La Corte di giustizia dell'Unione europea
La Corte di giustizia dell'Unione europea (CGUE) è una delle sette istituzioni dell'UE. È costituita da due giurisdizioni: la vera e propria e il . Essa è responsabile della giurisdizione dell'Unione europea. Detti due organi giurisdizionali garantiscono la corretta interpretazione e applicazione del diritto primario e del diritto derivato dell'Unione all'interno del suo territorio. Essi controllano la legalità degli atti delle istituzioni dell'Unione e statuiscono in merito al rispetto, da parte degli Stati membri, degli obblighi derivanti dal diritto primario e dal diritto derivato. La Corte di giustizia interpreta altresì il diritto dell'Unione, su richiesta dei giudici nazionali.
La Corte di giustizia
A. Base giuridica
- Articolo19 del (TUE), articolida251a281 del (TFUE), articolo136 del trattato Euratom e (lo "statuto").
- .
- Bilancio dell'UE (sezione IV).
B. Composizione e statuto
1. Composizione
a. Numero dei membri (articolo19 TUE e articolo252 TFUE)
Un giudice per Stato membro(27). La Corte è assistita da 11 avvocati generali. I giudici della Corte di giustizia eleggono tra i propri membri un Presidente e un Vicepresidente per un mandato di tre anni rinnovabile.
b. Condizioni da soddisfare (articolo19 TUE e articolo253 TFUE)
- I giudici e gli avvocati generali devono possedere le condizioni richieste per l'esercizio, nei rispettivi paesi, delle più alte funzioni giurisdizionali, ovvero essere esperti giuridici riconosciuti.
- I giudici e gli avvocati generali offrono tutte le garanzie di indipendenza.
c. Procedura di designazione (articolo253 TFUE)
In prossimità della scadenza dei mandati di giudici e avvocati generali, i rappresentanti dei governi degli Stati membri procedono di comune accordo alla nomina dei giudici o degli avvocati generali della Corte di giustizia, previa consultazione di un comitato incaricato di fornire un parere sull'adeguatezza dei candidati (articolo255 TFUE).
2. Caratteristiche del mandato
a. Durata (articolo253 TFUE e statuto)
Sei anni. Si procede a un rinnovo parziale ogni tre anni, metà dei giudici e degli avvocati generali sono sostituiti alternatamente. I giudici e gli avvocati generali uscenti possono essere nuovamente nominati.
b. Privilegi e immunità (statuto)
I giudici e gli avvocati generali godono dell'immunità di giurisdizione. Per quanto concerne gli atti compiuti nelle loro funzioni, essi continuano a godere di tale immunità dopo la cessazione delle funzioni. Possono essere rimossi dalle loro funzioni soltanto con decisione unanime della Corte.
c. Obblighi (statuto)
Giudici e avvocati generali:
- prestano giuramento (di indipendenza, imparzialità e rispetto del segreto delle deliberazioni) prima di assumere le proprie funzioni;
- non possono rivestire incarichi politici o amministrativi né svolgere alcuna attività professionale;
- si impegnano a rispettare gli obblighi derivanti dal loro incarico.
C. Organizzazione e funzionamento (articolo253 TFUE e statuto)
1. Assetto istituzionale
Lo statuto è stabilito con un protocollo separato allegato ai trattati (articolo281 TFUE). La Corte designa tra i suoi membri il Presidente e un Vicepresidente, per un mandato di tre anni rinnovabile (articolo 9bis del protocollo n.3). Il Presidente dirige i lavori della Corte e presiede le udienze e le deliberazioni della seduta plenaria o della grande sezione. La Corte nomina il proprio cancelliere. Il cancelliere è il segretario generale dell'istituzione e ne gestisce i servizi posti sotto l'autorità del Presidente della Corte.
2. Funzionamento
La Corte di giustizia stabilisce il proprio regolamento di procedura. Tale regolamento è sottoposto all'approvazione del Consiglio, che delibera a maggioranza qualificata. La Corte di giustizia si riunisce in seduta plenaria con 27 giudici, in grande sezione con 15 giudici o in sezioni di tre o cinque giudici. L'istituzione è finanziata dal bilancio dell'UE, in cui dispone di una propria sezione (Sezione IV).
