre fine alla loro impunità;
13.sottolinea le conseguenze negative della depenalizzazione dello sfruttamento della prostituzione e dell'acquisto di prestazioni sessuali che, attraverso l'apparente normalizzazione sociale di tali attività, porta a un aumento della tratta di esseri umani a fini di sfruttamento sessuale e nasconde la realtà della coercizione, della manipolazione, della violenza e dello sfruttamento ai fini della prostituzione, dove la mancanza di competenze linguistiche, le vulnerabilità e le condizioni precarie vengono sfruttate per far sì che le donne entrino e rimangano nella prostituzione; deplora il fatto che anche la legalizzazione della prostituzione, dello sfruttamento della prostituzione e dell'acquisto di prestazioni sessuali non significhi la fine dello stigma per le donne in situazione di prostituzione;
Domanda
14.rileva che la prostituzione e la tratta a scopo di sfruttamento sessuale esistono perché esiste una domanda; sottolinea che, oltre ad affrontare la vulnerabilità delle potenziali vittime e a perseguire, tra l'altro, i trafficanti e i facilitatori, ridurre la domanda è essenziale per prevenire e ridurre la tratta di esseri umani, prendendo di mira gli incentivi finanziari; ritiene pertanto che tale aspetto debba essere ulteriormente sviluppato nell'ambito della revisione della direttiva anti-tratta dell'UE; sottolinea l'importanza di scoraggiare la domanda in modo da non danneggiare o provocare ripercussioni negative per le persone in situazione di prostituzione; osserva che le strategie per far fronte alla domanda dovrebbero essere incentrate sui diritti delle persone e sulla lotta contro gli atteggiamenti e le convinzioni discriminatorie, in particolare nei confronti di donne e migranti(54);
15.rileva che l'approccio dell'"uso consapevole" riguardo alle vittime di tratta si è dimostrato inefficace ai fini della riduzione dello sfruttamento sessuale a causa dell'impossibilità di dimostrare la conoscenza da parte dell'acquirente; sottolinea, in tale contesto, che le persone che praticano volontariamente la prostituzione sono così poche da non poter soddisfare da sole la domanda; chiede pertanto di sensibilizzare in merito al fatto che le persone che desiderano acquistare "servizi sessuali" rischiano fortemente di acquistare di fatto uno sfruttamento, a causa dell'elevato numero di persone costrette o attirate in una situazione di prostituzione;
16.rileva che la depenalizzazione dello sfruttamento sessuale e dell'acquisto di prestazioni sessuali aumenta e rafforza la domanda e normalizza l'acquisto di prestazioni sessuali; sottolinea che tuttavia persiste in tale sistema la stigmatizzazione delle persone in situazione di prostituzione; fa riferimento a studi(55), (56), (57) che evidenziano che la normalizzazione dell'acquisto dei corpi delle donne va di pari passo con un maggior ricorso alla violenza contro le donne e con l'idea di avere diritti sulle donne in situazione di prostituzione e sulle donne in generale; rileva che il mercato della prostituzione e, di conseguenza, il numero di coloro che sono sfruttati su tale mercato, può ridursi solo attraverso la riduzione della domanda;
17.osserva che un numero crescente di paesi sta adottando e attuando il modello nordico/di uguaglianza in diversi modi; sostiene l'obiettivo generale incentrato sul genere di tale modello, che mira a ridurre la domanda, e il suo obiettivo di conseguire la parità di genere, ivi incluso un cambiamento di paradigma; sottolinea gli effetti positivi del modello sui diritti delle persone, in particolare delle donne, in situazione di prostituzione, l'effetto normativo a livello sociale e l'effetto sulla lotta contro la tratta di esseri umani(58), (59), (60); sottolinea, tuttavia, che sono ancora necessari lavoro e ricerche per garantire il conseguimento concreto degli obiettivi del modello; sottolinea che quando attuano il modello nordico/di uguaglianza, gli Stati membri dovrebbero avvalersi delle migliori prassi adottate in altri Stati membri;
