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A10-0014/2025

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PV11/03/2025-6.7
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P10_TA(2025)0027

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Martedì 11 marzo 2025-Strasburgo
Il Fondo sociale europeo Plus post-2027
P10_TA(2025)0027A10-0014/2025

Risoluzione del Parlamento europeo dell’11 marzo 2025 sul Fondo sociale europeo Plus post-2027 ()

Il Parlamento europeo,

–visto il trattato sul funzionamento dell'Unione europea, in particolare l'articolo 46, lettera d), l'articolo 149, l'articolo 153, paragrafo 2, lettera a), e gli articoli 164, 175 e 349,

–visto il regolamento (UE) 2021/1057 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 giugno 2021, che istituisce il Fondo sociale europeo Plus (FSE+)(1),

–visto il regolamento (UE) 2024/3236 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 dicembre 2024, che modifica i regolamenti (UE) 2021/1057 e (UE) 2021/1058 per quanto riguarda il sostegno regionale di emergenza per la ricostruzione (RESTORE)(2),

–viste la convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità (UNCRPD), entrata in vigore il 21 gennaio 2011 conformemente alla decisione 2010/48/CE del Consiglio, del 26 novembre 2009, relativa alla conclusione, da parte della Comunità europea, della convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità(3),

–visto il pilastro europeo dei diritti sociali proclamato e firmato dal Consiglio, dal Parlamento e dalla Commissione il 17 novembre 2017,

–vista la dichiarazione di La Hulpe sul futuro del pilastro europeo dei diritti sociali, firmata dal Parlamento, dalla Commissione, dal Comitato economico e sociale europeo e dal Consiglio il 16 aprile 2024,

–vista la dichiarazione di Liegi del 5 marzo 2024 intitolata "Alloggi dignitosi, sostenibili e a prezzi accessibili per tutti",

–vista la comunicazione della Commissione del 27 marzo 2024 sulla nona relazione sulla coesione (),

–vista la comunicazione della Commissione del 20 marzo 2024 intitolata "Carenze di manodopera e competenze nell'UE: un piano d'azione",

–vista la raccomandazione del Consiglio, del 12 marzo 2021, sull'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione dei Rom(4),

–vista la comunicazione della Commissione del 4 marzo 2021 intitolata "Piano d'azione sul pilastro europeo dei diritti sociali" () e visti i suoi obiettivi principali proposti per il 2030 in materia di occupazione, formazione e riduzione della povertà,

–vista la comunicazione della Commissione del 7 ottobre 2020 intitolata "Un'Unione dell'uguaglianza: quadro strategico dell'UE per l'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione dei Rom" (),

–viste le relazioni annuali della Corte dei conti europea sull'esecuzione del bilancio dell'UE per gli esercizi finanziari 2019 e 2021,

–vista la sua risoluzione del 23 novembre 2023 sulla creazione di posti di lavoro: transizione giusta e investimenti a impatto(5),

–vista la sua risoluzione del 21 novembre 2023 dal titolo "Prima i bambini: rafforzare la garanzia per l'infanzia due anni dopo la sua adozione"(6),

–vista la sua risoluzione del 13 dicembre 2022 dal titolo "Verso la parità di diritti per le persone con disabilità"(7),

–vista la sua risoluzione del 29 aprile 2021 sulla garanzia europea per l'infanzia(8),

–vista la sua risoluzione del 10 febbraio 2021 sulla riduzione delle disuguaglianze con particolare attenzione alla povertà lavorativa(9),

–vista la sua risoluzione del 21 gennaio 2021 sull'accesso a un alloggio dignitoso e a prezzi abbordabili per tutti(10),

–vista la sua risoluzione del 21 gennaio 2021 sulla strategia dell'UE per la parità di genere(11),

–vista la sua risoluzione del 24 novembre 2020 sulla riduzione delle percentuali di senzatetto nell'UE(12),

–vista la sua risoluzione dell'8 ottobre 2020 sulla garanzia per i giovani(13),

–vista la sua risoluzione del 5 luglio 2022 dal titolo "Verso un'azione comune europea in materia di assistenza e cura"(14),

–vista la sua risoluzione del 18 giugno 2020 sulla strategia europea sulla disabilità post-2020(15),

–vista la relazione di Mario Draghi del 9 settembre 2024 sul futuro della competitività europea,

–vista la relazione di Enrico Letta del 10 aprile 2024 dal titolo "Much more than a market" (Molto più di un mercato),

–visto l'articolo 55 del suo regolamento,

–visto il parere della commissione per lo sviluppo regionale,

–vista la relazione della commissione per l'occupazione e gli affari sociali (A10-0014/2025),

A.considerando che il Fondo sociale europeo Plus (FSE+) sostiene, integra e dota di valore aggiunto le politiche degli Stati membri al fine di garantire pari opportunità, pari accesso al mercato del lavoro, condizioni di lavoro eque e di alta qualità, protezione sociale e inclusione, concentrandosi in particolare su un'istruzione e una formazione inclusive e di qualità, sull'apprendimento permanente, sugli investimenti a favore dell'infanzia e dei giovani e sull'accesso ai servizi di base;

B.considerando che il FSE+ è l'unico fondo dell'UE incentrato principalmente sulle politiche sociali; che è pertanto unico di per sé ed è estremamente efficace e necessario per conseguire l'inclusione sociale, unitamente alla politica di coesione; che il FSE+ deve essere utilizzato nel modo più efficiente possibile per conseguire cambiamenti sistemici attraverso riforme strutturali, concentrandosi sulla sua complementarità con i bilanci degli Stati membri al fine di motivare questi ultimi a utilizzare il fondo per tali riforme, pur essendo altresì fondamentale definire politiche sociali più globali a livello dell'UE per affrontare le disuguaglianze e l'esclusione;

C.considerando che la politica di coesione, i fondi strutturali e di investimento europei e, in particolare, il FSE+, sono potenti strumenti per la coesione tra gli Stati membri, le regioni e le zone, comprese le zone urbane e rurali;

D.considerando che la situazione e le esigenze di ciascuna regione dell'UE sono diverse; che le comunità locali sono le beneficiarie dirette del FSE+ ed è essenziale che i portatori di interessi regionali e locali siano direttamente coinvolti nella definizione di tale strumento; che lo sviluppo locale di tipo partecipativo è uno strumento che permette ai cittadini a livello locale di partecipare all'elaborazione di risposte alle sfide sociali, ambientali ed economiche odierne e costituisce quindi uno strumento importante per facilitare l'attuazione del FSE+; che l'attuazione del FSE+ a livello nazionale è spesso accompagnata da inutili oneri amministrativi e da regole complicate o inefficaci;