D. Risultati conseguiti
La Corte di giustizia si è dimostrata un elemento trainante dell'integrazione europea.
1. In generale
La sentenza del 15luglio1964 nella causa Costa/ENEL è stata fondamentale per stabilire che il diritto comunitario europeo è da intendersi come un ordinamento giuridico autonomo e prioritario rispetto alle norme giuridiche a livello nazionale, sancendo così il principio del primato del diritto dell'Unione[1]. La sentenza del 5febbraio1963 nella causa Van Gend & Loos ha sancito il principio dell'applicabilità immediata del diritto comunitario dinanzi ai tribunali degli Stati membri. Vanno altresì ricordate alcune sentenze significative riguardanti la tutela dei diritti della persona, ad esempio la sentenza del 14 maggio 1974 nella causa Nold, in cui la Corte ha affermato che i diritti fondamentali sono parte integrante dei principi generali del diritto di cui la Corte stessa garantisce l'osservanza (4.1.2).
2. In questioni specifiche
- Diritto di stabilimento: sentenza dell'8aprile1976 nella causa Royer, in cui la Corte ha confermato il diritto di un cittadino di uno Stato membro di risiedere sul territorio di un altro Stato membro, a prescindere dal rilascio di un permesso di soggiorno da parte dello Stato ospitante;
- libera circolazione delle merci: sentenza del 20febbraio1979 nella causa Cassis de Dijon, in cui la Corte ha sancito che un prodotto fabbricato e commercializzato legalmente in uno Stato membro deve essere in linea di principio ammesso sul mercato di qualsiasi altro Stato membro;
- competenze esterne della Comunità: sentenza AETR (accordo europeo trasporti su strada) del 31marzo1971 nella causa Commissione/Consiglio, che ha riconosciuto alla Comunità il diritto di stipulare accordi internazionali nei settori che formano oggetto di regolamentazioni comunitarie;
- sentenze recenti che prevedono un obbligo di risarcimento del danno per gli Stati membri che non hanno recepito direttive nelle normative nazionali o che non l'hanno fatto a tempo debito;
- varie sentenze in materia di previdenza sociale e di tutela della concorrenza;
- giurisprudenza sulle infrazioni del diritto dell'UE commesse dagli Stati membri, essenziali per il corretto funzionamento del mercato comune;
- protezione dei dati; sentenza del 2015 sull'accordo per l'approdo sicuro nella causa e sentenza del 2020 sullo scudo UE-USA per la privacy nella causa , che hanno invalidato le relative agli Stati Uniti al fine di salvaguardare i principi fondamentali del diritto europeo e garantire una serie di requisiti rigorosi in materia di protezione dei dati.
Va inoltre aggiunto che uno dei principali meriti della Corte è stato quello di stabilire il principio secondo cui i trattati non devono essere interpretati rigidamente, ma vanno considerati alla luce dello stato dell'integrazione e degli obiettivi da essi stessi fissati. Di fatto, tale principio ha consentito di legiferare in settori non contemplati da specifiche disposizioni dei trattati, per esempio quello della lotta all'inquinamento ambientale (nella sentenza del 13settembre2005 nella causaC-176-03 la Corte ha infatti permesso all'Unione europea di stabilire alcune norme in ambito penale ritenute "necessarie" per conseguire l'obiettivo perseguito in materia di tutela dell'ambiente).
Nel2022 sono state intentate 806cause innanzi alla Corte di giustizia, tra cui 546procedimenti pregiudiziali, 37ricorsi diretti e 209impugnazioni contro le decisioni del Tribunale. Sono state portate a termine 808cause, tra cui 564procedimenti pregiudiziali, 36ricorsi diretti e 196impugnazioni contro le decisioni del Tribunale. Gli Stati membri da cui è pervenuto il maggior numero di richieste sono la Germania (98), l'Italia (63), la Bulgaria (43) e la Spagna (41). La durata media dei procedimenti è stata di 16,4 mesi[2]. Al 31 dicembre 2022 risultavano 1111 cause pendenti.
Il Tribunale
A. Base giuridica
Articolida254a257 TFUE, articolo40 del trattato Euratom e titoloIV del protocollo n.3 sullo statuto della Corte di giustizia dell'Unione europea allegato ai trattati.