18.sottolinea che garantire che le persone in situazione di prostituzione non siano criminalizzate è il modo più efficace per sviluppare la fiducia di tali persone nei confronti delle forze dell'ordine e di altri servizi di assistenza; sottolinea che tutte le misure adottate non possono causare danni né generare ripercussioni negative per le persone in situazione di prostituzione e devono fornire garanzie sufficienti quanto all'eliminazione della discriminazione nei confronti delle persone che si trovano in condizioni di maggiore vulnerabilità a causa della loro identità di genere, del loro orientamento sessuale, della loro situazione sociale ed economica, del loro status giuridico e delle loro origini, il che permea tutti gli aspetti della loro vita, anche nel contesto della povertà e della migrazione;
19.invita gli Stati membri ad adottare misure urgenti per contrastare la pubblicità online e le facilitazioni dei contatti che incoraggiano direttamente o indirettamente la prostituzione o cercano di attirare acquirenti, al fine di prevenire lo sfruttamento della prostituzione altrui anche online, compresa la prostituzione degli studenti, in particolare delle giovani donne, e lo sfruttamento sessuale dei minori da parte di uomini più ricchi e influenti, noto anche come fenomeno dello "sugar daddy";
Impatto sulla tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale
20.condanna fermamente la tratta di esseri umani finalizzata allo sfruttamento sessuale di qualsiasi persona quale grave violazione dei diritti umani; sottolinea che, secondo gli studi, le sue vittime sono soprattutto donne e ragazze, in particolare quelle che si trovano in situazioni vulnerabili, come le donne migranti, le donne che vivono in zone di guerra e di conflitto o provengono da tali zone, nonché le donne provenienti da contesti svantaggiati e le persone LGBTIQ+;
21.osserva che alcuni Stati membri hanno preso provvedimenti, nel tentativo di affrontare i persistenti problemi legati alla prostituzione, legalizzando tutti gli aspetti della prostituzione, con l'obiettivo di porre fine alla stigmatizzazione e alla dipendenza delle donne in situazione di prostituzione e di garantire loro una maggiore sicurezza e diritti del lavoro; riconosce, tuttavia, che il modello della legalizzazione non ha apportato questi miglioramenti auspicati alle donne in situazione di prostituzione, come mostrano i dati di diversi paesi dell'UE; esprime preoccupazione per il fatto che, laddove la prostituzione è legale, è molto più facile per i trafficanti utilizzare il contesto giuridico per sfruttare le loro vittime e che il ricorso a imprese legali per coprire le attività di sfruttamento è piuttosto frequente per i trafficanti di esseri umani, il che rende difficile per le forze di polizia e le autorità di contrasto combattere efficacemente la tratta di esseri umani; sottolinea che gli sfruttatori cercano sempre più di sfruttare le vittime attraverso presunti accordi commerciali volontari, in base ai quali le vittime devono cedere una parte dei loro guadagni in cambio di protezione e sostegno(61); invita pertanto gli Stati membri a garantire che la legislazione e le norme esistenti siano idoneamente esaminate al fine di evitare scappatoie che consentano ai criminali di agire con impunità; ricorda che il mercato della prostituzione e i suoi attori operano a livello transfrontaliero; chiede pertanto misure a livello dell'UE e degli Stati membri per affrontare efficacemente le implicazioni transfrontaliere della prostituzione e invita gli Stati membri e la Commissione a coordinare un approccio paneuropeo raccogliendo dati esaustivi che potrebbero costituire la base di uno studio che analizzi le diverse misure a livello degli Stati membri, ponendo l'accento sul divieto di acquisto di persone in situazione di prostituzione in generale e di persone di età inferiore ai 21 anni, di persone incinte in situazione di prostituzione e di persone in situazione di prostituzione in strada, nonché un divieto generale di pubblicità della prostituzione; invita la Commissione a elaborare orientamenti comuni dell'UE che garantiscano i diritti fondamentali delle persone in situazione di prostituzione;