E.considerando che tutte le persone in situazioni vulnerabili hanno esigenze diverse, come i bambini, le famiglie monoparentali e le famiglie numerose, le donne in condizioni di povertà, i disoccupati e i lavoratori precari, i migranti, i lavoratori migranti e le vittime della tratta di esseri umani, i bambini, le persone con disabilità, i giovani e gli anziani, i senzatetto e i rom; che la transizione digitale e verde è imprescindibile e offre molte opportunità, ma comporta anche sfide per tutti, come il divario di competenze digitali e il divario digitale di genere, e la necessità di riqualificare la forza lavoro, e che, per riuscire in questo sforzo, l'UE deve garantire una transizione giusta che non lasci indietro nessuno; che nell'Unione europea vi sono persone vulnerabili lasciate ai margini delle politiche sociali e dei programmi finanziati con il FSE+; che sono necessari sforzi straordinari e cambiamenti strutturali per raggiungere tutte le persone in situazioni di vulnerabilità ed evitare che il loro numero aumenti;

F.considerando che circa 100milioni di persone nell'UE presentano una qualche forma di disabilità; che solo la metà delle persone con disabilità è occupata; che il 28,8% delle persone con disabilità è a rischio di povertà o di esclusione sociale(16); che le persone con disabilità che vivono nell'UE continuano a subire forme multiple e intersezionali di discriminazione in tutti gli ambiti della vita, tra cui il rifiuto di un alloggio dignitoso; che le persone con disabilità hanno diritto a esercitare i propri diritti fondamentali su un piano di parità e a partecipare in maniera piena ed effettiva a tutti gli ambiti della vita e della società;

G.considerando che il 22,3% delle donne vive in condizioni di povertà, rispetto al 20,3% degli uomini, e che le donne continuano a essere colpite in misura superiore rispetto agli uomini(17) dalla povertà e dal rischio di esclusione sociale; che nell'UE le donne guadagnano mediamente il 12,7% in meno degli uomini e che decenni di divario retributivo di genere si sono tradotti in un divario pensionistico di genere del 29,5%, creando un livello diseguale di indipendenza economica tra donne e uomini in età avanzata; che quasi la metà delle madri sole vive in condizioni di povertà o è a rischio di povertà o esclusione sociale;

H.considerando che, nel 2023, 94,6 milioni di persone nell'UE (il 21,4% della popolazione) vivevano in famiglie a rischio di povertà o esclusione sociale, con un tasso di rischio di povertà o esclusione sociale del 24,8% per l'UE-27(18); che nel 2020 circa il 14% delle famiglie con figli (7,8 milioni di famiglie) era costituito da famiglie monoparentali; che quasi la metà (48%) delle madri sole e un terzo (32%) dei padri soli è a rischio di povertà o esclusione sociale(19); che quasi un minore su quattro in tutta l'UE è dunque a rischio di povertà o esclusione sociale; che il tasso di disoccupazione giovanile nell'UE è quasi del 15%; che il fatto di essere disoccupati, in particolare da giovani, può comportare problemi economici, nonché isolamento sociale, problemi di salute mentale e minore felicità;

I.considerando che l'aumento generale dell'aspettativa di vita e l'invecchiamento demografico in Europa generano una crescente domanda di assistenza in tutte le fasce di età; che l'80% dell'assistenza a lungo termine è fornita da prestatori di assistenza informale, prevalentemente donne; che il settore dell'assistenza si trova ad affrontare una crescente carenza di lavoratori in tutti gli Stati membri; che la strategia europea per l'assistenza mira a garantire servizi di assistenza di qualità, accessibili ed economicamente sostenibili, con migliori condizioni di lavoro e un migliore equilibrio tra vita privata e professionale per i prestatori di assistenza in tutta l'UE; che il FSE+ può intervenire a sostegno di programmi, progetti e azioni che promuovano l'invecchiamento attivo e i legami intergenerazionali; che il FSE+ è il principale strumento di finanziamento volto a sostenere gli Stati membri nell'attuazione delle nuove norme dell'UE sull'equilibrio tra vita privata e professionale per i genitori e i prestatori di assistenza;

J.considerando che la disponibilità e l'accessibilità economica di alloggi dignitosi stanno diminuendo; che la questione degli alloggi rientra principalmente nelle competenze degli Stati membri, in linea con il principio di sussidiarietà; che le ragioni dietro l'attuale situazione degli alloggi possono differire da uno Stato membro all'altro, come l'eccessiva liberalizzazione del mercato, la speculazione immobiliare, la locazione a breve termine non regolamentata, il calo del potere d'acquisto delle persone in condizioni di povertà e la mancanza di edilizia popolare e pubblica, e rappresentano una delle maggior sfide che i cittadini europei si trovano attualmente ad affrontare; che siamo ben lontani dall'obiettivo di porre fine al fenomeno dei senzatetto entro il 2030; che l'UE avrà il suo primo commissario per affrontare la crisi abitativa e che il primo piano europeo per alloggi sostenibili e a prezzi accessibili è previsto per il 2025; che tale piano dovrebbe prevedere un obiettivo specifico per i minori senza fissa dimora; che, conformemente al principio di sussidiarietà, tali proposte devono andare di pari passo con misure nazionali volte a migliorare l'accesso ad alloggi sostenibili e a prezzi abbordabili e la qualità della vita quotidiana, come misure relative alle locazioni a breve termine o altri interventi sul mercato in zone sottoposte a forti tensioni;

K.considerando che nell'UE(20) un bambino su quattro è ancora a rischio di povertà ed esclusione sociale e che l'attuale tendenza non consentirà di conseguire l'obiettivo di ridurre il numero di bambini in condizioni di povertà di almeno 5 milioni entro il 2030; che la garanzia europea per l'infanzia mira a prevenire e contrastare la povertà infantile e l'esclusione sociale dei minori indigenti garantendo un accesso effettivo e gratuito all'educazione e cura della prima infanzia di alta qualità, all'istruzione, alle attività scolastiche, ad almeno un pasto sano e gratuito per ogni giorno di scuola, nonché all'assistenza sanitaria e a un accesso effettivo a un'alimentazione sana e a un alloggio adeguato; che la vicepresidente esecutiva della Commissione per i Diritti sociali e le competenze, i posti di lavoro di qualità e la preparazione è responsabile di rafforzare la garanzia per l'infanzia; che le sole risorse del FSE+ non sono sufficienti ad affrontare la sfida della povertà infantile nell'UE, e che dunque, in linea con il principio di sussidiarietà, la questione dovrebbe essere affrontata con urgenza dagli Stati membri in via prioritaria, e lo scambio e il coordinamento delle migliori pratiche dovrebbero essere rafforzati e integrati dall'FSE + a livello di UE;

