PROPOSTA DI RISOLUZIONEsul rafforzamento del fermo sostegno dell'UE all'Ucraina contro la guerra di aggressione della Russia e la crescente cooperazione militare tra Corea del Nord e Russia
25.11.2024-()
a norma dell'articolo136, paragrafo2, del regolamento
Yannis Maniatis, Thijs Reuten, Nacho Sánchez Amor, Sven Mikser, Raphaël Glucksmann, César Luena, Evin Incir
a nome del gruppo S&D
Vedasi anche la proposta di risoluzione comuneRC-B10-0191/2024
10‑0193/2024
Risoluzione del Parlamento europeo sul rafforzamento del fermo sostegno dell'UE all'Ucraina contro la guerra di aggressione della Russia e la crescente cooperazione militare tra Corea del Nord e Russia
()
Il Parlamento europeo,
–viste le sue precedenti risoluzioni sull'Ucraina e sulla Russia approvate a partire dal 1ºmarzo2022, in particolare la risoluzione del 17 luglio 2024 sulla necessità di un sostegno continuo dell'UE all'Ucraina[1],
–viste le sue precedenti risoluzioni sulla situazione nella penisola coreana,
–vista la dichiarazione congiunta del ministro degli Affari esteri della Repubblica di Corea, Cho Tae-yul, e del vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, del 4novembre2024, sulla cooperazione tra la Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC) e la Russia,
–vista la Carta delle Nazioni Unite,
–visto lo statuto di Roma della Corte penale internazionale,
–vista la risoluzione CM/Res(2023)3 del Consiglio d'Europa che istituisce l'Accordo parziale allargato sul Registro dei danni causati dall'aggressione da parte della Federazione russa contro l'Ucraina,
–viste le convenzioni di Ginevra,
–visto il diritto internazionale, in particolare la Carta delle Nazioni Unite e il trattato di non proliferazione delle armi nucleari,
–viste le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla RPDC,
–visto l'articolo136, paragrafo2, del suo regolamento,
A.considerando che dal 24 febbraio 2022 la Russia sta portando avanti una guerra di aggressione illegale, non provocata e ingiustificata contro l'Ucraina, continuando le aggressioni già in atto dal 2014; che la Russia continua a violare in modo persistente i principi della Carta delle Nazioni Unite attraverso l'aggressione e la violazione, tutt'ora in corso, della sovranità, dell'indipendenza e dell'integrità territoriale dell'Ucraina e a violare palesemente e gravemente il diritto internazionale umanitario, quale stabilito dalle convenzioni di Ginevra del 1949;
B.considerando che l'Assemblea generale delle Nazioni Unite, nella sua risoluzione del 2marzo2022, ha immediatamente qualificato la guerra russa contro l'Ucraina come un atto di aggressione in violazione dell'articolo 2, paragrafo 4, della Carta delle Nazioni Unite e, nella sua risoluzione del 14 novembre 2022, ha riconosciuto la necessità di ritenere la Federazione russa responsabile della sua guerra di aggressione nonché responsabile sul piano legale ed economico dei suoi atti illeciti a livello internazionale, anche attraverso il risarcimento dei danni causati;
C.considerando che l'UE e i suoi Stati membri, insieme ai partner internazionali e agli alleati della NATO, continuano a fornire sostegno militare all'Ucraina per aiutarla nell'esercizio del suo legittimo diritto all'autodifesa contro la guerra di aggressione della Russia, conformemente all'articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite;
D.considerando che, a norma del diritto internazionale, il diritto dell'Ucraina all'autodifesa comprende le azioni militari proporzionali condotte al di fuori del suo territorio;
E.considerando che l'Ucraina deve essere dotata delle capacità militari necessarie per tutto il tempo che le servirà per riportare una vittoria militare decisiva che ponga fine alla guerra di aggressione illegale della Russia, per ripristinare la propria sovranità e integrità territoriale entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale e per scoraggiare qualsiasi aggressione futura; che l'Ucraina, nel difendere sé stessa, sta anche proteggendo i valori europei e gli interessi fondamentali della sicurezza e combattendo per essi;