22.sottolinea che la tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale, ivi compreso l'abuso sessuale di minori, è in aumento a causa dell'elevata domanda(62), (63), (64), (65); sottolinea che ciò è particolarmente visibile nei paesi con un modello di regolamentazione liberale, mentre gli Stati membri come la Francia e altri paesi che seguono approcci come il modello nordico/di uguaglianza non costituiscono più grandi mercati per la tratta di esseri umani a tale scopo(66); rileva che, con le misure di riduzione della domanda adottate in tali paesi, la tratta a scopo di sfruttamento sessuale esiste ancora, ma sta diminuendo(67),(68); invita pertanto gli Stati membri ad adottare un approccio olistico per proteggere meglio le donne in situazione di prostituzione, garantendo che tutte le parti interessate, quali la polizia e le altre autorità di contrasto, i servizi sociali e medici e le organizzazioni non governative (ONG), siano sostenute e coinvolte nei processi decisionali e operino in stretta collaborazione;
23.sottolinea che la lotta alla tratta di esseri umani e la lotta alla povertà e all'esclusione sociale sono indissolubilmente legate e presentano i seguenti aspetti essenziali: sviluppo economico, miglioramento dello status del lavoro e dei lavoratori, stipendi e pensioni più elevati, distribuzione più equa della ricchezza, sviluppo di un solido sistema pubblico di sicurezza sociale, un sistema sanitario nazionale pubblico, universale e gratuito e scuole pubbliche che garantiscano pari diritti e opportunità per tutti;
24.sottolinea che il 12 aprile 2023 la Corte europea dei diritti dell'uomo ha accettato di prendere in esame le denunce di 261 lavoratori del sesso della Francia, che chiedono di riconoscere che il diritto francese viola i loro diritti fondamentali, in particolare il diritto alla salute e alla sicurezza e il diritto al rispetto della vita privata;
25.sottolinea la necessità di affrontare la questione della prostituzione nei territori di Cipro occupati dalla Turchia e invita la Commissione a occuparsi di tale questione immediatamente;
Impatto transfrontaliero
26.rileva che le donne in situazione di prostituzione dispongono di diritti e livelli di protezione diversi nei diversi Stati membri dell'UE; sottolinea che, benché la competenza di disciplinare la prostituzione resti degli Stati membri, le persone in situazione di prostituzione devono poter godere dei diritti sanciti dalla Carta; condanna il carattere altamente sessista, razzista ed emarginante del sistema della prostituzione, dato che, in media, il 70% delle persone in situazione di prostituzione nell'UE sono donne migranti(69), il che rispecchia le differenze sociali ed economiche nell'UE e nel mondo(70);
27.sottolinea che la maggior parte dei flussi legati alla tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale all'interno dell'Unione coinvolge cittadini dell'UE; ricorda che il 53% delle vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale nell'Unione ha la cittadinanza dell'UE(71); ricorda che in uno studio è stato evidenziato che il 73,6% delle persone che si sono avvalse di persone straniere in situazione di prostituzione ha una probabilità medio-alta di essere entrata in contatto con una vittima di tratta a scopo di sfruttamento sessuale(72); sottolinea che è comprovato che gli uomini sono consapevoli dei segni di tratta che osservano, ad esempio quando la persona in situazione di prostituzione ha una scarsa conoscenza della lingua locale o presenta segni visibili di abusi(73); sottolinea che le ricerche mostrano che le persone utilizzano "tecniche di neutralizzazione" allo scopo di negare l'esistenza della tratta(74);
28.sottolinea che alcuni Stati membri dell'UE hanno più vittime della tratta di esseri umani rispetto ad altri;
Impatto sulla parità di genere e sui diritti delle donne e delle minoranze sessuali
29.ricorda che le donne delle comunità LGBTIQ+, comprese le stesse persone in situazione di prostituzione, devono essere coinvolte in modo significativo e partecipare all'elaborazione delle politiche nazionali in materia di prostituzione nonché al più ampio dibattito europeo;