L.considerando che l'integrazione sociale ed economica dei migranti, compresi i lavoratori migranti, i rifugiati e le vittime della tratta di esseri umani, dovrebbe essere migliorata per garantirne l'inclusione nelle nostre società; che un'inclusione riuscita presuppone non solo l'accesso paritario al mercato del lavoro, ma anche la piena partecipazione alla società; che occorre prestare particolare attenzione ai migranti provenienti da paesi terzi e ai migranti privi di documenti; che diversi fondi dell'UE, tra cui il FSE+ e il Fondo Asilo, migrazione e integrazione, svolgono un ruolo specifico a tale riguardo;

M.considerando che il numero di abitanti dell'UE è in calo; che alcune regioni dell'UE sono colpite dallo spopolamento e vi è una crescente concentrazione demografica in alcune aree urbane; che occorre adoperarsi per aumentare lo sviluppo e la coesione in tali aree; che i cambiamenti demografici porteranno a una riduzione della forza lavoro, il che richiederà il miglioramento delle competenze, la riqualificazione e l'espansione della forza lavoro;

N.considerando che la relazione sul futuro della competitività europea di Mario Draghi mette in guardia dal notevole divario di competenze che l'UE si trova ad affrontare; che secondo il 77% delle imprese dell'UE anche i dipendenti neoassunti non possiedono le competenze richieste e che il 42% degli europei non dispone delle competenze digitali di base; che la relazione deplora il numero insufficiente di lavoratori che beneficiano di una formazione e la scarsità di progressi in tale ambito, con oltre 50 milioni di lavoratori che necessitano di formazione per raggiungere l'obiettivo di partecipazione annuale degli adulti ad attività di formazione; che le persone che hanno ricevuto una formazione professionale e quelle che possiedono competenze pratiche sono essenziali per le società europee; che non è possibile sviluppare ulteriormente la competitività europea senza rafforzare il capitale umano; che investire con tempestività nella riqualificazione e nell'aggiornamento delle competenze dei lavoratori che rischiano di perdere il lavoro o di quelli le cui competenze sono diventate obsolete può contribuire, tra l'altro, a impedire che questi rimangano intrappolati in condizioni di povertà;

O.considerando che è opportuno prestare particolare attenzione – anche, se del caso, attraverso misure specifiche che affrontino le esigenze sul campo – alle zone rurali, alle zone interessate dalla transizione industriale, alle regioni ultraperiferiche e alle regioni che presentano gravi e permanenti svantaggi naturali, economici o demografici, come le regioni scarsamente popolate, le isole, le zone montane e le regioni transfrontaliere;

P.considerando che la Commissione ha proposto obiettivi minimi per il 2030 per garantire progressi verso l'uguaglianza, l'inclusione e la partecipazione dei rom nell'ambito del piano decennale a sostegno dei rom nell'UE; che tali obiettivi comprendono, tra l'altro: ridurre almeno di un terzo il divario del disagio abitativo, ridurre almeno della metà la percentuale di bambini rom che frequentano scuole primarie segregate negli Stati membri con una popolazione rom significativa, ridurre almeno della metà il divario di povertà tra i rom e il resto della popolazione; che il FSE+ rimarrà il principale strumento finanziario per conseguire entro il 2030 gli obiettivi riguardanti i rom;

Principi del FSE+ per il periodo successivo al 2027

1.insiste sul fatto che il FSE+ dovrebbe continuare a essere lo strumento fondamentale e principale per aiutare gli Stati membri, le regioni, le comunità locali e le persone a rafforzare la dimensione sociale dell'Unione e a perseguire uno sviluppo socioeconomico che non lasci indietro nessuno;

2.sottolinea che il FSE+ deve rispondere a sfide sociali quali le conseguenze dei cambiamenti climatici e la digitalizzazione, contribuire ad affrontarle e adattarvisi, nonché far fronte a sfide sociali quali l'aumento del costo della vita e il fatto che i salari non aumentino alla stessa velocità, promuovere la resilienza sociale, ridurre le disuguaglianze e proteggere i più vulnerabili; insiste sul fatto che il FSE+ dovrebbe promuovere gli investimenti e la crescita a lungo termine concentrandosi sulla coesione sociale e territoriale, sostenendo al tempo stesso la trasformazione strutturale in tutta l'UE e rafforzando la convergenza tra gli Stati membri;

3.insiste sul fatto che il FSE+ deve continuare a migliorare la convergenza sociale verso l'alto, in particolare per gli indigenti, e a investire nel capitale umano, nell'occupazione, nello sviluppo delle competenze e nell'inclusione sociale, e nel contempo promuovere l'imprenditorialità e l'innovazione sociale, investire nell'infanzia, affrontare la transizione verde e digitale e le sfide demografiche e aiutare le regioni colpite dalle crisi, tra cui la guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina;

4.insiste sul fatto che il FSE+ deve continuare a migliorare le opportunità di lavoro, agevolare l'equa mobilità del lavoro, promuovere la creazione di posti di lavoro di qualità, garantire condizioni di lavoro dignitose e migliorare il tasso di partecipazione all'occupazione, in particolare per le donne, le persone con disabilità e altre persone in situazioni di vulnerabilità, al fine di rafforzare la resilienza sociale ed economica e contribuire in tal modo all'adattamento alle trasformazioni industriali, anche attraverso la formazione, la riqualificazione e l'aggiornamento delle competenze;

5.sottolinea che il FSE+ deve essere basato su una strategia di investimento sociale e su un approccio lungo tutto l'arco della vita sostenendo misure in grado di fornire soluzioni a medio e lungo termine alle persone;