F.considerando che l'UE ha fornito all'Ucraina oltre 25 miliardi di EUR di sostegno macrofinanziario nel 2022 e nel 2023 e ha istituito lo strumento per l'Ucraina, un apposito strumento finanziario che le consentirà di fornire al paese fino a 50 miliardi di EUR di sostegno finanziario prevedibile e flessibile nel periodo 2024-2027, di cui sono già stati erogati 12,2 miliardi di EUR;
G.considerando che la Russia continua a portare avanti la sua guerra illegale di aggressione contro l'Ucraina, anche attraverso attacchi massicci e deliberati contro le infrastrutture civili in tutto il paese; che la Russia ha di fatto danneggiato o distrutto fino all'80% delle infrastrutture energetiche del paese, il che rischia di creare una grave crisi umanitaria in Ucraina durante i prossimi mesi invernali;
H.considerando che, a seguito della recente revoca delle restrizioni da parte dei paesi donatori, l'Ucraina avrebbe utilizzato i sistemi di armi a lungo raggio che le sono stati donati contro obiettivi militari in territorio russo;
I.considerando che, il 18 giugno 2024, la Russia e la RPDC hanno firmato un trattato sul partenariato strategico globale che prevede impegni di difesa reciproca, una cooperazione tecnico-militare e disposizioni per lo scambio di tecnologie nucleari e di difesa;
J.considerando che, il 26 settembre 2024, il governo russo ha dichiarato di ritenere che la denuclearizzazione della RPDC fosse priva di significato e che si trattasse di un "caso chiuso";
K.considerando che la RPDC ha fornito armi alla Russia per la sua guerra di aggressione contro l'Ucraina sin dall'inizio della guerra; che più di recente la RPDC avrebbe schierato 15000 soldati in Russia, intensificando ulteriormente la guerra contro l'Ucraina e minando la stabilità globale;
L.considerando che il trattato sul partenariato strategico globale comprende meccanismi per l'assistenza in materia di difesa e per la cooperazione e gli scambi in ambito nucleare che compromettono i regimi di sanzioni esistenti, volti a scoraggiare le ambizioni nucleari della RPDC e a porre fine alla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina;
M.considerando che la RPDC ha intensificato le sue minacce, abbandonato la sua politica di unificazione e portato avanti le sue provocazioni nella regione, in particolare mediante test missilistici e dimostrazioni militari, che aumentano il rischio di conflitto militare e compromettono gli sforzi per una risoluzione pacifica della situazione nella penisola coreana;
N.considerando che le Nazioni Unite hanno ripetutamente condannato il governo nordcoreano per aver commesso violazioni diffuse, sistematiche e gravi dei diritti umani, tra cui esecuzioni extragiudiziali, torture, detenzioni arbitrarie e la negazione di libertà fondamentali, quali il diritto alla libertà di espressione, di riunione e di movimento; che le relazioni delle Nazioni Unite documentano l'esistenza di campi di prigionia politica in cui decine di migliaia di persone, compresi bambini, sono sottoposte al lavoro forzato, alla tortura e a esecuzioni sommarie; che, secondo le Nazioni Unite, la Cina sta rimpatriando rifugiati nordcoreani nella RPDC, in violazione del diritto internazionale, in particolare della Convenzione del 1951 relativa allo status dei rifugiati e del relativo protocollo del 1967, che vietano il rinvio forzato di persone in paesi in cui subirebbero persecuzioni, torture o trattamenti disumani;
1.ribadisce la sua ferma solidarietà al popolo ucraino e il suo fermo sostegno all'indipendenza, alla sovranità e all'integrità territoriale dell'Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale; ribadisce, pertanto, il suo sostegno all'impegno dell'UE e dei suoi Stati membri a fornire assistenza umanitaria, sostegno militare, aiuti economici e finanziari nonché sostegno politico in ogni modo possibile per porre fine alla guerra di aggressione della Russia e consentire all'Ucraina di liberare tutto il suo popolo, ripristinare il pieno controllo sull'intero territorio entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale e scoraggiare qualsiasi ulteriore aggressione da parte della Russia;