30.sottolinea che le donne in tutta la loro diversità hanno, tra l'altro, i diritti fondamentali all'integrità fisica e mentale, al rispetto della vita privata e familiare, alla scelta di un'occupazione e al lavoro;
31.sottolinea che il carattere specifico di genere della prostituzione e del suo sfruttamento rispecchia e riproduce i rapporti di potere prevalenti; sottolinea che la discriminazione intersezionale accentua ancora di più tale squilibrio di potere; sottolinea che la maggior parte delle persone in situazione di prostituzione sono donne, il che amplia le disuguaglianze tra i generi; sottolinea inoltre che la prostituzione e lo sfruttamento sessuale sono sia una causa che una conseguenza della disparità di trattamento tra donne e uomini, del sessismo, del razzismo, dell'abilismo, della povertà e dell'esclusione sociale e che replicano e perpetuano gli stereotipi su donne e uomini e altri generi e gruppi emarginati in generale;
32.sottolinea gli effetti diversi delle diverse misure normative e, di conseguenza, del perpetrarsi degli stereotipi e delle relazioni di potere, sugli uomini, sui giovani e sulla società nel suo insieme; sottolinea che la normalizzazione della prostituzione mediante la legalizzazione dell'acquisto di prestazioni sessuali ha un impatto negativo sulle percezioni e le aspettative dei giovani riguardo alla sessualità e ai rapporti tra donne e uomini nonché sulla loro comprensione della parità di genere; evidenzia che risulta esservi stato un cambiamento di mentalità notevole e positivo tra i ragazzi e gli uomini in Svezia dopo l'introduzione del modello nordico, che fa sì che le donne in situazione di prostituzione siano viste meno come oggetti per soddisfare i desideri maschili e più come vittime dello sfruttamento, e ciò li dissuade dall'acquistare prestazioni sessuali; evidenzia i risultati di uno studio condotto da ricercatori statunitensi(75) sulle opinioni dei clienti della prostituzione in vari paesi; sottolinea che il 55% degli acquirenti di prestazioni sessuali tedeschi intervistati per lo studio ha ammesso di avere osservato o pagato uno sfruttatore o un trafficante all'atto dell'acquisto di prestazioni sessuali mentre il 39% si è sentito in diritto di fare qualunque cosa desiderasse a una donna in situazione di prostituzione una volta pagata; evidenzia che i diritti umani delle donne e delle ragazze sono inalienabili, ma sono sistematicamente violati nel mercato della prostituzione per via delle condizioni di sfruttamento che lo caratterizzano, e ciò vale in particolare per il loro diritto alla dignità; invita la Commissione a proporre campagne di sensibilizzazione allo scopo di scoraggiare la domanda, evidenziando il legame tra la domanda di prestazioni sessuali e il fenomeno della tratta a scopo di sfruttamento sessuale nonché l'alto numero di donne vittime di tratta verso l'Unione europea e al suo interno; chiede, inoltre, una sensibilizzazione riguardo ai rischi specifici affrontati dalle persone, e in particolare dalle donne, in situazione di prostituzione, compresa l'elevata prevalenza della violenza basata sul genere; chiede che tali campagne si rivolgano in particolare ai giovani e agli uomini e smantellino al contempo gli stereotipi;
33.sottolinea che l'educazione alla sessualità è una misura essenziale per realizzare una società libera dalla violenza, in quanto mette in discussione i dannosi stereotipi di genere e promuove la diversità, l'autonomia del corpo nonché l'integrità fisica e mentale; rileva che l'educazione alla sessualità fa luce sui tabù sociali relativi alla sessualità e affronta la sessualità quale parte integrante delle nostre vite connessa alla salute e al benessere;
34.condanna gli effetti negativi di alcuni tipi di pornografia, che riproducono stereotipi dannosi e alterano le percezioni riguardo alle relazioni e alla sessualità, ostacolando in tal modo l'uguaglianza di genere;
Ruolo degli Stati membri e dell'UE
35.sottolinea l'obbligo giuridico degli Stati membri di tutelare i diritti e l'integrità fisica delle donne e di promuovere la parità di genere e la diversità; sottolinea il ruolo dell'UE in tal senso all'interno della comunità internazionale nonché nel garantire equa protezione e salvaguardare la parità di diritti in tutti gli Stati membri; invita tutti gli Stati membri che non l'abbiano ancora fatto a ratificare quanto prima la convenzione di Istanbul;