6.insiste sul fatto che il FSE+ dovrebbe mirare a conseguire l'inclusione sociale, elevati livelli di occupazione attraverso posti di lavoro sostenibili e di alta qualità, salari adeguati, condizioni di lavoro dignitose, incluso il benessere dei lavoratori, un ambiente di lavoro sano, sistemi di protezione sociale equi negli Stati membri, opportunità di istruzione e formazione professionale e l'apprendimento permanente per tutti, tenendo conto delle esigenze specifiche delle persone in situazioni di vulnerabilità, al fine di creare una forza lavoro qualificata, competitiva e resiliente, pronta per la duplice transizione e il futuro mondo del lavoro, nonché al fine di creare tutele sociali giuste e società coese e inclusive, con l'obiettivo di eliminare la povertà, combattere le disuguaglianze e realizzare i principi e gli obiettivi principali previsti dal pilastro europeo dei diritti sociali;

7.chiede un FSE+ solido, rafforzato e indipendente che preveda un aumento significativo del sostegno pubblico agli strumenti negli Stati membri, con l'obiettivo di aiutare le persone in situazioni di vulnerabilità e quelle più bisognose all'interno delle nostre società, investire nelle persone e nelle competenze, contribuire a far uscire le persone dalla povertà e dall'esclusione sociale e stimolare gli investimenti sociali e l'imprenditoria sociale; insiste pertanto sul fatto che il conseguimento degli obiettivi del FSE+ per il periodo successivo al 2027 richiederebbe un aumento importante e giustificato del bilancio del FSE+ nella dotazione finanziaria del FSE+ per il periodo 2028-2034;

8.invita la Commissione a fornire finanziamenti più consistenti, specifici e adeguatamente assegnati per conseguire gli obiettivi del FSE+ e quelli del pilastro europeo dei diritti sociali, del suo piano d'azione e dei suoi obiettivi principali; esprime pertanto preoccupazione per i tentativi di suddividere l'attuale FSE+ o di fonderlo con altri fondi, poiché ciò potrebbe comportare gravi rischi per la realizzazione dei suoi obiettivi e di quelli del pilastro europeo dei diritti sociali, del suo piano d'azione e dei suoi obiettivi principali; segnala che l'accorpamento, la razionalizzazione, la centralizzazione o la fusione dei fondi potrebbe non migliorarne l'efficacia; sottolinea a tale riguardo che qualsiasi eventuale ristrutturazione del fondo deve preservare l'efficacia e la finalità del FSE+ contribuendo alla realizzazione degli obiettivi di promozione dell'occupazione, inclusione sociale, istruzione, formazione e sviluppo delle competenze, e deve essere gestita il più vicino possibile ai beneficiari;

9.ritiene che il FSE+ dovrebbe mantenere il modello di governance della gestione concorrente e che si dovrebbe pertanto evitare che una diversa governance del FSE+ porti a non dare più la priorità agli aspetti sociali, compresi i progetti per l'occupazione, l'istruzione, le competenze, la formazione e l'inclusione sociale, a perdere potenzialmente di vista tali aspetti e a far sì che i finanziamenti non raggiungano il livello locale, le persone in situazioni di vulnerabilità e quelle più bisognose, aumentando il rischio che i fondi siano riassegnati per altri scopi;

10.invita la Commissione e gli Stati membri a garantire la partecipazione, l'informazione e la consultazione delle parti sociali, delle organizzazioni della società civile, compresi i servizi sociali senza scopo di lucro, le imprese sociali e gli erogatori di istruzione e formazione, e dei rappresentanti dei gruppi destinatari nelle fasi di progettazione, attuazione, monitoraggio e valutazione del FSE+, a stanziare finanziamenti adeguati a tal fine e a prevenire l'esclusione degli attori più piccoli; invita la Commissione a rispettare il principio di partenariato a livello dell'UE, in quanto è essenziale per il successo del FSE+ e deve essere mantenuto nel prossimo QFP; chiede che le organizzazioni della società civile partecipino al comitato del FSE+, dal momento che sono i principali partner esecutivi del fondo;

11.sottolinea che il modello di governance del FSE+ deve mantenere un elevato livello di trasparenza e nel contempo assicurare che le specificità e le sfide nazionali, regionali e locali siano adeguatamente rispecchiate nei programmi operativi, non da ultimo tenendo debitamente conto delle competenze dei portatori di interessi nazionali e regionali, compresa la società civile, e garantendo che i finanziamenti siano assegnati a organizzazioni e attività rivolte alle persone bisognose;

12.sottolinea che la disponibilità di servizi pubblici di qualità, come l'educazione e la cura della prima infanzia, l'istruzione e la sanità, nonché l'accesso universale a tali servizi pubblici e l'accesso ad alloggi adeguati, dignitosi e a prezzi abbordabili e a servizi essenziali come l'energia, i servizi igienico-sanitari, l'acqua e un'alimentazione sana a prezzi accessibili sono condizioni necessarie per garantire pari opportunità, aumentare i livelli di occupazione, migliorare le condizioni di vita e di lavoro e combattere la povertà e l'esclusione sociale; sottolinea il ruolo che il FSE+ può svolgere a tale riguardo; richiama particolare attenzione sulla situazione dei cittadini più anziani che, a causa dell'aumento del costo della vita e del calo del potere d'acquisto delle pensioni, si trovano o rischiano di trovarsi in una situazione di grave povertà, il che spesso comporta privazioni legate alle esigenze essenziali, come il cibo, l'alloggio e l'accesso alle strutture di assistenza, con una conseguente perdita di dignità sociale;

13.osserva che l'attuale programma FSE+ è stato adottato prima che emergessero le crisi alla base dell'inflazione elevata e dell'aumento del costo della vita, che pertanto richiedono maggiori investimenti pubblici e sociali, mentre il FSE+ non è in grado di soddisfare le esigenze attuali; invita pertanto la Commissione a garantire che nel prossimo QFP il FSE+ sia dotato di un bilancio completo, stabile e su vasta scala, basato su diritti e bisogni, che tenga conto dell'inflazione, dell'aumento del costo della vita, dei tassi di povertà e della necessità di alloggi a prezzi accessibili;

14.sottolinea che il FSE+ per il periodo successivo al 2027 dovrebbe prevedere investimenti volti ad affrontare le sfide sociali persistenti, rimanere aderente agli obiettivi generali e specifici previsti dall'attuale FSE+ e nel contempo essere in grado di rispondere e di adattarsi all'evoluzione delle condizioni socioeconomiche; sottolinea l'importanza dei principi del fondo, quali gestione concorrente, obiettivi chiari e concentrazione tematica; ricorda inoltre che la maggior parte del fondo dovrebbe essere spesa il più vicino possibile alle persone che utilizzano il fondo, in stretta collaborazione con le autorità e le organizzazioni locali e regionali; sottolinea la necessità di condividere le migliori pratiche sull'attuazione più efficiente e trasparente del FSE+; sottolinea la necessità di valutare costantemente l'impatto e l'efficacia delle iniziative del FSE;

