PROPOSTA DI RISOLUZIONEsulla legge della RPC sulla sicurezza nazionale per Hong Kong e la necessità che l'UE difenda l'elevato grado di autonomia di Hong Kong
10.6.2020-()
a norma dell'articolo 132, paragrafo 2, del regolamento
Harald Vilimsky, Marco Zanni, Jörg Meuthen, Susanna Ceccardi, Lars Patrick Berg, Bernhard Zimniok, Gerolf Annemans, Jaak Madison, Marco Campomenosi
a nome del gruppo ID
9‑0174/2020
Risoluzione del Parlamento europeo sulla legge della RPC sulla sicurezza nazionale per Hong Kong e la necessità che l'UE difenda l'elevato grado di autonomia di Hong Kong
()
Il Parlamento europeo,
–vista la legge fondamentale della Regione amministrativa speciale (RAS) di Hong Kong, adottata il 4 aprile 1990 ed entrata in vigore il 1o luglio 1997,
–vista la dichiarazione resa il 18 giugno 2020 dal vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza sulla legge della RPC sulla sicurezza nazionale per Hong Kong e la necessità che l'UE difenda l'elevato grado di autonomia di Hong Kong,
–vista la dichiarazione congiunta del governo del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e del governo della Repubblica popolare cinese (RPC) sulla questione di Hong Kong, del 19 dicembre 1984, nota anche come dichiarazione congiunta sino-britannica,
–vista la sua raccomandazione del 13 dicembre 2017 al Consiglio, alla Commissione e al vicepresidente della Commissione/alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza su Hong Kong a vent'anni dalla cessione alla Cina[1],
–visto l'articolo 132, paragrafo 2, del suo regolamento,
A.considerando che, nell'estate del 2019, nella Regione amministrativa speciale di Hong Kong sono iniziate proteste di massa contro una proposta di legge relativa ai criminali latitanti e all'assistenza giudiziaria reciproca in materia penale, che avrebbe consentito, tra le altre cose, l'estradizione di detenuti verso la Repubblica popolare cinese; che gli oppositori di questo disegno di legge temevano che ciò avrebbe messo a repentaglio il sistema giuridico liberale di Hong Kong, che finora è stato in gran parte indipendente da quello della Repubblica popolare cinese sulla base del principio "un paese, due sistemi"; che il governo della Regione amministrativa speciale di Hong Kong ha in seguito revocato il controverso disegno di legge;
B.considerando che il 28 maggio 2020 il Partito comunista cinese ha adottato nell'Assemblea nazionale del popolo di Pechino, senza la partecipazione del parlamento di Hong Kong, una legge sulla sicurezza nazionale che rende perseguibili le attività dell'opposizione e prevede altresì lo schieramento di forze di sicurezza a Hong Kong; che ciò ha portato a nuove manifestazioni a Hong Kong, che hanno provocato ulteriori scontri tra la polizia e i manifestanti e numerosi arresti;
C.considerando che il Servizio europeo per l'azione esterna (SEAE), nonostante le critiche nei confronti degli eventi riguardanti la legge sulla sicurezza nazionale, ha recentemente portato avanti una politica di acquiescenza nei confronti del governo cinese, presumibilmente alleggerendo alcuni elementi di una relazione fondamentale sulla disinformazione a seguito della pressione di Pechino; che la politica estera e di sicurezza comune dell'UE dovrebbe pertanto essere messa in discussione;
D.considerando che l'integrità territoriale della Repubblica popolare cinese e la dichiarazione congiunta del governo del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord e del governo della Repubblica popolare cinese sulla questione di Hong Kong non devono essere messe in discussione;
E.considerando che, ad oggi, una coalizione internazionale interpartitica di circa 900 parlamentari e responsabili politici provenienti da oltre 40 paesi, guidata dall'ex governatore di Hong Kong, Lord Patten, e l'ex ministro degli Affari esteri britannico, Sir Malcolm Rifking, hanno rilasciato una dichiarazione che condanna l'introduzione unilaterale da parte di Pechino della legislazione in materia di sicurezza nazionale a Hong Kong e che afferma che se la comunità internazionale non può fidarsi del fatto che Pechino mantenga la sua parola in relazione a Hong Kong, le persone saranno riluttanti a credere alla sua parola su altre questioni[2];
1.esprime preoccupazione per l'attuale situazione relativa all'approvazione della legge sulla sicurezza nazionale il 28 maggio 2020 nell'Assemblea nazionale del popolo, in quanto tale decisione unilaterale viola il principio di "un paese, due sistemi" e pregiudica i diritti autonomi di Hong Kong quale regione amministrativa speciale;
2.teme che la decisione dell'Assemblea nazionale del popolo crei nuovamente una situazione instabile a Hong Kong e dia luogo a ulteriori proteste; ricorda al governo della Repubblica popolare cinese che la controversa legge relativa ai criminali latitanti e all'assistenza giudiziaria reciproca in materia penale è già stata abrogata e che la legge sulla sicurezza nazionale avrà conseguenze molto più vaste e inficerà notevolmente sullo status di Hong Kong in seno alla comunità internazionale quale regione autonoma, con conseguenze economiche per la Repubblica popolare cinese;
3.sostiene qualsiasi forma di protesta pacifica e condanna il ricorso alla violenza da entrambe le parti; sottolinea che entrambe le parti dovrebbero cercare di trovare un consenso al fine di risolvere pacificamente la situazione; auspica che il governo della Repubblica popolare cinese soddisfi le richieste dei manifestanti garantendo che Hong Kong rimanga una Regione amministrativa speciale, al fine di allentare le tensioni;
4.sottolinea che tutti gli Stati membri dovrebbero sviluppare le loro relazioni di politica estera con la Cina a livello bilaterale e che nessuna decisione unilaterale dell'UE può rimetterle in discussione; sottolinea che il SEAE e il commissario Borrell sono stati fortemente criticati per aver presumibilmente adottato una politica di acquiescenza nei confronti del governo cinese, come dimostrato dalla relazione speciale del SEAE sulla disinformazione durante la crisi della Covid-19, che sembra essere stata notevolmente modificata e alleggerita a seguito delle pressioni da parte di Pechino; è pertanto convinto che il SEAE non rappresenti i rispettivi interessi di politica estera degli Stati membri;
5.sottolinea che l'integrità della Cina non deve essere compromessa da terzi; sottolinea, inoltre, che tutte le parti devono rispettare la dichiarazione congiunta sino-britannica di Hong Kong;
6.incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, al Servizio europeo per l'azione esterna, alla Commissione, ai governi e ai parlamenti degli Stati membri e dei paesi in via di adesione e candidati, al governo e al Consiglio legislativo della Regione amministrativa speciale di Hong Kong e al governo della Repubblica popolare cinese.