36.elogia gli Stati membri che si adoperano per l'inclusione delle persone in situazione di prostituzione e forniscono sovvenzioni a sostegno delle pertinenti organizzazioni di base e delle ONG affinché possano rispondere meglio alle loro esigenze e ai diritti delle persone più emarginate, anche mediante l'identificazione delle persone sfruttate e vittime della tratta e il loro indirizzamento ai servizi appropriati; invita gli Stati membri a formare ed educare il personale a tutti i livelli, in particolare nell'ambito delle attività di contrasto, compresa la polizia, nonché dei servizi giudiziari e di altri servizi giuridici, al fine di garantire che le persone in situazione di prostituzione possano esercitare i propri diritti senza essere oggetto di pregiudizi o stigmatizzazione; invita inoltre gli Stati membri a garantire che le persone, in particolare le donne, in situazione di prostituzione e tali servizi comunichino tra loro su una base di fiducia e che tali servizi siano pertanto in grado di individuare lo sfruttamento nel modo più rapido ed efficace possibile; condanna il fatto che le leggi e le politiche volte a combattere la tratta di esseri umani siano state spesso utilizzate per identificare, trattenere ed espellere i migranti sprovvisti di documenti senza fornire loro assistenza né risarcimento(76) e comportano lo sfratto, il trattenimento e l'espulsione delle donne migranti in situazione di prostituzione; ricorda che le persone maggiormente vulnerabili a causa della loro identità di genere, del loro orientamento sessuale, della loro situazione sociale ed economica, del loro status giuridico e delle loro origini sono sovrarappresentate nell'ambito della prostituzione; condanna il fatto che siano particolarmente prese di mira e criminalizzate; invita gli Stati membri a garantire, tra l'altro, che le donne in situazione di prostituzione abbiano pari accesso alla giustizia, all'assistenza sanitaria, agli alloggi, al lavoro e ai servizi pubblici, e che ricevano pari protezione ai sensi della legge; invita gli Stati membri a garantire un'offerta adeguata di contraccezione quale mezzo per prevenire le infezioni sessualmente trasmissibili nonché le gravidanze indesiderate per le persone in situazione di prostituzione; chiede, in particolare, al governo della Polonia di allentare le restrizioni sulla contraccezione nel paese, in particolare sulla contraccezione di emergenza, nonché sull'assistenza per l'aborto sicuro e legale;
37.invita la Commissione a garantire che i finanziamenti del programma Cittadini, uguaglianza, diritti e valori siano accessibili all'intera società civile;
38.invita gli Stati membri ad agire nei settori della prevenzione, della decriminalizzazione delle persone e specialmente delle donne in situazione di prostituzione, della riduzione della domanda, della punizione dei clienti, della destigmatizzazione e dell'eliminazione degli stereotipi nonché a garantire programmi e percorsi di uscita di qualità, facilmente accessibili e sufficientemente finanziati; invita gli Stati membri a ridurre la domanda tutelando al tempo stesso le persone in situazione di prostituzione e i loro diritti nonché l'accesso incondizionato ai sistemi di sicurezza sociale e all'integrazione; sottolinea che la strada da seguire è l'adozione di misure di sostegno che aiutino le persone a lasciare la prostituzione per costruirsi la vita che desiderano; invita gli Stati membri a garantire che le persone in situazione di prostituzione siano coinvolte attivamente nell'elaborazione delle politiche che riguardano i loro diritti;
39.invita gli Stati membri a sviluppare campagne di informazione e sensibilizzazione che mettano in evidenza l'importanza del consenso;