15.sottolinea che il FSE+ per il periodo successivo al 2027 dovrebbe innanzitutto affrontare le sfide sociali ed economiche strutturali; esprime preoccupazione per il fatto che il FSE+ sia stato ripetutamente utilizzato come strumento di risposta alle emergenze e sottolinea che tale approccio rappresenta un rischio per gli obiettivi strategici e di investimento a più lungo termine della politica di coesione e comporta anche il rischio che le persone cui è destinata la politica di coesione non siano raggiunte in misura sufficiente;

16.invita pertanto la Commissione a proteggere la dotazione di bilancio del FSE+ affinché possa essere utilizzata per i suoi principali obiettivi e beneficiari e a proporre uno strumento di riserva finanziaria che consenta all'UE di rispondere rapidamente e in modo flessibile alle emergenze sociali e alle situazioni di crisi, integrando il FSE+ e altri fondi di coesione; rileva che tale strumento finanziario di riserva potrebbe essere ispirato allo strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione nello stato di emergenza (SURE), lanciato con successo nel 2020, oppure essere concepito sotto forma di regime europeo di riassicurazione contro la disoccupazione, o ancora basarsi sul Fondo di solidarietà dell'UE, che può essere mobilitato per riparare i danni causati da catastrofi naturali o emergenze di sanità pubblica; invita pertanto la Commissione a garantire un finanziamento sufficiente in considerazione dell'aumento dei rischi in tali ambiti a causa dei cambiamenti climatici;

Obiettivi, priorità e bilancio

17.sottolinea che principi orizzontali quali la parità di genere, la lotta contro le discriminazioni fondate sul sesso, il genere, l'orientamento sessuale, l'età, la religione o le convinzioni personali, la nazionalità o l'origine razziale o etnica(21) e la libertà di circolazione dovrebbero essere parte integrante del FSE+; sottolinea l'importanza di un approccio intersezionale lungo l'intero processo di sviluppo, attuazione, monitoraggio e valutazione del fondo;

18.sottolinea l'importanza dell'inclusione sociale delle persone con disabilità e insiste pertanto affinché il FSE+ sostenga l'occupazione delle persone con disabilità attraverso tirocini di lavoro e di formazione, in particolare facilitando il passaggio dai laboratori di lavoro protetti al mercato del lavoro aperto;

19.sottolinea che sono necessari maggiori sforzi per garantire che le persone con disabilità possano accedere a un sostegno di qualità e godere dei diritti sanciti dalla convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità; sottolinea che il prossimo FSE+ dovrebbe continuare a dare priorità alla vita indipendente e alla transizione dall'assistenza istituzionale all'assistenza sul territorio agevolando i regimi di sostegno a domicilio e assistenza personale; chiede che il FSE+ attui la strategia europea sui diritti delle persone con disabilità 2021-2030 e, in particolare, agevoli l'attuazione dei futuri orientamenti dell'UE sulla vita indipendente e l'inclusione nella comunità, del futuro quadro sui servizi sociali di eccellenza per le persone con disabilità e del pacchetto sull'occupazione delle persone con disabilità;

20.ribadisce che il FSE+ dovrebbe essere rivolto alle persone svantaggiate all'interno delle nostre società, in particolare le persone e le comunità emarginate come i minori in situazioni di vulnerabilità, gli anziani, le minoranze etniche, i rom, le persone con disabilità o malattie croniche, i senzatetto, i gruppi a basso reddito, i disoccupati di lungo periodo e le persone che vivono in zone rurali, isole o regioni remote che si trovano ad affrontare sfide socioeconomiche uniche; sottolinea che il FSE+ deve essere inclusivo e prestare particolare attenzione a tutti i tipi di famiglie, alle persone e alle famiglie che vivono in zone spopolate in cui l'accesso ai servizi e alle opportunità può essere più limitato, nonché ai minori privati delle cure genitoriali; sottolinea inoltre che il FSE+ dovrebbe incoraggiare l'adozione di misure che impediscano la separazione delle famiglie in situazioni precarie, tra cui programmi di educazione alla genitorialità, terapie incentrate sulla famiglia e formazione professionale;

21.sottolinea che il FSE+ dovrebbe investire in progetti che mirano all'occupazione e all'inclusione sociale ed economica delle donne, accordando particolare attenzione alle madri sole e alle famiglie a guida femminile; insiste affinché il FSE+ sostenga le donne che si trovano in situazioni di vulnerabilità e che necessitano di un sostegno supplementare per la (re)integrazione nella società e nel mercato del lavoro, comprese le donne vittime di violenza di genere, tra cui la violenza economica; chiede un approccio trasversale di genere(22) in tutto il FSE+;

22.invita la Commissione, alla luce delle sfide attuali, a includere negli obiettivi specifici del FSE+ la promozione della transizione giusta, l'eliminazione della deprivazione abitativa, la promozione delle imprese sociali nell'economia sociale e l'integrazione socioeconomica delle persone in situazioni di vulnerabilità, tra cui i migranti, i giovani, gli anziani, le persone che vivono in zone colpite dal declino demografico, le persone con disabilità o malattie croniche e quelle che rientrano nel mercato del lavoro dopo una lunga assenza;

23.sottolinea che è difficile conseguire gli obiettivi del pilastro europeo dei diritti sociali in materia di povertà se non si prevede un sostegno specifico per la messa a punto soluzioni a medio e lungo termine intese a far uscire le persone dalla povertà e ad affrontare le cause strutturali delle disuguaglianze, in modo da rendere tali persone più resilienti alle sfide future, affrontare le attuali lacune nei sistemi nazionali di protezione sociale e pertanto rafforzare i sistemi di protezione sociale, nonché attenuare in modo mirato l'impatto sociale delle crisi; insiste sulla necessità di un sostegno specifico per garantire condizioni di vita dignitose senza lasciare indietro nessuno, assicurando l'accesso a servizi pubblici essenziali di elevata qualità; chiede che la strategia dell'UE contro la povertà, delineata negli orientamenti politici della presidente della Commissione Ursula von der Leyen per il mandato 2024-2029, vada oltre le proposte politiche, assegni maggiori finanziamenti nel prossimo QFP alla giustizia sociale in tutti i fondi e faciliti l'attuazione del FSE+ sul campo; richiama l'attenzione sul ruolo del FSE+ nell'attuazione della strategia;

