PROPOSTA DI RISOLUZIONEsulla situazione in Nicaragua
12.6.2023-()
a norma dell'articolo 132, paragrafo 2, del regolamento
Pedro Marques, Javi López
a nome del gruppo S&D
Vedasi anche la proposta di risoluzione comuneRC-B9-0272/2023
9‑0280/2023
Risoluzione del Parlamento europeo sulla situazione in Nicaragua
()
Il Parlamento europeo,
–viste le sue precedenti risoluzioni, in particolare quelle del 16 dicembre 2021 sulla situazione in Nicaragua[1] e del 9 giugno 2022 sulla strumentalizzazione della giustizia come strumento di repressione in Nicaragua[2],
–visto il quadro di misure restrittive adottato dal Consiglio il 14 ottobre 2019,
–vista la dichiarazione rilasciata il 14 marzo 2022 dal portavoce dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza sulla condanna dei prigionieri politici,
–viste la dichiarazione del portavoce dell'Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani, del 9 maggio 2022, sulla repressione della società civile da parte del Nicaragua, la relazione A/HRC/49/23 dell'Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani del 24 febbraio 2022 sulla situazione dei diritti umani in Nicaragua e la dichiarazione dell'Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani precedentemente alla 49a sessione del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani del 7 marzo 2022,
–vista la dichiarazione del portavoce dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, del 4 agosto 2022, sulla chiusura di stazioni radio e lo scioglimento di organizzazioni della società civile in Nicaragua,
–vista la dichiarazione rilasciata il 16 febbraio 2023 dal portavoce dell'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza sulla revoca della cittadinanza degli oppositori politici,
–visti i regolamenti e le decisioni del Consiglio relativi a misure restrittive contro gravi violazioni e abusi dei diritti umani in Nicaragua,
–visti il Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, le regole minime standard delle Nazioni Unite per il trattamento dei detenuti (regole di Nelson Mandela), le norme delle Nazioni Unite per il trattamento delle donne detenute e le misure alternative alla custodia detentiva per le donne autrici di reato (regole di Bangkok), e la Convenzione di Vienna,
–visto l'articolo 132, paragrafo2, del suo regolamento,
A.considerando che dal 2018 il governo nicaraguense ha perpetrato detenzioni, vessazioni e intimidazioni sistematiche nei confronti di potenziali candidati presidenziali, leader dell'opposizione, leader religiosi, leader studenteschi e rurali, giornalisti, difensori dei diritti umani, organizzazioni della società civile, persone LGBTI e rappresentanti delle imprese;
B.considerando che tale quadro di repressione dello Stato è stato instaurato con la chiara connivenza della magistratura, che ha emesso sentenze di colpevolezza e severe condanne a seguito di processi a porte chiuse che non hanno rispettato le garanzie fondamentali di un processo equo;
C.considerando che, come indicato dall'Ufficio dell'Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani e dai titolari del mandato delle procedure speciali del Consiglio delle Nazioni Unite per i diritti umani, le persone incarcerate sono state detenute per motivi incompatibili con le norme internazionali in materia di diritti umani e con la Costituzione nicaraguense;
D.considerando che, come ripetutamente rilevato dalle Nazioni Unite, le condizioni di detenzione comportano rischi reali per l'integrità fisica e mentale dei detenuti e possono configurarsi come trattamenti crudeli, disumani e degradanti, o addirittura come tortura;
E.considerando che il 19 agosto 2022 il vescovo di Matagalpa, Rolando Álvarez, è stato arbitrariamente detenuto e posto agli arresti domiciliari dal regime nicaraguense, insieme a cinque sacerdoti, due seminaristi e un cameraman, attualmente detenuti nel carcere di El Chipote;
F.considerando che nel 2022 è aumentato il flusso di nicaraguensi che migrano verso altri paesi a causa della crisi politica, sociale, dei diritti umani ed economica; che dal 2018 oltre 192000 nicaraguensi sono fuggiti in Costa Rica come richiedenti asilo o rifugiati; che tale tendenza potrebbe compromettere il sistema di asilo del Costa Rica e sovraccaricare le reti di sostegno nel paese;
G.considerando che il 9 febbraio 2023 il regime del presidente Ortega e del vicepresidente Murillo ha rilasciato 222 prigionieri politici, tra cui sette ex candidati presidenziali, avvocati, attivisti per i diritti, giornalisti ed ex membri del movimento guerrigliero Sandinista, li ha privati della cittadinanza e li ha espulsi negli Stati Uniti;