B. Composizione e statuto (articolo254 TFUE)
1. Composizione
a. Numero (articolo19 TUE e articolo254 TFUE)
L'articolo254 TFUE prevede che il numero dei giudici sia stabilito dallo statuto. L', prevede che il Tribunale sia composto da duegiudici per Stato membro (attualmente sono 54). I giudici sono nominati di comune accordo dai governi degli Stati membri, previa consultazione di un comitato incaricato di fornire un parere sull'adeguatezza dei candidati all'esercizio delle funzioni di giudice. Il mandato è di sei anni ed è rinnovabile. I giudici possono essere chiamati a svolgere le funzioni di avvocato generale in quanto, a differenza della Corte di giustizia, il Tribunale non dispone di avvocati generali permanenti.
b. Condizioni da soddisfare
Identiche a quelle del mandato della Corte di giustizia (articolo19 TUE). Per essere nominati al Tribunale, i candidati devono possedere le capacità per l'esercizio di alte funzioni giurisdizionali.
c. Procedura di nomina
Identica a quella del mandato della Corte di giustizia.
2. Caratteristiche del mandato
Identiche a quelle del mandato della Corte di giustizia.
C. Organizzazione e funzionamento
I giudici nominano il loro Presidente per un periodo di tre anni, scegliendolo al loro interno, e il loro cancelliere per un mandato di sei anni, nonostante il Tribunale utilizzi i servizi della Corte di giustizia per le proprie esigenze amministrative e linguistiche.
Di comune accordo con la Corte di giustizia, il Tribunale definisce il proprio (art. 254, quinto comma, TFUE). Il Tribunale si riunisce in sezioni, composte di tre o cinque giudici. Il Tribunale si riunisce in seduta plenaria, in grande sezione o a giudice unico. Oltre l'80% delle cause portate dinanzi al Tribunale sono trattate da una sezione di tre giudici.
Secondo la recente modifica del protocollo n. 3 (articolo 49 bis), il Tribunale, al pari della Corte di giustizia, è assistito da uno o più avvocati generali nel trattamento delle domande pregiudiziali. Pertanto, i giudici del Tribunale eleggono al proprio interno uno o più avvocati generali per un periodo di tre anni (è possibile una rielezione).
Recenti modifiche del regolamento di procedura (aprile 2023) consentono il ricorso alla videoconferenza durante le udienze (articolo 107 bis del regolamento di procedura). Gli emendamenti introducono inoltre il concetto di "causa pilota" (articolo 71 bis del regolamento di procedura). Se diverse cause sollevano la stessa questione giuridica e le condizioni sono soddisfatte, una di esse può essere identificata come causa pilota mentre le altre sono sospese.
In via principale, il Tribunale può essere adito in primo grado, nell'ambito di ricorsi diretti proposti da persone fisiche o giuridiche, quando esse siano direttamente e individualmente interessate, e dagli Stati membri contro gli atti delle istituzioni, degli organi, degli uffici o delle agenzie dell'Unione, nonché di ricorsi diretti volti al risarcimento dei danni causati dalle istituzioni o dal loro personale. Le decisioni del Tribunale possono essere impugnate, limitatamente alle questioni di diritto, dinanzi alla Corte di giustizia. In media, è impugnato circa il 30% delle decisioni del Tribunale.
Il Parlamento europeo e il Consiglio possono istituire tribunali specializzati affiancati al Tribunale, competenti in primo grado per talune categorie di ricorsi o procedimenti proposti in materie specifiche. Nell'istituire tali tribunali, il Parlamento e il Consiglio deliberano secondo la procedura legislativa ordinaria.
Nel 2022, 904 cause sono state intentate innanzi al Tribunale, e di queste858 sono state portate a termine: 792di esse riguardavanoricorsi diretti (270 in materia di proprietà intellettuale e industriale, 76 in materia di aiuti di Stato e concorrenza, 66 relative alla funzione pubblica dell'UE e 380 altri ricorsi diretti). Una parte che non sia in grado di sostenere le spese processuali può chiedere il gratuito patrocinio (54 casi nel 2022). La durata media dei procedimenti è stata di 16,2 mesi. Al 31 dicembre 2022 risultavano 1474 cause pendenti[3].
