Gli europarlamentari chiedono una maggiore protezione del bilancio UE dagli “oligarchi”

Una relazione del Parlamento adottata il 24 marzo afferma che l’UE necessita di misure più severe per proteggere il bilancio dall’uso improprio da parte delle strutture oligarchiche.

La presenza di strutture oligarchiche negli Stati membri ha raggiunto livelli senza precedenti. Questo è quanto sottolinea una relazione della Commissione per il controllo dei bilanci (CONT) che evidenzia anche i paesi in cui questo fenomeno rappresenta un vero problema. La relazione sostiene che l’uso dei fondi debba essere soggetto a un controllo più stringente a livello europeo, dal momento che per supportare la ripresa dalla pandemia di Covid-19 e altre priorità, l’UE sta amministrando un pacchetto di bilancio senza precedenti, del valore di €1,8 trilioni per il periodo 2021-2027.

La relazione della commissione CONT descrive l’oligarchia come un élite politica che utilizza i fondi pubblici provenienti dal bilancio UE per servire i propri interessi privati. Per farlo gli oligarchi sono soliti affidarsi a uomini d’affari che agiscono per loro conto all’interno di strutture in cui reali beneficiari restano nascosti. I sistemi oligarchici sono di frequente connessi a una diffusa corruzione, a un rigido controllo sulla stampa (in molti casi per evitare che le attività criminali vengano smascherate) e alla mancanza di un sistema giudiziario indipendente.

“L’obiettivo di questa relazione è di interrompere il flusso di sovvenzioni UE, soldi dei nostri contribuenti, che finiscono nelle mani degli oligarchi”, afferma il relatore Petri Sarvamaa (PPE, Finlandia). “Alla luce del dispositivo per la ripresa e la resilienza e dei possibili nuovi strumenti, è chiaro che la questione non potrebbe essere più attuale”.

Proteggere i pagamenti

L’eurodeputato Sarvamaa ha affermato che è giunto il momento di mettere fine alle strutture oligarchiche che hanno collegamenti con i politici, le amministrazione e le altre parti in causa. Sarvamaa chiede alla Commissione europea di adottare una definizione più chiara di “interessi professionali contrastanti” che includa le attività di lobbying e il fenomeno delle porte girevoli.

Sebbene l’Ufficio europeo per la lotta anti frode (OLAF), la Procura europea (EPPO) e l’Ufficio europeo di polizia (Europol) stiano facendo un “lavoro inestimabile” nella lotta ai crimini finanziari, secondo la relazione questi organismi sono sistematicamente a corto di personale e di risorse finanziarie. La relazione esorta pertanto il Consiglio a consentire un maggiore finanziamento di risorse umane per queste agenzie.

“La cosa più importante è che la Commissione inizi finalmente ad usare tutti gli strumenti a sua disposizione per prevenire l’uso scorretto dei fondi UE”, afferma Sarvamaa. Questi strumenti comprendono l’interruzione dei termini di pagamento, la sospensione dei pagamenti, le rettifiche finanziarie o l’esclusione delle spese dal finanziamento UE.

La relazione sostiene ancora che l’UE potrebbe anche trarre vantaggio dall’utilizzo di uno strumento unico di estrazione dei dati e valutazione del rischio nell'analisi dei dati di coloro che traggono vantaggio direttamente o indirettamente del bilancio UE. I dati non sensibili potrebbero essere resi pubblici per migliorare il controllo e la fiducia nella spesa UE.

Mercoledì 23 marzo a Bruxelles il Parlamento europeo ha discusso la relazione dell'eurodeputato Sarvamaa e l'ha adottata il giorno successivo.

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