Ecco i candidati al Premio Sacharov per la libertà di pensiero 2020
Il Parlamento europeo onora ogni anno individui e organizzazioni che nel mondo si distinguono per la difesa dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
Nel 2019 il Premio è stato conferito a Ilham Tohti, un economista uiguro che lotta per i diritti della minoranza uigura in Cina e che è tuttora detenuto. Nel 2014 è stato condannato all’ergastolo per accuse di separatismo. Anche dalla prigione resta una voce moderata della riconciliazione.
Le candidature possono essere presentate dei gruppi politici e da gruppi di almeno 40 deputati.
I gruppi politici hanno presentato le candidature in una riunione congiunta delle commissioni Affari esteri e Sviluppo il 28 settembre 2020.
I candidati al Premio Sacharov 2020 sono:
Nome |
Proposto da |
L'opposizione democratica in Bielorussia, rappresentata dal Consiglio di coordinamento, iniziativa delle donne coraggiose e di figure della società civile |
PPE,S&D, Renew Europe |
Monsignor Najeeb Michaeel, Archivescovo di Mosul |
ID |
Gli attivisti del Guapinol e Berta Caceres |
Verdi/ALE, GUE/NGL |
L'opposizione democratica in Bielorussia, rappresentata da Sviatlana Tsikhanouskaya |
ECR |
Jakub Gawron, Paulina Pajak, Paweł Preneta e Kamil Maczuga, attivisti LGBTI polacchi, fondatori del sito "Atlante dell'odio" |
Malin Björk, Terry Reintke, Marc Angel, Rasmus Andresen e 39 altri membri |
L’opposizione democratica in Bielorussia, rappresentata dal Consiglio di coordinamento, iniziativa di donne coraggiose come Sviatlana Tsikhanouskaya, candidata principale dell’opposizione, Svetlana Alexievich, Premio Nobel, Maryia Kalesnikava, musicista e attivista, Volha Kavalkova, Veranika Tsapkala, manager e attivista e figure della società civile come Siarhei Tsikhanouski, video blogger e prigioniero politico, Ales Bialiatski, fondatore dell’organizzazione per i diritti umani “Viasna”, Siarhei Dyleuski, Stsiapan Putsila, fondatore del canale Telegram NEXTA e Mikola Statkevich, prigioniero politico e candidato alle presidenziali del 2010.
Sviatlana Tsikhanouskaya è un’insegnante, attivista per i diritti umani e politica che ha partecipato come candidata principale dell’opposizione alle elezioni presidenziale del 2020 dopo l’arresto del marito, anch’egli attivista e politico. Alexander Lukashenko è stato dichiarato vincitore delle elezioni nonostante le accuse di un’estesa frode elettorale. Tsikhanouskaya, dopo aver chiesto un riconteggio delle schede, è stata costretta a fuggire in Lituania per paura di essere arrestata e detenuta. Nel paese sono scoppiate molte proteste pacifiche in risposta alle frodi elettorali alle quali regime di Lukashenko ha risposto con una violenza senza precedenti. In questi mesi si è stabilito un Consiglio di coordinamento per rappresentare il popolo bielorusso e facilitare la transizione del potere.
“Il popolo bielorusso merita il premio Sacharov perché i bielorussi di ogni età si sono ribellati alla dittatura di Lukashenko [...]. La violenza non li fermerà nella lotta per un cambiamento democratico e libere elezioni” ha dichiarato la deputata lettone del Partito popolare europeo Sandra Kalniete. La deputata Kati Piri, dei Socialisti e democratici (Paesi Bassi) ha detto che “questa nomina rappresenta il sostegno per le richieste e le aspirazioni legittime del popolo bielorusso per nuove elezioni libere, per la democrazia, per i diritti fondamentali e per la fine di autoritarismo e repressione nel continente europeo”.