2.ribadisce la sua inequivocabile condanna della guerra di aggressione illegale e ingiustificabile della Russia contro l'Ucraina; chiede che la Russia e i suoi emissari sospendano immediatamente tutte le operazioni militari e ritirino tutto il personale militare, le forze irregolari e le attrezzature dall'intero territorio dell'Ucraina riconosciuto a livello internazionale;
3.condanna tutti i paesi che forniscono attrezzature militari, sostegno finanziario o qualsiasi altra forma di assistenza alla Russia, rendendo in tal modo possibile la sua aggressione in corso e intensificandola;
4.esprime profonda preoccupazione per il trattato sul partenariato strategico globale tra la Russia e la RPDC e per il trasferimento potenziale di tecnologia militare e nucleare;
5.critica fortemente il dispiegamento di truppe nordcoreane a sostegno delle operazioni militari della Russia in Ucraina; ritiene che si tratti di un'escalation della collaborazione autoritaria contro l'ordine internazionale basato su regole;
6.chiede alla Russia di porre fine a ogni forma di cooperazione militare e tecnologica con la RPDC e di rispettare gli obblighi che le incombono in virtù del trattato di non proliferazione e delle molteplici risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite;
7.mette in guardia contro i rischi molto gravi che deriverebbero da un'espansione della guerra di aggressione russa contro l'Ucraina; sottolinea che il trattato sul partenariato strategico globale tra la RPDC e la Russia non dovrebbe estendersi alla guerra contro l'Ucraina, in quanto la guerra ha avuto inizio con l'aggressione non provocata, illegale e ingiustificata della Russia contro l'Ucraina e non può pertanto essere classificata come guerra difensiva; esorta la RPDC a ritirare immediatamente le sue truppe e a cessare di fornire sostegno militare alla Russia nell'ambito della guerra di aggressione condotta da quest'ultima contro l'Ucraina;
8.saluta con favore le conclusioni del Consiglio europeo del 18novembre 2024, che sottolineano "l'importanza di avvicinare l'Ucraina alle iniziative di difesa dell'UE, in linea con gli impegni congiunti in materia di sicurezza tra l'Unione europea e l'Ucraina firmati il 27giugno 2024" e incoraggiano "gli Stati membri partecipanti, con il sostegno del segretariato della PESCO [cooperazione strutturata permanente], ad agevolare la partecipazione dell'Ucraina ai progetti PESCO";
9.esorta l'UE e i suoi Stati membri ad accrescere l'efficacia e la sostenibilità del loro sostegno all'Ucraina, in particolare potenziando e accelerando in modo sostanziale il sostegno militare e impegnandosi a fornire un sostegno finanziario a lungo termine al fine di aiutare il paese a difendersi, a proteggere il suo popolo, a mantenere i servizi essenziali per i suoi cittadini, a consentire la ripresa economica e sociale e a proseguire le riforme necessarie nel suo cammino verso l'adesione all'UE;
10.apprezza la decisione comunicata da diversi Stati alleati di revocare le restrizioni all'uso da parte dell'Ucraina di sistemi di armi occidentali a lungo raggio contro obiettivi militari sul territorio russo, come consentito dal diritto internazionale; ribadisce il suo invito a tutti gli Stati membri a revocare le proprie restrizioni all'uso delle armi che hanno donato all'Ucraina per colpire siti militari in Russia, dal momento che tali siti militari sono utilizzati per lanciare attacchi contro la popolazione e contro infrastrutture civili critiche dell'Ucraina;