24.sottolinea che la lotta contro la povertà infantile richiede misure globali e integrate, finanziate in maniera adeguata, nonché l'attuazione efficiente della garanzia europea per l'infanzia a livello nazionale, e insiste sulla necessità, in linea con il principio di sussidiarietà, che gli Stati membri affrontino urgentemente tale questione con solide risorse di bilancio, ed è pronto a migliorare il coordinamento e lo scambio delle migliori pratiche a livello dell'UE, continuando nel contempo a fornire un sostegno complementare attraverso il FSE +; insiste, inoltre, sul fatto che tutti gli Stati membri dovrebbero destinare almeno il 5% delle loro risorse a titolo del FSE+ alla lotta contro la povertà infantile e rileva che gli Stati membri in cui il tasso di minori a rischio di povertà o di esclusione sociale è al di sopra della media dell'UE dovrebbero stanziare un importo più elevato onde affrontare più efficacemente tale problema; insiste sulla necessità di un uso trasparente ed efficiente del bilancio della garanzia europea per l'infanzia il più vicino possibile ai gruppi destinatari e in cooperazione con l'intera gamma di portatori di interessi e organizzazioni locali;

25.esorta la Commissione, in linea con i due obiettivi generali del fondo e in considerazione della loro importanza equivalente, a portare lo stanziamento per l'inclusione sociale oltre l'attuale 25% e quello per gli aiuti alimentari e l'assistenza materiale di base a favore delle persone indigenti al 5%, in risposta all'aumento del costo della vita e dei generi alimentari;

26.accoglie con favore l'annuncio della Presidente della Commissione relativo alla realizzazione di un piano europeo per alloggi economicamente accessibili e al lancio di una piattaforma di investimento paneuropea su alloggi sostenibili e a prezzi accessibili; condivide l'ambizione di dare priorità alla lotta contro la crisi abitativa, in linea con il principio di sussidiarietà, e sottolinea che il FSE+ post 2027 dovrebbe migliorare la tempestività e la parità di accesso a servizi abbordabili, dignitosi, accessibili, inclusivi, sostenibili e di qualità che promuovano l'accesso agli alloggi, incluse misure quali l'edilizia popolare e regimi di affitto accessibili; ritiene che tutti gli Stati membri debbano investire un importo sufficiente delle loro risorse a titolo del FSE+ nella lotta contro la deprivazione abitativa e chiede alla Commissione di proporre uno stanziamento significativo a tal fine;

27.sottolinea la necessità di garantire un finanziamento sufficiente del FSE+ post 2027 per assicurare un'istruzione e una formazione pubblica di qualità accessibile per tutti, nonché il diritto sociale dei lavoratori di partecipare allo sviluppo delle competenze, al miglioramento del livello delle competenze, alla riqualificazione professionale e all'apprendimento permanente, nonché per far fronte alle carenze di competenze, garantendo che le persone possano affrontare con successo le transizioni nel mercato del lavoro e la fuga di cervelli, senza affrontare alcun tipo di discriminazione, in particolare i lavoratori colpiti dalla transizione digitale e verde, e promuovendo azioni specifiche per i lavoratori anziani al fine di sfruttare al meglio i talenti e l'esperienza degli anziani; chiede, in tale contesto, una stretta cooperazione tra i principali attori, tra cui gli istituti di istruzione, i datori di lavoro, i lavoratori, i governi e le autorità locali;

28.sottolinea il potenziale del FSE+ nel promuovere l'innovazione e le competenze digitali, sostenendo nel contempo i lavoratori interessati dalla transizione digitale e verde, allineando i programmi di istruzione e formazione in modo mirato all'evoluzione delle esigenze dei settori chiave e garantendo l'accesso alle opportunità di apprendimento permanente, in modo che i lavoratori di tutte le età possano costantemente adattare le loro competenze per soddisfare le nuove esigenze occupazionali di un'economia in rapida evoluzione; sottolinea la necessità di maggiori sovvenzioni e dello sviluppo di programmi a sostegno dei lavoratori nella transizione digitale e verde, tra cui la riconversione e la riqualificazione dei lavoratori;

29.insiste sul fatto che le misure volte a migliorare l'accesso al mercato del lavoro e a promuovere l'acquisizione di competenze dovrebbero essere concepite in modo da promuovere e riconoscere l'autonomia delle persone, anticipare le esigenze future in termini di competenze e rivolgersi ai dipendenti a rischio di perdita futura di posti di lavoro; ricorda in tale contesto l'ampia gamma di iniziative volte a migliorare le competenze intraprese a livello dell'UE, che possono fornire orientamenti utili per lo sviluppo di programmi di istruzione e formazione a livello nazionale e regionale;

30.chiede di intensificare gli sforzi per sostenere l'attuazione della garanzia per i giovani; esorta la Commissione a proporre un aumento degli stanziamenti oltre l'attuale 12,5% delle risorse a titolo del FSE+ per tutti gli Stati membri, per sostenere le azioni mirate e le riforme strutturali a sostegno dell'occupazione giovanile di qualità, dell'istruzione e formazione professionale, in particolare tirocini e apprendistati, e la transizione dalla scuola al lavoro, i percorsi per reinserirsi nell'istruzione o nella formazione e nell'istruzione della seconda opportunità; ribadisce al riguardo il suo invito agli Stati membri a vietare le pratiche di sfruttamento, inclusi i tirocini non retribuiti; sottolinea la necessità di meccanismi di monitoraggio e valutazione per garantirne l'impatto e l'efficacia a lungo termine;

31.sottolinea l'importanza che il FSE+ si concentri su gruppi diversi con esigenze diverse; sottolinea pertanto l'importanza di destinare sostegno, tra l'altro, a progetti sull'inclusione sociale delle persone con disabilità, i rom, l'invecchiamento della popolazione nella società, le donne e i minori, le famiglie con capofamiglia di sesso femminile e le famiglie numerose e l'integrazione socioeconomica dei migranti, compresi i lavoratori migranti, con particolare attenzione alle donne migranti; sottolinea inoltre che il FSE+ dovrebbe sostenere progetti per obiettivi sociali ed educativi e migliorare le competenze nelle regioni in cui si registra un significativo spopolamento; insiste sulla necessità che il FSE+ post 2027 integri altri aspetti dell'inclusione sociale, quali l'alloggio, la salute e la situazione familiare, nonché il sostegno dei servizi pubblici e locali; sottolinea che non esiste una soluzione unica valida per tutti e che i modi per rispondere a tali esigenze possono variare da regione a regione;