40.richiama l'attenzione sulle norme di cui al regolamento (UE) 2016/679(77) sull'utilizzo e la condivisione dei dati personali al di là dell'ambito per il quale i dati personali sono raccolti; sottolinea che i dati raccolti dalle vittime che chiedono sostegno non possono essere trasmessi ad altre autorità, se non sulla base giuridica del consenso esplicito dell'interessato; prende atto del fatto che la condivisione illecita di dati personali può avere gravi conseguenze per l'interessato e dovrebbe essere valutata sulla base dell'articolo 83, paragrafo 5, di tale regolamento;
41.invita gli Stati membri a garantire che siano punibili come reato la richiesta, l'accettazione o l'ottenimento di un atto sessuale da una persona in cambio di compenso, di una promessa di compenso, della fornitura di un vantaggio in natura o della promessa di un vantaggio di questo genere;
42.invita gli Stati membri a garantire che sia punibile come reato lo sfruttamento della prostituzione di un'altra persona, anche con il consenso di tale persona;
43.invita gli Stati membri ad adottare misure per combattere le cause economiche, sociali e culturali della prostituzione, affinché le donne in situazioni di povertà, esclusione sociale, discriminazione e migrazione non siano vittime di questa forma di sfruttamento;
44.invita gli Stati membri ad affrontare tutti i tipi di condizioni di lavoro non sicure, secondo il principio che per i posti di lavoro permanenti dovrebbero essere offerti contratti di lavoro permanenti, al fine di migliorare la protezione sociale durante la disoccupazione e far fronte alla povertà crescente, in particolare tra le donne;
45.rileva che la maggioranza delle donne in situazione di prostituzione vorrebbe abbandonare la prostituzione e che, pertanto, si dovrebbero compiere sforzi per promuovere alternative e percorsi di uscita affinché le donne che lo desiderano abbiano la fiducia e il sostegno, compreso il sostegno statale, per costruirsi una vita libera dalla violenza e dalla prostituzione; invita gli Stati membri a intraprendere iniziative di sensibilizzazione finalizzate a informare le persone in situazione di prostituzione in merito ai loro diritti, indipendentemente dal loro status giuridico e dall'accesso ad alternative; sottolinea che per avere successo, un programma di uscita deve essere facilmente accessibile e in grado di aiutare anche le donne che hanno disturbi mentali, che non parlano la lingua dello Stato membro, che hanno sperimentato difficoltà e sfruttamento o che hanno precedenti di dipendenza(78), (79); invita gli Stati membri ad attuare misure specifiche e a fornire sostegno finanziario sufficiente per le persone che desiderano uscire dalla prostituzione, al fine di agevolare il loro inserimento sociale e professionale; invita gli Stati membri a impegnare le risorse necessarie a favore di programmi sociali volti ad affrontare e mitigare le cause profonde che inducono le persone a entrare e rimanere nella prostituzione rafforzando l'assistenza medica, finanziaria e legale e le opportunità di impiego, istruzione e formazione per le persone in situazione di prostituzione e in situazioni vulnerabili; invita inoltre gli Stati membri a stanziare risorse per fornire sostegno alle vittime di violenza domestica e sessuale e ai centri di accoglienza, come richiesto nella proposta di direttiva della Commissione sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica; chiede che tali programmi siano attuati gradualmente, che le donne siano sostenute nei loro percorsi personali, che il potenziale delle persone sia riconosciuto e che i programmi di formazione professionale e di istruzione superiore siano adattati tenendo conto di ciò, con un'attenzione particolare nei confronti delle persone con un passato migratorio;