11.sottolinea che le forniture insufficienti di munizioni e armi e le restrizioni al loro utilizzo rischiano di compromettere gli sforzi compiuti finora; ribadisce, pertanto, il suo invito a tutti gli Stati membri a rispettare l'impegno assunto nel marzo2023 di consegnare un milione di munizioni all'Ucraina e di accelerare la fornitura di tutte le armi richieste dall'Ucraina, in particolare i moderni sistemi di difesa aerea e i sistemi di difesa antiaerea portatile già in possesso degli Stati membri; apprezza il costante sostegno alle forze armate ucraine attraverso la missione di assistenza militare dell'Unione europea a sostegno dell'Ucraina e invita gli Stati membri ad ampliare ulteriormente le operazioni di addestramento; esorta gli Stati membri a esercitare attivamente pressioni sull'Ungheria affinché cessi di bloccare in modo irresponsabile lo strumento europeo per la pace, compreso il nuovo Fondo di assistenza per l'Ucraina, cosa che ha impedito lo svincolo di 6,6miliardi di EUR in rimborsi parziali agli Stati membri che forniscono sostegno militare all'Ucraina;
12.esorta l'UE e i suoi Stati membri a rispettare gli impegni della dichiarazione di Versailles del 2022 e ad accelerare la piena attuazione della bussola strategica, rafforzando la cooperazione militare europea a livello di industrie e di forze armate, in modo da fare dell'UE un garante della sicurezza più forte e capace, interoperabile con la NATO e complementare a essa; si compiace dell'aumento dei bilanci e degli investimenti nella difesa da parte degli Stati membri e delle istituzioni dell'UE e chiede un ulteriore aumento delle spese mirate, degli appalti congiunti e degli investimenti congiunti in ricerca e sviluppo nel settore della difesa; sottolinea che durante il processo di adesione dell'Ucraina all'UE dovrebbero essere intrapresi passi concreti verso l'integrazione del paese nelle politiche e nei programmi di difesa e di cibersicurezza dell'UE; valuta favorevolmente, a tale proposito, l'istituzione dell'ufficio dell'UE per l'innovazione nel settore della difesa a Kiev e le conclusioni del Consiglio europeo 14375/24 del 18novembre2024, che incoraggiano ulteriormente gli Stati membri partecipanti ad agevolare la partecipazione dell'Ucraina ai progetti PESCO nell'ambito dell'attuale quadro giuridico relativo alla partecipazione di Stati terzi;
13.invita la comunità internazionale a continuare a vigilare e a rispondere efficacemente agli sviluppi derivanti dal trattato Russia-RPDC per un partenariato strategico globale, dato il suo potenziale di provocare un'ulteriore destabilizzazione sia in Europa che nella penisola coreana;
14.esorta la RPDC a porre fine alle provocazioni e alle minacce, a ripristinare il suo impegno a favore di politiche di unificazione pacifica e ad astenersi da azioni che potrebbero destabilizzare ulteriormente la regione; ribadisce il suo appello per una completa denuclearizzazione della penisola coreana ed esorta la RPDC a compiere passi concreti verso l'abbandono di tutte le armi nucleari, di tutti missili balistici e dei relativi programmi in modo completo, verificabile e irreversibile;
15.sottolinea la notevole influenza della Cina sulla RPDC e sulla Russia ed esorta la Cina a contribuire a ridurre le tensioni e a prevenire un'ulteriore escalation delle ostilità; esorta il governo cinese a porre fine alle pratiche di respingimento e a concedere ai rifugiati nordcoreani l'accesso alla protezione internazionale; invita la RPDC ad accordare l'accesso al paese agli organismi delle Nazioni Unite per i diritti umani affinché possano valutare la situazione dei diritti umani, le sparizioni forzate e le condizioni dei detenuti e dei rifugiati rimpatriati, fra cui i casi di Kim Cheol-ok e dei missionari sudcoreani Kim Jung Wook, Kim Kook Kie e Choi Chun Gil;
16.chiede che l'UE, le Nazioni Unite e i rispettivi Stati membri sostengano ed estendano le sanzioni nei confronti della RPDC e della Russia per prevenire un'ulteriore collaborazione militare che favorisca la violazione del diritto internazionale umanitario e il trasferimento illecito di tecnologie militari; invita l'UE, le Nazioni Unite e i rispettivi Stati membri a valutare ulteriori misure economiche e diplomatiche per arginare gli effetti destabilizzanti dell'alleanza tra la RPDC e la Russia;