L'ex Tribunale della funzione pubblica dell'Unione europea
Il Tribunale della funzione pubblica dell'Unione europea era stato istituito nel 2004 con la funzione di trattare il contenzioso che opponeva le istituzioni dell'Unione e i loro agenti, ove non fosse di competenza di una giurisdizione nazionale. Come parte dell'aumento del numero totale dei giudici della Corte di giustizia, il Tribunale della funzione pubblica è stato sciolto il 1°settembre2016 e integrato nel Tribunale dal . A decorrere dal 1°settembre2016 le cause pendenti dinanzi al Tribunale della funzione pubblica al 31agosto2016 sono state trasferite al Tribunale. Il Tribunale continua a trattarle nello stato in cui si trovavano a tale data; gli atti di procedura adottati dall'ex Tribunale della funzione pubblica rimangono applicabili.
Ruolo del Parlamento europeo
Già dal1990, con una sentenza pronunciata in seguito a un ricorso presentato dal Parlamento nel quadro della procedura legislativa sull'adozione di misure sanitarie da adottarsi dopo l'incidente nucleare di Chernobyl, la Corte di giustizia ha riconosciuto al Parlamento europeo il diritto di proporre alla Corte ricorsi di annullamento per salvaguardare le proprie prerogative nell'ambito della procedura legislativa.
A norma dell'articolo 257 TFUE, il Parlamento europeo e il Consiglio, deliberando secondo la procedura legislativa ordinaria, possono istituire tribunali specializzati affiancati al Tribunale e incaricati di conoscere in primo grado talune categorie di ricorsi proposti in materie specifiche. Il Parlamento europeo e il Consiglio deliberano mediante regolamenti su proposta della Commissione e previa consultazione della Corte di giustizia oppure su richiesta della Corte di giustizia e previa consultazione della Commissione.
Conformemente all'articolo 281 TFUE, lo è emendato dal Parlamento europeo e dal Consiglio, i quali deliberano secondo la procedura legislativa ordinaria (sotto forma di un regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio). Un esempio di partecipazione del Parlamento è la proposta della Corte di giustizia del 30 novembre 2022 di modificare il proprio statuto.
Il Parlamento europeo è una delle istituzioni menzionate all'articolo263 TFUE, che può proporre un'azione (come parte in causa) innanzi alla Corte di giustizia.
A norma dell'articolo218, paragrafo11, TFUE, il Parlamento può domandare il parere della Corte di giustizia circa la compatibilità di un accordo internazionale previsto con i trattati. In caso di parere negativo della Corte, l'accordo previsto non può entrare in vigore, salvo modifiche dello stesso o revisione dei trattati. Ad esempio, nel luglio2019 il Parlamento ha chiesto l'elaborazione di un parere giuridico circa la compatibilità con i trattati delle proposte di adesione dell'Unione europea alla Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (convenzione di Istanbul) ().
Con l'entrata in vigore del trattato di Lisbona i candidati alla funzione di giudice e di avvocato generale sono ora sottoposti alla valutazione di un comitato composto di sette membri, di cui uno designato dal Parlamento europeo (articolo255, paragrafo2, TFUE e articolo128 del regolamento del Parlamento) mediante una approvata in Aula.
In conformità dell'articolo3, paragrafo1, del regolamento(UE, Euratom) 2015/2422, il 21dicembre2020 la Corte di giustizia ha presentato, con l'ausilio di un consulente esterno, una . Tale disposizione prevede che la relazione si soffermi in particolare sull'efficienza del Tribunale, la necessità e l'efficacia dell'aumento del numero dei giudici a 56, l'utilizzo e l'efficienza delle risorse e l'istituzione di ulteriori sezioni specializzate e/o altre modifiche strutturali.
Il 19 settembre 2023 la commissione JURI ha approvato un progetto di relazione relativo a una , volta a trasferire la competenza delle pronunce pregiudiziali in una serie di settori specifici dalla Corte di giustizia al Tribunale ed estendere l'obbligo di ottenere l'autorizzazione a impugnare determinate decisioni del Tribunale. L'11 aprile 2024, a seguito della prima lettura del Parlamento, il regolamento è stato adottato dal Consiglio. Nel testo concordato figurano le disposizioni relative all'elezione degli avvocati generali permanenti per un periodo di tre anni da parte del Tribunale.
Alexandru-George Moș / Udo Bux / Mariusz Maciejewski