Il deputato di Renew Europe Urmas Paet, estone, ha aggiunto: “l’opposizione democratica in Bielorussia è un concetto ampio e questa candidatura rappresenta una visione complessiva che riflette le diverse realtà dell’opposizione e sostiene il coraggio della società civile”
La deputata polacca Anna Fotyga, dei Conservatori e riformisti europei, spiega invece i motivi per cui il suo partito sostiene la nomina dell’opposizione democratica in Bielorussia, rappresentata da Sviatlana Tsikhanouskaya. “In tutti questi anni abbiamo sostenuto, al Parlamento europeo, la società democratica. Ed è stata la decisione dell’opposizione democratica di scegliere Sviatlana Tsikhanouskaya come suo leader e rappresentante”
Quando le milizie dello stato islamico sono arrivate a Mosul, nell’agosto del 2014, Monsignor Najeeb Michaeel, arcivescovo della città, ha fatto in modo che i cristiani, siriaci, e caldeani riuscissero a scappare nel Kurdistan iracheno. Ha inoltre conservato 800 manoscritti storici. Questi manoscritti, datati dal tredicesimo al diciannovesimo secolo, sono stati poi digitalizzati in Francia e in Italia. Dal 1990 Monsignor Michaeel ha permesso di portare in salvo e conservare più di 8.000 manoscritti e 35.000 documenti della Chiesa d’Oriente.
“Abbiamo l’opportunità di dare il premio a questa persona coraggiosa, uno strenuo difensore dei cristiani in quella terra, e di riconoscere gli sforzi di un prete che si è opposto alla barbarie e ha salvato i manoscritti in Iraq” ha dichiarato Nicolas Bay (Francia), membro del gruppo Identità e democrazia.
Gli attivisti del Guapinol, Porfirio Sorto Cedillo, José Avelino Cedillo, Orbin Naún Hernández, Kevin Alejandro Romero, Arnold Javier Aleman, Ever Alexander Cedillo, Daniel Marquez e Jeremías Martínez Díaz sono membri del Comitato municipale in difesa del bene pubblico di Tocoa in Honduras. Sono detenuti a causa della loro partecipazione al campo di protesta pacifico contro le compagnie minerarie, responsabili della contaminazione dei fiumi Guapinol e San Pedro. Mentre altri attivisti sono stati liberati, i difensori del Guapinol sono ancora in carcere sebbene il pubblico ministero non abbia presentato nessuna prova che giustifichi la loro detenzione prolungata.
Berta Cáceres è stata assassinata a marzo 2016. Era una coraggiosa ecologista e attivista dei diritti alla terra della comunità indigena Lenka in Honduras. Era anche la fondatrice di COPINH (Consiglio delle persone indigene dell’Honduras). Ha lottato per più di vent’anni contro l’accaparramento del suolo, la deforestazione illegale e i grandi progetti che devastano il suolo e l’ambiente nel suo paese. Nel 2015 vinse il Premio Goldman per l’ambiente.
Tilly Metz, deputata lussemburghese dei Verdi/ALE ha descritto le difficoltà degli attivisti in Honduras: “sono due casi simbolici dell’ingiustizia e dell’impunità in Honduras. L’Honduras ha il più alto tasso di omicidi per abitante: è quindi il più pericoloso al mondo per i difensori della terra e dell’ambiente”
Gli attivisti LGBTQI Jakub Gawron, Paulina Pajak, Paweł Preneta e Kamil Maczuga hanno fondato nel 2019 il sito “Atlante dell’odio”, per mappare e monitorare le città polacche che hanno adottato, respinto o in sospeso “risoluzioni anti-LGBTQI”. Allo stesso tempo condividono informazioni utili per attivisti, politici e mezzi di informazione. Al momento più di 100 città in Polonia hanno dichiarato di essere “libere da LGBTQI” o hanno adottato le cosiddette “carte dei valori familiari”. Quest’anno Jakub Gawron, Paulina Pajak e Paweł Preneta sono stati attaccati in tribunali da cinque di queste città, per aver “attentato alla loro reputazione”. Le città hanno chiesto loro scuse pubbliche e danni economici per le “organizzazioni per la famiglia”.
“Questa nomina invita a guardare alla situazione nel suo insieme: rispetto dello stato di diritto, democrazia, diritti fondamentali. Questo è quello di cui si deve occupare questo premio. Gli attivisti sono adesso a processo per le loro azioni di denuncia delle discriminazioni contro le persone LGTBI” ha dichiarato Malin Björk, svedese, del Gruppo della sinistra unitaria, sinistra verde nordica.
Il procedimento
Ora spetta alle commissioni Affari esteri, Diritti umani e Sviluppo votare i tre candidati finali sulla base delle proposte. La Conferenza dei presidenti, cioè il Presidente del Parlamento europeo e i leader dei gruppi politici, sceglierà poi il vincitore e lo annuncerà il 22 ottobre. Il premio verrà consegnato durante una cerimonia ufficiale il 16 dicembre a Strasburgo.