17.invita il Consiglio a prorogare le sue sanzioni nei confronti della Russia e della Bielorussia, come pure dei paesi e delle entità non appartenenti all'UE che forniscono al complesso militare russo tecnologie e attrezzature militari e a duplice uso; ribadisce la sua richiesta di un embargo totale sulle importazioni nell'UE di combustibili fossili e gas naturale liquefatto dalla Russia, nonché di un'ulteriore riduzione del tetto sui prezzi dei prodotti petroliferi russi, in coordinamento con i partner del G7, in modo da non contribuire più al finanziamento della guerra di aggressione illegale della Russia;
18.valuta favorevolmente l'accordo con il Consiglio sull'assistenza macrofinanziaria all'Ucraina per un importo massimo di 35miliardi di EUR, attraverso il ricorso ai beni russi congelati e al nuovo meccanismo per i prestiti del G7; chiede la rapida attuazione di entrambi gli strumenti, in modo da consentire all'Ucraina di beneficiare quanto prima di queste nuove possibilità di finanziamento;
19.invita la Commissione a proporre un'assistenza finanziaria a lungo termine oltre il 2027 per la ricostruzione dell'Ucraina, sulla base dell'esperienza dello strumento per l'Ucraina;
20.condanna con forza gli attacchi criminali in atto da parte della Russia contro infrastrutture civili critiche in Ucraina, come strutture residenziali, ospedali e scuole, e in particolare gli attacchi contro le infrastrutture energetiche, con l'obiettivo deliberato di esacerbare le sofferenze del popolo ucraino; chiede sforzi internazionali urgenti e coordinati per fornire tempestivamente assistenza umanitaria alle persone colpite e garantire un sostegno mirato e massiccio alla sicurezza energetica dell'Ucraina in considerazione dei difficili mesi invernali che la attendono;
21.ribadisce la sua ferma convinzione secondo cui la Russia ha l'obbligo di risarcire gli ingenti danni materiali e immateriali che ha provocato in Ucraina; apprezza, pertanto, la decisione del Consiglio di destinare le entrate straordinarie derivanti dai beni statali russi bloccati al Fondo di assistenza per l'Ucraina e allo strumento per l'Ucraina, al fine di sostenere la difesa e la ricostruzione del paese; si compiace della decisione del G7 di offrire all'Ucraina un prestito di 50miliardi diUSD garantito da beni statali russi bloccati; invita l'UE a continuare il suo lavoro adeguando, se necessario, la sua legislazione in materia di sanzioni e istituendo un solido regime giuridico che preveda la confisca dei beni di proprietà dello Stato russo congelati dall'UE e il loro utilizzo con l'obiettivo di far fronte alle varie conseguenze dell'aggressione russa contro l'Ucraina, fra cui la ricostruzione del paese e il risarcimento delle vittime dell'aggressione russa;
22.invita l'UE e i suoi Stati membri ad adoperarsi attivamente per garantire un ampio sostegno internazionale al piano di pace dell'Ucraina; ribadisce che qualsiasi risoluzione accettabile della guerra di aggressione contro l'Ucraina deve rispettare l'integrità territoriale dell'Ucraina, il diritto internazionale e le norme giuridiche internazionali minime su cui si basano i pilastri della giustizia di transizione, fra cui le garanzie di non ripetizione, l'assunzione di responsabilità per i crimini di guerra e i crimini contro l'umanità e il reato di aggressione; ribadisce che la Russia deve risarcire gli ingenti danni materiali e immateriali inflitti all'Ucraina; sottolinea che il governo ucraino deve essere coinvolto in tutte le discussioni su tali potenziali soluzioni; invita i partner che condividono gli stessi principi a rispettare e sostenere tali principi;
23.incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al vicepresidente della Commissione / alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Consiglio d'Europa, all'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, nonché al presidente, al governo e al parlamento dell'Ucraina.
- [1] GU C, C/2024/6129, 22.10.2024, ELI: .