46.invita gli Stati membri a introdurre un sostegno psicologico, medico, socioeconomico e amministrativo globale, nonché un sostegno alla regolarizzazione dello status di soggiorno delle vittime e dei sopravvissuti alla prostituzione; chiede che tale sostegno includa una serie di misure volte a facilitare il loro inserimento sociale e professionale, come un accesso agevole a meccanismi di protezione sociale (reddito minimo di base, sostegno per gli alloggi e l'assistenza sanitaria, ulteriore scolarizzazione e accesso alla formazione professionale), nonché a garantire che i loro figli abbiano accesso alle prestazioni sociali; sottolinea che il sostegno e la consulenza dovrebbero essere confidenziali e concepiti in modo tale da tutelare l'anonimato della vittima ove ciò sia richiesto; invita la Commissione a integrare il bilancio di genere in tutti gli strumenti del quadro finanziario pluriennale 2021-2027, compresi il programma Cittadini, uguaglianza, diritti e valori, il Fondo sociale europeo Plus (FSE +) e i fondi strutturali e di coesione; invita inoltre la Commissione a utilizzare tali fondi per garantire l'accesso a servizi essenziali quali l'alloggio, l'assistenza sanitaria e l'istruzione, nonché per garantire percorsi di uscita dallo sfruttamento, in particolare per i gruppi più emarginati, comprese le persone in situazione di prostituzione;
47.sottolinea la necessità che i programmi di uscita beneficino dei talenti e delle potenzialità delle donne e incoraggino le loro capacità e il loro accesso alla formazione, all'istruzione, all'occupazione e al credito; sottolinea il ruolo cruciale svolto dal settore privato, che è complementare agli obblighi dello Stato; sottolinea la necessità che i modelli di riferimento femminili, le fondatrici e le proprietarie di imprese contribuiscano a sostenere le persone che provengono da una situazione di prostituzione affinché possano sfruttare al meglio i propri talenti e realizzare i propri progetti, compresi i progetti imprenditoriali; osserva che i programmi per le donne che cercano di abbandonare la prostituzione possono aiutarle al meglio in un'economia inclusiva, dinamica, creativa e innovativa che consenta loro di accedere a posti di lavoro di buona qualità, ben retribuiti e socialmente riconosciuti che rappresentano un'alternativa praticabile alla prostituzione; invita l'UE ad aumentare i programmi di sensibilizzazione e le opportunità occupazionali, in particolare attraverso il FSE+; invita la Commissione ad avviare un programma che incoraggi le donne in situazione di prostituzione (precedentemente o attualmente) a partecipare a un programma di formazione che le aiuti ad avviare la propria attività imprenditoriale;
48.sottolinea che le persone che hanno commesso reati mentre si trovavano in una situazione di sfruttamento non dovrebbero essere incriminate per tali reati;
o oo
49.incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione.
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"Men constitute most of the identified victims of labour trafficking, in sectors as diverse as agriculture, construction, hospitality and fisheries. Women are also victims of trafficking for labour exploitation, often in the more isolated setting of domestic and care work." (Gli uomini costituiscono la maggior parte delle vittime identificate della tratta di esseri umani, in vari settori come agricoltura, edilizia, ospitalità e pesca. Anche le donne sono vittime della tratta a scopo di sfruttamento lavorativo, spesso nel contesto più isolato del lavoro domestico e di cura.) (GRETA – Gruppo di esperti sulla lotta contro la tratta degli esseri umani, "Human trafficking for the purpose of labour exploitation" (Tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento lavorativo), Capitolo tematico del 7° rapporto generale sulle attività del GRETA, Consiglio d'Europa, 2019, pag. 6.).
Il restante 49% è ripartito tra i casi di tratta per altri scopi, ciascuno con una percentuale molto inferiore, motivo per cui lo sfruttamento sessuale è di gran lunga la categoria più grande, sebbene rappresenti "solo" il 51%.
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Relazione della Commissione del 20 ottobre 2020 dal titolo" Terza relazione sui progressi compiuti nella lotta alla tratta di esseri umani (2020) a norma dell'articolo 20 della direttiva 2011/36/UE concernente la prevenzione e la repressione della tratta di esseri umani e la protezione delle vittime ().
Dichiarazione di Sima Bahous, Direttrice esecutiva di UN Women: "Crises drive an increase in human trafficking – Here's how we stop it" (Le crisi fanno aumentare la tratta di esseri umani: ecco come fermarla), 29 luglio 2022.