32.sottolinea che la componente Occupazione e innovazione sociale del FSE+ sostiene iniziative che affrontano la situazione precaria dei lavoratori mobili e garantisce il finanziamento della consulenza sindacale, evidenziando così l'importanza dei rappresentanti dei lavoratori nella contrattazione collettiva; invita la Commissione e gli Stati membri a fornire un finanziamento stabile a favore di una rete europea di servizi di consulenza sindacale nazionali e transnazionali per tali lavoratori al fine di rafforzare un'equa mobilità dei lavoratori;

33.ricorda che il FSE+ dovrebbe altresì puntare ad assicurare un ambiente di lavoro sano e adeguato, per poter contrastare i rischi per la salute correlati all'evoluzione delle forme di lavoro e soddisfare le esigenze di una forza lavoro in costante invecchiamento; sottolinea che la pandemia ha accelerato nuove realtà e l'emergere di nuove forme di lavoro introdotte dalla digitalizzazione, compresa l'intelligenza artificiale (IA), che hanno inciso sulla salute e la sicurezza sul lavoro dei lavoratori; chiede, a tale riguardo, sostegno e finanziamenti sufficienti per garantire una protezione efficace dei lavoratori da sostanze pericolose e nocive;

34.chiede che il FSE+ promuova l'attuazione efficace della strategia europea per l'assistenza in tutti gli Stati membri investendo in servizi e infrastrutture di assistenza domiciliari e locali di qualità, in servizi di assistenza e supporto di qualità e a lungo termine per le persone con disabilità e le persone anziane che necessitano di assistenza, nonché in un'educazione e cura della prima infanzia di qualità, attraverso sistemi di assistenza pubblici locali, incentrati sul minore e sulla persona, di qualità, abbordabili e accessibili, che promuovano l'autonomia delle persone che hanno bisogno di assistenza nonché la loro dignità e quella dei prestatori di assistenza; chiede ulteriori investimenti a sostegno dei prestatori di assistenza, formali e informali, garantendo nel contempo condizioni di lavoro dignitose per i lavoratori del settore dell'assistenza, comprese retribuzioni adeguate, attraverso un patto per l'assistenza; invita gli Stati membri a utilizzare appieno i fondi del FSE+ al fine di rafforzare e portare a termine il processo di deistituzionalizzazione in modo da garantire che ogni persona possa vivere in una famiglia o in una comunità;

35.ricorda che la spesa pubblica è necessaria per garantire una convergenza sociale verso l'alto; sottolinea che l'attuazione del pilastro europeo dei diritti sociali e le riforme ai sensi delle pertinenti raccomandazioni specifiche per paese formulate nell'ambito del semestre europeo dipendono anche dal forte sostegno del FSE+ a determinate misure politiche, in particolare quelle relative al rafforzamento dei sistemi di protezione sociale, alla garanzia di un'istruzione e formazione pubblica inclusiva, accessibile e di qualità, a sistemi di assistenza e servizi sanitari, anche per la salute mentale, alla riduzione della povertà infantile e all'eliminazione della deprivazione abitativa, e quelle concernenti la parità di trattamento e opportunità tra donne e uomini, che deve essere garantita e rafforzata in tutti i settori, ivi inclusi la partecipazione al mercato del lavoro, le condizioni di lavoro e l'avanzamento di carriera;

36.ricorda che, per ottenere il massimo impatto, le politiche dell'UE devono essere coordinate con gli strumenti di finanziamento e altri quadri strategici, come il semestre europeo e le sue raccomandazioni specifiche per paese; osserva che l'efficacia degli interventi finanziati dal FSE+ dipende dalla riuscita attuazione delle riforme;

37.sottolinea che il dialogo sociale e la contrattazione collettiva sono fondamentali per il benessere sul luogo di lavoro e per la riduzione della povertà lavorativa, dell'esclusione sociale e delle disuguaglianze salariali; invita la Commissione a destinare risorse finanziarie coerenti, adeguate e sufficienti allo sviluppo delle capacità, allo scopo di permettere alle parti sociali di svolgere un ruolo pertinente negli ambiti di loro competenza, rafforzare la loro capacità di partecipare al dialogo sociale a livello sia dell'UE che nazionale e rafforzare le azioni delle parti sociali con un obbligo minimo adeguato in tutti gli Stati membri, nonché includere un'assistenza tecnica per questi tre obiettivi; insiste inoltre sul fatto che alle organizzazioni della società civile e alle organizzazioni senza scopo di lucro dovrebbe essere garantito, su base paritaria, un accesso minimo ai finanziamenti per contribuire e perseguire gli obiettivi del FSE+ negli Stati membri; sottolinea nel contempo la necessità di sviluppare la capacità istituzionale attraverso un'amministrazione forte e professionale e di promuovere l'innovazione nella gestione del settore pubblico;

38.sottolinea l'importanza delle cooperative di proprietà dei lavoratori, delle imprese sociali e di altri modelli imprenditoriali alternativi per il conseguimento degli obiettivi dell'UE in materia di inclusione; sottolinea che è essenziale che le piccole imprese sociali, i servizi sociali senza scopo di lucro e le organizzazioni della società civile abbiano accesso al FSE+ in tutti i suoi aspetti; chiede un tasso di cofinanziamento di almeno il 90% per le misure destinate agli indigenti e di almeno il 70% per tutte le altre azioni attuate da entità di piccole dimensioni con capacità limitate, quali le organizzazioni della società civile, i servizi sociali senza scopo di lucro e le imprese sociali, affinché abbiano accesso ai finanziamenti, mantenendo nel contempo un numero minimo di tassi di cofinanziamento diversi;

Funzionamento del Fondo

39.invita gli Stati membri a garantire il coordinamento tra le autorità e le organizzazioni regionali e locali e il loro coinvolgimento nei progetti finanziati dai bilanci nazionali e insiste sulla necessità di mantenere l'approccio di partenariato dell'attuale FSE+ in quanto condizione fondamentale per migliorare la qualità dei programmi finanziati a titolo del FSE+; ribadisce la necessità di adottare norme per gestire il fondo in cooperazione con gli attori locali più vicini alle esigenze delle persone e in grado di sviluppare soluzioni basate sul territorio più adatte ai loro territori specifici; sottolinea la necessità di coinvolgere gli attori regionali e locali nell'attuazione del fondo;