H.considerando che il 9 giugno 2023 il governo del Nicaragua ha confiscato le proprietà dei 222 prigionieri politici che erano stati costretti all'esilio lo stesso febbraio dopo essere stati condannati per aver "commesso atti contro la sovranità, l'indipendenza e l'autodeterminazione della nazione";
I.considerando che la Spagna ha offerto la cittadinanza ai 222 esiliati e gli Stati Uniti hanno concesso loro una protezione temporanea di due anni;
1.condanna fermamente il regime nicaraguense per la sua sistematica persecuzione delle voci dissidenti, per gli abusi perpetrati, tra l'altro, nei confronti di difensori dei diritti umani, esponenti dell'opposizione, giornalisti, studenti e membri della chiesa, per la detenzione arbitraria di queste persone solo per aver esercitato le loro libertà fondamentali, per il trattamento disumano e degradante di cui sono vittime e per il deterioramento delle loro condizioni di salute;
2.sottolinea che il sistema giudiziario del Nicaragua non è affatto indipendente dal potere esecutivo;
3.invita il governo nicaraguense a rilasciare immediatamente e incondizionatamente tutti i prigionieri politici, a ritirare tutti i procedimenti giudiziari a loro carico e ad annullare le sentenze, e lo esorta a consentire il ritorno in sicurezza di tutti i rifugiati e gli esiliati alle loro case, ripristinando il pieno rispetto di tutti i diritti umani, compresa la libertà di espressione, di religione e di credo;
4.ritiene che al governo del Nicaragua spetti la responsabilità di garantire che le condizioni di detenzione siano coerenti con i suoi obblighi internazionali in materia di diritti umani e con norme quali le regole di Nelson Mandela;
5.esorta il governo del Nicaragua a porre fine alla pratica di trattamenti crudeli e disumani e a rispettare l'integrità fisica, la dignità e la libertà dei prigionieri e delle loro famiglie, nonché il loro diritto ad accedere alle cure mediche, in conformità con gli obblighi che incombono al Nicaragua in virtù del diritto internazionale in materia di diritti umani e di norme quali le regole di Nelson Mandela;
6.invita le autorità nicaraguensi a cessare l'indebita chiusura delle organizzazioni non governative e della società civile e a ripristinare la personalità giuridica di tutte le organizzazioni, i partiti politici, le università, le organizzazioni per i diritti umani e i media che sono stati arbitrariamente chiusi, nonché a restituire tutte le proprietà, i beni, i documenti e le attrezzature indebitamente sequestrati e a ristabilire il loro legittimo status giuridico;
7.respinge la chiusura arbitraria e la confisca di beni appartenenti a cittadini, organizzazioni della società civile, partiti politici, organizzazioni religiose, associazioni di media e università; invita le autorità nicaraguensi a porre fine a tali azioni e a ripristinare la personalità giuridica degli organismi colpiti dalle chiusure, nonché a restituire tutti i beni, i documenti e le attrezzature indebitamente sequestrati;
8.esorta vivamente il Nicaragua ad abrogare la legislazione approvata dal 2018 che invade indebitamente lo spazio civico e democratico; ribadisce il suo invito all'UE a continuare a sostenere le organizzazioni della società civile, i difensori dei diritti umani e i parenti dei prigionieri politici, sia in Nicaragua che in esilio;
9.rammenta che, alla luce dell'accordo di associazione tra l'Unione europea e l'America centrale, il Nicaragua deve rispettare e consolidare i principi dello Stato di diritto, della democrazia e dei diritti umani; ribadisce, alla luce delle attuali circostanze, la sua richiesta di attivazione della clausola democratica dell'accordo di associazione;
10.sottolinea il ruolo chiave svolto dalla società civile, dai difensori dei diritti umani, dai giornalisti e dai leader religiosi in Nicaragua;
11.invita il regime nicaraguense ad attuare le raccomandazioni formulate dal gruppo di esperti delle Nazioni Unite in materia di diritti umani sul Nicaragua nella sua relazione, nonché quelle formulate dall'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani; esorta le istituzioni nicaraguensi a contrastare l'impunità dei responsabili di gravi violazioni e abusi dei diritti umani e a far sì che le vittime abbiano accesso alla giustizia e ottengano pieni risarcimenti;
12.invita la Commissione a garantire che la sua assistenza alla cooperazione non contribuisca in alcun modo alle politiche repressive attualmente perseguite dalle autorità nicaraguensi;
13.incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri, al Segretario generale dell'Organizzazione degli Stati americani, all'Assemblea parlamentare euro‑latinoamericana, al Parlamento centroamericano, al gruppo di Lima nonché al governo e al parlamento della Repubblica di Nicaragua.