Sebbene lo sfruttamento sessuale fosse ancora la forma predominante di sfruttamento nel 2020, ha toccato il suo punto più basso dal 2008 (Eurostat, "Trafficking in human beings statistics" (Statistiche sulla tratta di esseri umani, gennaio2023).
Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine, "Global Report on Trafficking in Persons 2022" (relazione globale sulla tratta di persone 2022), 2023.
Eurostat, "Victims of trafficking of human beings up 10% in 2021" (Le vittime della tratta di esseri umani sono aumentate del 10% nel 2021), 9 febbraio2023.
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Come stabilito nella Convenzione delle Nazioni Unite del 1949 per la repressione della tratta degli esseri umani e dello sfruttamento della prostituzione altrui.
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Di Nicola, A., "The differing EU Member States' regulations on prostitution and their cross-border implications on women's rights" (Le diverse normative degli Stati membri dell'UE sulla prostituzione e le loro implicazioni transfrontaliere sui diritti delle donne), Parlamento europeo, Direzione generale delle Politiche interne, Dipartimento tematico Diritti dei cittadini e affari costituzionali, 27luglio2021.
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Statista, "Anzahl der abgeschlossenen Ermittlungsverfahren im Bereich Menschenhandel zum Zweck der sexuellen Ausbeutung in Deutschland von 2005 bis 2021" (Numero di indagini concluse in materia di tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale in Germania dal 2005 al 2021), ottobre 2022, consultato il 14 luglio 2023.
Relatore speciale sulla tratta di esseri umani, in particolare di donne e bambini, "Demand fosters human trafficking" (La domanda promuove la tratta di esseri umani), Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, 2 luglio 2013.
Di Nicola, A., "The differing EU Member States' regulations on prostitution and their cross-border implications on women's rights" (Le diverse normative degli Stati membri dell'UE sulla prostituzione e le loro implicazioni transfrontaliere sui diritti delle donne), Parlamento europeo, Direzione generale delle Politiche interne, dipartimento tematico "Diritti dei cittadini e affari costituzionali", 27luglio2021.
OSCE, Ufficio del Rappresentante speciale e coordinatore per la lotta alla tratta di esseri umani, "Discouraging the demand that fosters trafficking for the purpose of sexual exploitation" (Scoraggiare la domanda che favorisce la tratta a scopo di sfruttamento sessuale), Vienna, 2021.
Secondo la Lobby europea delle donne. A titolo di confronto, in Austria si stima che il 90-95% delle persone registrate nella prostituzione siano migranti, secondo il "Zahlen/Daten/Fakten" (Numeri/Dati/Fatti) del Berufsvertretung Sexarbeit Österreich, consultato il 14 luglio 2023.
Ufficio statistico federale tedesco, "Roughly 23,700 prostitutes registered with authorities at the end of 2021" (Circa 23700 persone che praticano la prostituzione registrate presso le autorità alla fine del 2021), comunicato stampa n. 277, 1º luglio 2022. Secondo https://www.destatis.de/DE/Presse/Pressemitteilungen/2022/07/PD22_277_228.html, ad esempio, in Germania solo una persona su cinque tra quelle registrate in situazione di prostituzione possiede la cittadinanza tedesca e la maggior parte delle persone, in particolare le donne, in situazione di prostituzione in Germania (78%) ha un'età compresa tra i 21 e i 44 anni.
Di Nicola, A., "The differing EU Member States' regulations on prostitution and their cross-border implications on women's rights" (Le diverse normative degli Stati membri dell'UE sulla prostituzione e le loro implicazioni transfrontaliere sui diritti delle donne), Parlamento europeo, Direzione generale delle Politiche interne, Dipartimento tematico Diritti dei cittadini e affari costituzionali, 27luglio2021.
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Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati) (GU L119 del 4.5.2016, pag.1).
Anklesaria A. e Gentile, J., "Psychotherapy with women who have worked in the "sex industry"" (Psicoterapia con donne che hanno lavorato nell'industria del sesso), Innovations in Clinical Neuroscience, vol. 9, n. 10, 2012, pagg.27-33.
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