40.ribadisce che le norme che disciplinano l'utilizzo e l'attuazione del FSE+ devono garantire e rafforzare il rispetto dello Stato di diritto, dell'acquis dell'UE, delle norme sociali, dei diritti sociali e dei principi democratici dell'UE più rigorosi, ed essere allineate al pilastro europeo dei diritti sociali, agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite nonché ai diritti umani fondamentali e ai diritti dei lavoratori sanciti anche dalla Carta dei diritti fondamentali dell'UE;

41.chiede che le norme che disciplinano il FSE+ consentano di destinare fondi pubblici solo ai datori di lavoro che rispettano i diritti dei lavoratori e le norme applicabili in materia di condizioni di lavoro; incoraggia la Commissione a creare una banca dati completa, a integrazione dei dati di Eurostat, per permettere un monitoraggio tempestivo e affidabile degli sviluppi in materia di occupazione, condizioni di vita e relazioni industriali;

42.osserva con preoccupazione che i governi nazionali spesso ostacolano l'attuazione efficiente del FSE+ imponendo oneri amministrativi inutili o impedendo agli attori locali di gestire il sostegno nell'ambito del fondo o le opportunità di finanziamento; chiede la riduzione degli oneri amministrativi e della burocrazia, in particolare semplificando le procedure di domanda per l'accesso ai fondi e le procedure di comunicazione per le organizzazioni, in particolare per le organizzazioni della società civile e dell'economia sociale e per quelle più piccole; sottolinea che i beneficiari, compresi i prestatori di servizi sociali senza scopo di lucro, dovrebbero essere consultati nel quadro dell'elaborazione delle misure di semplificazione; chiede che la semplificazione difenda i principi fondamentali della gestione concorrente, della trasparenza, della responsabilità e del controllo indipendente, nonché i principi di partenariato, garantendo la corretta amministrazione dei fondi pubblici;

43.riconosce che fare eccessivo affidamento su parametri quali il tasso di errore può portare a maggiori oneri amministrativi; osserva che parametri diversi, quali la misurazione degli input, degli output e della performance o misure qualitative, possono essere adeguati per obiettivi e interventi diversi;

44.chiede alla Commissione di fornire un sostegno e una comunicazione coerenti nei confronti degli Stati membri per aiutarli a definire in modo efficace e trasparente i singoli progetti, comprese condizioni trasparenti e prevedibili che assicurino chiarezza e prevedibilità giuridica ai richiedenti e ai beneficiari finali dei finanziamenti;

45.invita la Commissione a garantire una valutazione più approfondita dell'efficacia dei singoli interventi senza imporre nuovi oneri significativi ai fornitori, ad esempio semplificando lo scambio di informazioni tra gli Stati membri e la Commissione e creando sportelli di valutazione a livello sia dell'UE sia nazionale;

46.ribadisce che la digitalizzazione è un importante strumento che consente di ridurre gli oneri amministrativi e di semplificare le domande relative alle opportunità di finanziamento, e che in quanto tale dovrebbe essere promossa, e rileva che le competenze digitali delle persone dovrebbero essere rafforzate; avverte tuttavia che non tutte le persone sono preparate per la digitalizzazione e che alcuni gruppi di persone, in particolare i più vulnerabili, come le persone anziane e quelle che vivono in zone spopolate in cui l'accesso ai servizi e alle opportunità può essere più limitato, e i progetti ad esse destinati, nonché le organizzazioni della società civile, i servizi sociali senza scopo di lucro e le imprese sociali potrebbero di conseguenza perdere opportunità di finanziamento;

47.ritiene che siano necessari ulteriori sforzi per permettere alle organizzazioni e ai cittadini di conoscere tutte le opportunità che il FSE+ può offrire; insiste affinché la Commissione e gli Stati membri sensibilizzino, informino e consiglino le organizzazioni in merito alle opportunità offerte dal FSE+ organizzando campagne informative; ritiene che vi sia tuttora un notevole divario di conoscenze e competenze, in particolare per i servizi sociali, nell'accesso all'attuale FSE+ e nella gestione dei progetti finanziati dall'UE; ritiene in particolare che il futuro regolamento FSE+ dovrebbe prevedere una dotazione per l'assistenza tecnica nell'ottica di creare una rete di helpdesk nazionali o punti di informazione a bassa soglia che offrano servizi quali consulenza professionale senza prenotazione, coordinati a livello transeuropeo, al fine di fornire efficacemente formazione, orientamento e sostegno alle organizzazioni sul campo;

48.invita la Commissione e gli Stati membri a rafforzare le sinergie a tutti i livelli tra i progetti sostenuti dal FSE+ e da altri fondi dell'UE;

o
oo

49.incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio e alla Commissione, nonché al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato europeo delle regioni.

(1) GU L 231 del 30.6.2021, pag.21, ELI:http://data.europa.eu/eli/reg/2021/1057/oj.
(2) GU L, 2024/3236, 23.12.2024, ELI: http://data.europa.eu/eli/reg/2024/3236/oj.
(3) GU L 23 del 27.1.2010, pag.35, ELI: http://data.europa.eu/eli/dec/2010/48(1)/oj.
(4) GU C 93 del 19.3.2021, pag.1.
(5) GU C, C/2024/4224, 24.7.2024, ELI:http://data.europa.eu/eli/C/2024/4224/oj.
(6) GU C, C/2024/4212, 24.7.2024, ELI:http://data.europa.eu/eli/C/2024/4212/oj.
(7) GU C 177 del 17.5.2023, pag.13.
(8) GU C 506 del 15.12.2021, pag.94.
(9) GU C 465 del 17.11.2021, pag.62.
(10) GU C 456 del 10.11.2021, pag.145.
(11) GU C 456 del 10.11.2021, pag.208.
(12) GU C 425 del 20.10.2021, pag.2.
(13) GU C 395 del 29.9.2021, pag.101.
(14) GU C 47 del 7.2.2023, pag.30.
(15) GU C 362 dell'8.9.2021, pag.8.
(16) https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Disability_statistics_-_poverty_and_income_inequalities
(17) https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Gender_pay_gap_statistics.
(18) https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Living_conditions_in_Europe_-_poverty_and_social_exclusion
(19) https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-eurostat-news/-/edn-20210601-2
(20) https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-eurostat-news/w/ddn-20240719-1
(21) Articolo10 TFUE.
(22) Comunicazione della Commissione del 5 marzo 2020 dal titolo "Un'Unione dell'uguaglianza: la strategia per la parità di genere 2020-2025", .

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